giovedì 4 settembre 2008

Resoconto giornaliero

Altra gionata passata nella totale assenza di me.
Avrei detto "passata nella quasi totale assenza di me", ma non è vero: non ci sono mai stata sul serio. Sono uscita, ho accompagnato mia cugina a portare la macchina dal carrozziere, sono passata in posta, mi sono fatta la doccia -e qui dovrei aprire un paragrafo, ma lo metto in caldo per dopo-, sono andata a mangiare da nonna, sono tornata, ho cazzeggiato su internet ed or ora ho controllato la traduzione di alcune canzoni che mi mancavano di Mamma Mia!. Ma non ci sono mai stata. Sempre con la solita maschera di cera, sempre con il solito viso a metà tra l'incazzato (ma con chi?!) e il deluso (ma da chi?!).
Ho detto a Sognante che magari è meglio così, per ora: non sentire niente è una gran bella sensazione. Col tempo non so. Magari poi si spegnerà, come... come la macchina del gas: giri una manopola, ed il gas smette di uscire. Forse piano piano, un giorno dopo l'altro, la manopola tornerà ad aprirsi, lasciando gocciolare il dolore in dosi talmente tanto piccole da non essere neanche percepibili... ed una mattina mi sveglierò di buonumore. Chi lo sa.
Per ora, mi godo la sensazione. Se di godere si può parlare, nella mia forma atarassica di esistenza giornaliera. Stasera dovrei anche uscire con Blue, il che mi fa piacere, e mi distrugge: dovrò davvero parlare? Mettere una parola dietro l'altra? Sono due giorni che il pc parla per me. E' il meglio che so fare per comunicare, mi dispiace. La bocca è sigillata, come se a sentire il suono della mia voce potessero scoppiarmi i timpani. Non lo so, che succede.
Quindi, toccherà aprire la bocca. Far finta di dire qualcosa, qualsiasi cosa. Non che ce ne sia bisogno, Blue mi starebbe accanto anche se fossi completamente muta, ma penso di doverglielo, questo.
E nel frattempo?...

Nel frattempo, c'è stata la doccia.
Sì, oggi, dico.
Mi sono messa in doccia, ho regolato l'acqua in modo che fosse dannatamente troppo calda, e sono rimasta lì. Ho fatto fatica ad iniziare a lavarmi -shampoo, shampoo, balsamo, bagnoschiuma-, ma ce l'ho fatta. E poi, con il vapore che non mi faceva respirare, sono rimasta lì, un sacco vuoto a riempirsi di acqua bollente. Non lo so, penso di esserci stata una ventina di minuti. Sì, lo so, è stato un inutile spreco d'acqua. Ma ne avevo proprio bisogno.
Lavar via dalla pelle le impurità, e sentirla gemere al contatto con la temperatura altissima, e diventare prima rossa, poi totalmente insensibile al calore. Appoggiata alle mattonelle, come una marionetta, senza espressione e senza pensieri, perchè ho lasciato tutto in una scatola che non trovo più, per il momento. Sì, m'ha assalito una faticosa sensazione di oppressione. Di vuoto pesante, quasi di tristezza. Ma non era vera e propria malinconia, nè dolore, qualcosa di più simile ad un respiro mancato, una boccata d'ossigeno persa. Oppressione al petto, poca quantità di ossigeno, queste cose qui.
Ho cercato di lavarla via, ma non ci sono riuscita. Poi finalmente sono uscita dalla doccia, e la sensazione è evaporata insieme alle goccioline d'acqua sul mio corpo: è tornato il Niente, per fortuna.

Va bene così.
Finchè si può, freghiamolo, il dolore.
Spooky


3 commenti:

  1. dovresti fare kick boxing!!! perchè non sentire niente a sta maniera non è sano....a me è successo l'anno scorso..per via di un ragazzo..storia lunghissima ma vabbè...sfogati comunque...trova un modo...canta...corri..dipingi...arpeggia....scala l'himalaya...adotta un cagnolino...cambia la dentiera della nonna....non so...qualcosa trovatelo però e sfogati cara!

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  2. Niente candele eh?

    Mi compiaccio ....


    Maura

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  3. Non ero dell'umore di "prendermi cura di me", in senso stretto. Mi sono praticamente ustionata con l'acqua calda... va bene lo stesso? :P

    La userò a Verona :D

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