lunedì 31 maggio 2010

Ogni addio è come un arrivederci un pò lungo, in fondo...



Scrivo due righe prima di dimenticarmi. Prima che la stanchezza, il sonno, la ragione o qualsiasi altra idiozia mi scorra nelle vene mi impedisca di mettere nero su bianco alcuni pensieri sparsi.
E' stata una trasferta magnifica. Diversa, decisamente diversa da quella dello scorso anno, ma bella. Più consapevole, probabilmente. Meno "data per scontata". Perchè non ce ne sarà un'altra. Ogni gesto è stato l'ultimo, ogni frase irripetibile, ogni azione considerata come conclusiva di un percorso... il mio percorso al coro. Non importa che ci sia Unifestival ad attenderci a fine giugno, non importa che le prove non siano finite: questa era, in un certo senso, la mia fine. Ho cercato di viverla come tale. Di assaporarne anche il retrogusto amaro, di apprezzarne la sottile bellezza. Valorizzare anche i pizzicori al petto, viverli intensamente, imprimere nella memoria ogni tassello di noi.

Perchè questo è quello che Verona mi ha dato.
Verona mi ha dato il coro.
So perchè sono salita, quando prima non riuscivo a capirlo.
So che Giuli è salita perchè doveva incontrare Simone. Ne sono convinta. Era destino che le cose andassero così. Io sono salita per il coro. Per il coro in sè: per le cose che non ho capito, per ogni risata che ho fatto, per il pub del mercoledì, per le chiavi nella mia borsa, per l'essere la valletta di Luc. Sono salita per questo, e questo mi mancherà. Non avrò modo di averlo a Roma. Giuli avrà comunque Simone, io non posso portarmi a casa una sera a settimana. Ma posso ricordare l'emozione che mi ha dato. Posso ricordarmi quanto mi abbia cambiato, in bene o in male.
La risata contagiosa e l'ironia pungente di Lucia.
Le facce di Simone quando i contralti sbagliano accordo e lui non se ne capacita.
La gentilezza di Camilla, la spensierata allegria di Eva.
Luca.

Mi porterò dietro tutto questo. E farò quel che posso per non dimenticare ogni cosa buona che quest'esperienza mi ha dato, e far tesoro delle cose non buone che inevitabilmente si sono affiancate ai bei momenti.
I due momenti migliori di tutta la mia esperienza veronese sono legati al coro. E devo solo chiudere gli occhi e ringraziare.

Il resto non deve, non può contare.
Non più.

Spooky



 

Flash



SindromeDaCostaCrociere: MODE ON

Spooky



giovedì 27 maggio 2010

Pre-viaggio


Poche ore alla partenza, ormai. Sono così stanca -chissà con che diritto poi- che non riesco neanche più a pensare a come sarà, quest'ultima trasferta col coro. Sono così stanca che mi metterei a dormire, invece mi munirò di tutta la mia energia, ed andrò a sfogarmi in palestra.
Sfogarmi, perdermi, evitare le mie pare, e tentare di capire che sono l'unica padrona della mia vita: non posso sempre far decidere agli altri cosa è meglio per me. Nè alle convenzioni. E nonostante io mi conosca e sappia... sappia già tutto, diciamo che vorrei cogliere quest'ultima occasione per godermi quel che c'è. In senso lato.

Vado e vedermi Tutti pazzi per amore, perchè davvero non ho più coscienza per scrivere... uff... speriamo fit mi rimetta al mondo!

SpookyCheDeveAlzarsiAlle4




Briciole


Ogni tanto, si sorride. E si ride pure delle pare.

Spooky - SalernoModeON, -1!





domenica 23 maggio 2010

Roma - Flash

Il sole caldo che mi accarezza le braccia, ingentilito dal vento, in piazza San Barnaba.
La mano attorno alla vita di Blue, per capire che basta poco, pochissimo, per essere felici.
Mio padre che mi guarda mentre mi strucco, e mi dice che sono bellissima.
Io con le mani impiastricciate di lemon curd, che devasto la cucina con i miei esperimenti.
La credenza della mia cucina, sempre piena, sempre invitante.
Perdersi sulla pontina, perchè all'indicazione "andate dritto", io e Blue di comune accordo abbiamo girato a sinistra.
Mio padre che mi viene a svegliare con una carezza.
Capire che non è Edoardo il problema, nè io, ma Verona.
L'abbraccio di Blue, e tutte le parole che conteneva. Sentirsi in pace.
Yuu. E confidenze e discorsi che mi hanno commosso.
Mio padre che mi guarda mentre faccio colazione, e mi dice che sono bellissima.
La cucina tutta per me.

Casa mia. Frammenti, sorrisi, vita.
E la consapevolezza di dover resistere, ancora un pò. Ce la posso fare.
Spooky







venerdì 21 maggio 2010

Alleggeriamo


Spooky dal dentista, che le faceva discretamente male. Monologo interiore di un ipotetico prossimo futuro.



Dai, pensa a qualcos'altro, pensa a qualcosa di bello, pensa a qualcosa intensamente... ecco, sì, pensa ad Edoardo, bene, vedi? Non riesci a pensarci proprio bene bene, si vede che non ti stai concentrando abbastanza! Non pensare ai denti, porca miseria!
Che poi, mi dico, se dovesse capitare l'incapitabile, ma che figura ci faccio? Se va come mi suggeriscono alcuni miei viaggi mentali, poi sembra davvero che io sia una... ehm, ragazza dai facili costumi...

Ma che si fa, si dice di no? Poi si capisce che c'è dietro tuuutta una storia! E poi con gli occhi da cagnetta bastonata che ho quando lo vedo... seeeeehhh!! No, no... che poi... ma aspetta! Ma quest'anno ho una concorrenza spietata! No, non si fa così! E sono pure più carine di me! Spe... no... lei è fidanzata... lei pure... lei no... mmm... ma io sono più carina... comunque resta il fatto di faer la figura della poco di buono... ma poi, che vogliono?! Sono single e libera di fare quello che voglio, o no?!

Igenista: Abbiamo finito!
Spooky: eh?!
Isegnista: abbiamo finito!
Spooky: ah sì?! Di già?!...

:P
...e adesso arriva YUU!!!!!!!!!!!!!!! :D
Spooky



 

domenica 16 maggio 2010

Think of you, think of you fondly, when we've said goodbye...

Quanto t'ho amato

Se tu mi avessi chiesto: "Come stai?"
se tu mi avessi chiesto dove andiamo
t'avrei risposto "bene, certo sai"
ti parlo però senza fiato
mi perdo nel tuo sguardo colossale,
la stella polare sei tu
mi sfiori e ridi no, cosi non vale
non parlo e se non parlo poi sto male

Quanto t'ho amato e quanto t'amo non lo sai
e non lo sai perchè non te l'ho detto mai
anche se resto in silenzio, tu lo capisci da te
Quanto t'ho amato e quanto t'amo non lo sai
non l'ho mai detto e non te lo dirò mai
nell'amor le parole non contano conta la musica.

Se tu mi avessi chiesto: "Che si fa?"
se tu mi avessi chiesto dove andiamo
t'avrei risposto dove il vento va
le nuvole fanno un ricamo
mi piove sulla testa un temporale
il cielo nascosto sei tu
ma poi svanisce in mezzo alle parole
per questo io non parlo e poi sto male

Quanto t'ho amato e quanto t'amo non lo sai
e non lo sai perchè non te l'ho detto mai
anche se resto in silenzio, tu lo capisci da te
Quanto t'ho amato e quanto t'amo non lo sai
non l'ho mai detto e non te lo dirò mai
nell'amor le parole non contano conta la musica.

Quanto t'ho amato e quanto t'amo non lo sai
non l'ho mai detto ma un giorno capirai
nell'amor le parole non contano conta la musica.


***

Cyrano
Restiamo,
profittiamo di questo caso
che ci consente stasera
di poterci parlar, senza vederci...

Rossana
Senza vederci?

Cyrano
E' così dolce! A pena ci si scorge tra noi:
il nero voi vedete di un mantello, di voi
io non vedo che il bianco di una gonna di estate.
io sono un’ombra, voi una luce.



Non lo so, oggi avevo voglia di citazioni. Ho passato le ultime due ore a sistemare un pò di cose in cucina: lessare roba, preparare un sughetto leggero per domani, trifolare le zucchine. Cose di routine, niente di epocale, ma almeno è servito a tenermi la mente impegnata. Perchè sarebbe bello che tu capissi senza che ti spiegassi... anzi, no, non è vero. Non sarebbe bello per niente. Sarebbe bello se le cose fossero tutt'altre da quel che sono. Questo sarebbe bello. Ma che ci vuoi fare, la realtà non si cambia, puoi pregare tutte le divinità del mondo, così è, e così rimane. Quindi sarebbe bello, ma proprio bello bello, svegliarmi la mattina e non sentirmi così stanca, provata, come se fosse una mia colpa volerti bene, come se fosse una tua colpa non farlo.

Non fa niente. Manca poco, ormai, e poi tutto scivolerà via, leggero leggero... lontano e deliziosamente vacuo. E' solo un pò il mentre che mi spaventa. Ma non preoccuparti, tra poco svanirà anche quello. Svanirà tutto. Tornerò ad essere il mio placido niente, ed a vivere film che non sono stati scritti.

Buona fortuna. Perchè ha ragione Benigni: in amor le parole non contano, conta la musica.
Spooky




venerdì 14 maggio 2010

Le assenze si moltiplicano...


So perfettamente che sto scrivendo di meno. Non so neanche io bene perchè. Probabilmente perchè ho poco da dire, probabilmente perchè quello che avrei da dire non ho più voglia di dirlo. Forse sto perdendo contatto anche con questo mezzo per scrivere, per esprimermi: o forse non ho più niente da dare, neanche a me stessa. Non lo so. Sta di fatto che mettermi qui, perdere mezz'ora del mio tempo -che sprecherei in altro modo comunque, e sempre in maniera non costruttiva- mi causa fatica, in un certo senso.

Stasera di ritorno da fit ho pensato che quest'anno era iniziato sotto i migliori auspici. No, gli auspici erano pessimi, ma il mio atteggiamento voleva essere dievrso. Più positivo. Della serie "pensare male non porterà comunque niente di buono". Non lo so, magari è stata solo la vicinanza prolungata per una settimana con le mie gemelle. Perchè adesso, diciamolo, di positivo vedo poco. Anzi, in realtà è un mese buono che vado avanti così. Sono tornata da Pasqua distrutta, nel fisico e nel corpo, e mi sono trascinata avanti fino a Londra. Poi ho deciso di cercare di riprendere in mano almeno qualche filo... pochi, in realtà, troppo pochi. Perchè quest'anno mi sembra tutto più difficile, meno immediato. Anche prendere il buono che prima coglievo con facilità... anche il coro è diventato quasi un peso. Poi ci vado, è chiaro, poi c'è Lucia che mi mette di buonumore, poi c'è tutto il resto, ma non ho più l'entusiasmo dello scorso anno.

Lo scorso anno. Non so se, potendo, tornerei indietro. E' stato un anno confuso, quello lì. In un certo senso, va meglio adesso, tutto è più chiaro. Ma ho un paio di rimpianti, ed un rimorso, legati al 2009, e mi spiace. Vorrei essere stata più forte... o più cattiva e basta. Comunque, ho sprecato delle occasioni, e la cosa che mi abbatte un pò è che, potendo tornare indietro, o capitandomi ora una situazione simile, mi comporterei esattamente come già successo. Non imparare dai propri errori non è una grande lezione di vita. Ma io sono io, con tutti i miei difetti. Prendere o lasciare... ultimamente tutti lasciano. Già.

Penso di non essermi mai sentita tanto sola in vita mia. E lo dico, stasera, non con tristezza, nè con rabbia: è una semplice constatazione. Incasso la testa, e continuo a camminare. Che altro dovrei fare?...
Appunto.
A te, che riesci a render la fatica un'immenso piacere, va il mio pensiero, come tutto oggi, come tutto ieri, come sempre e come mai... mi stanca molto pensarti, ultimamente. Mi stanca molto immaginarti, perchè lo faccio in maniera molto diversa da come accadeva in passato. Ti immagino come un sogno, un fantasma, l'irrealtà di un pensiero, e nulla più. Quando ti vedo, è come se vedessi la machera di quello che vorrei che fosse... e mi stanca vedere te, ancora, dietro quella maschera. Lo scorso anno le due icone coincidevano, ed ora che non è più così, mi affatico con molta più facilità. Piango meno -o meglio, piango meno per te- in compenso, il che mi sembra comunque un buon traguardo.
Faccio quel che posso. E' che vorrei... mi chiedo -ma è una domanda retorica- perchè sono sempre Valeria, e mai Claudia. Perchè la sensaizone di essere Valeria si consolidi ad ogni giorno che passa, e perchè Claudia resti sempre altrove, dove dirigi lo sguardo. E mi chiedo anche perchè l'affetto più spicciolo, minuto, sia sempre rivolto ad altre mani, altri occhi. Basterebbe così poco... ma hai ragione, poi le icone tornerebbero a sovrapporsi. Meglio così. Meglio continuare a sbattere la testa.
E' che dentro non c'è rimasto niente. Nè il sangue, nè la materia grigia... sono solo una scatola di plastica, che continua a provare dolore. Non importa, mi dico. E stasera addirittura riesco a pensarlo: non sei che un miraggio, una cosa di cui ho scritto, un'immagine, un disegno. Non esisti. Niente di tutto questo esiste.
Sono solo io, io sola, e tutto il resto una mia pura proiezione. Dimentico solo di svegliarmi.

Spooky




lunedì 10 maggio 2010

Tra una banalità e l'altra

A volte vorrei svegliarmi in una vita diversa dalla mia.
Vorrei poter tornare indietro, e costruirmi un altro passato.
Vorrei essere cresciuta in modo diverso.
Vorrei essere cresciuta prima.
Vorrei non avere tutti questi rimpianti, questa marea, marea di rimpianti, che dico di non avere, ma che mi perseguitano.
Vorrei non essere così cattiva, con me stessa e con gli altri.
Vorrei aver fatto più cazzate.
Vorrei avere tanto di cui pentirmi, invece che tanto su cui non poterlo fare.
Vorrei essere diversa.
Vorrei, vorrei mille volte essere diversa.
Ma sono come sono, ed ho capito che non posso cambiarmi, che non ci riesco, che anche se non mi piaccio, evidentemente mi vado bene così, perchè non riesco a fare diversamente.

E' solo una brutta giornata. Troppe poche endorfine. Domani starò benissimo. Perchè è quello che faccio: mi dico di star bene, e continuo a star ferma, o a camminare, che poi è lo stesso, perchè cammino in circolo.
Ma che senso ha?
Mi dite che senso ha?

Spooky




mercoledì 5 maggio 2010

Corde di violino


L'amore è un violino di miele...
In realtà diciamocelo, di mieloso, l'amore, ha poco. Anzi, quel gusto dolciastro che ha il miele io non lo associerei proprio con l'amore... ma vabbè, questa è un'altra storia. Una storia triste, da tagliarsi le vene, tipica di me, ma insomma, non mi sembra il momento di parlarne.

Volevo invece raccontarvi di come sia possibile sentirsi così tesi, al limite della sopportazione... scoppiare in una crisi isterica per dover fare un'ortopanoramica, arrabbiarsi per delle sciocchezze, essere così tanto metereopatica e musicopatica, ovvero cambiare umore a seconda della canzone che sta passando il mio lettore mp3... insomma, c'è qualcosa che non va.
Oggi mi sono capitati, è vero, una serie di incidenti piccoli piccoli, che sommati hanno messo a dura prova la mia pazienza... ma la mia reazione mi sembra estremamente esagerata, fuori luogo -più del solito intendo.

Vi elenco:
-sveglia con una mezz'oretta di ritardo rispetto al previsto, con conseguente attesa di avere il bagno libero in condizioni di precaria "resistenza";
-giornata orrenda, con pioggia fitta fitta;
-torno dalla spesa che è già mezzogiorno, ed io all'una e mezza devo uscire per incontrare il mio relatore, perciò niente riso col radicchio e Giuli e Simo si stanno preparando, quando invece scopro che, sì, lo avrei mangiato un pò di corsa, ma avrei anche potuto farcela;
-passeggiata rinfrescante sotto la pioggia, che mi fa arrivare in facoltà con i jeans completamente bagnati;
-la parte di tesi su cui ho sputato sangue giudicata come un mero riassunto dal mio relatore;
-il mio relatore, anche detto nano malefico, fa il cascamorto con la sua lecchina, che mi sta profondamente sulle p@lle, e non si ricorda neanche il mio nome;
-i libri che vorrei in prestito dalla biblioteca non ci sono, o sono già in prestito;
-rispondo male ad una persona con cui vorrei riuscire quantomeno ad essere civile;
-mi sorbisco un'ora di inutilità alla presentazione di un libro a cui io ed i miei compagni di corso siamo stati costretti ad andare;
-mi prende la fame nervosa;
-mia madre mi avvisa di avermi già praticamente fissato l'appuntamento con dentista (grazie di avermi detto "ti avviso prima di fissarlo") e mi dice che devo cercarmi qualcuno che mi faccia un'ortopanoramica (ora mando a caccia il mio cane da tartufo...);
-le rispondo in maniera isterica, ma visto che devo uscire e sono in ritardo, cerco di calmarmi;
-mi faccio un'altra mezz'ora di camminata sotto la pioggia;
-il mio insegnante di fit-boxe s'è dimenticato i cd, e ne risulta una lezione dura, ma senza sfogo di adrenalina, in più mi sento uno straccio e non riesco a calciare neanche mettendomici d'impegno;
-faccio tardi con la doccia;
-rispondo a mia madre e, nel tempo necessario a dirle "richiamami tra 10 minuti" e lei a rispondere "va bene, ciao" percepisco che la sua voce è strana, e nei 10 minuti successivi mi faccio una montagna di film sule condizioni di salute delle mie due nonne.
Devo calmarmi. Devo proprio calmarmi.

Ed in tutto questo, è tutto, tutto il santo giorno che penso ad Edoardo. E mi chiedo che c@zzo di vita è, quella in cui mi costringo a vivere, se non esiste mai una via d'uscita.

E allora perchè quando vedo te
il cuore mi scoppia, si stringe la bocca
e allora perchè se non ci sei te
non riesco a mangiare, non posso dormire [...]
Allora perchè quando vedo te
se dici "rimani" mi treman le mani
e allora perchè se non ci sei te
è come nuotare se il mare non c'è
ma allora perchè quando penso a te
mi vengono solo parole d'amore...


Vado a letto. Mi sa che è meglio.
Bell'immagine con la quale andare a letto... uff... maledetta me... maledetto Truman, maledetto tutto!!
Spooky

PS: a proposito di cose maledette, su www.corriere.it, e pure sulla Stampa mi si dice (ma devo ancora controllare) il mio amico e designer Coletti è diventato quasi famoso con il suo blog VIODIO. Andate, leggete, ed ammirate la potenza di internet!



 

lunedì 3 maggio 2010

Family is family


Mi manca la mia famiglia.
Mi manca mio padre che mi abbraccia.
Mi mancano gli attacchi ironici di mia madre.
Mi manca sentirmi dire "hai mangiato la pasta? E poi?" come se fose assurdo mangiare una portata sola a pasto.
Mi manca il freddo della mia stanza, dove piangere sembrava giusto, necessario.
Mi manca mio fratello che si sdraia sulle mie gambe e guarda un film, come se fossimo fratelli.
Mi manca mia nonna che mi dice che i capelli ricci sono belli.
Mi manca la mia vicina di casa che mi racconta i fatti del quartiere.
Mi manca la sensazione di sentirmi speciale, comunque.
Mi mancano i regali di papà.
Mi manca l'attenzione con la quale si prendono cura di me.
Mi manca arrabbiarmi alle loro stranezze, alle cose che non capisco.
Mi manca la frustrante sensazione di essere sempre inferiore a mia madre.
Mi manca la tv in cucina sempre su Rai1, o Rai3.
Mi manca la pizza di Zoffoli il sabato a pranzo.
Mi manca non preoccuparmi del mio peso, delle diete, del cioccolato.
Mi manca il sentirmi infelice, ma in modo diverso da ora.
Mi macano le cose che odio e che vorrei non tornassero mai.
Mi manca mio nonno, mi manca terribilmente. Vorrei chiedergli scusa se la morte mi ha spaventata, e lo fa tuttora.

Sono stanca.
Prima o poi passa, lo so. Bisogna solo che io tenga duro. E' che anche l'altra mia famiglia è lontana e... non fa niente. Ce l'ho sempre fatta, continuerò così.
Inspirare, espirare.
Spooky