venerdì 5 settembre 2008

Resoconto giornaliero 2

Sono appena (appena... un'ora e mezza fa, ma insomma) tornata dalla mia pizza pre-partenza con Blue. Abbiamo anche parlato un pò. Ok, non ho fatto grandi racconti, e non mi sono sperticata in dettagli, e quello che gli ho detto lo sapeva praticamente già, ma insomma, diciamo che è un passo in avanti. Per chiunque (nei limiti del possibile) voglia sapere come stanno le cose, può chiedere a lei.
Io non rilascio dichiarazioni.
Che poi, pensavo fossei più difficile di così, invece da qualche parte le parole le ho trovate. Non che sia stata una passeggiata, ma insomma, fattibile. Ogni tanto mi mancava il fiato, e mi sono dovuta fermare, stringere i pugni, ricordarmi di respirare, e poi tirare avanti, ma penso che almeno questo possiate concedermelo.
Ci siamo fatte una passeggiata veloce per Genzano, ed ho visto una coppia litigare: Blue dice che lei piangeva. Sta di fatto che li ho guardati di sfuggita, ho sentito qualcosa di scuro premere sul mio petto, ho chiuso gli occhi, stretto il pugno sinistro, ed ho continuato a camminare.

Oggi avrei voluto... che le cose andassero in un certo modo, in cui non sono andate (ovviamente!), ma almeno ho guardagnato un punto non cedendo alle mie debolezze, non facendo la solita egoista. Questo vale come punto, no?
Così perdo punti...
Punti per che cosa?...
Non lo so, punti...
Ora mi passa. Solo un attimo. Basta che mi concentro e respiro. Ecco, è già passato. Giuro, andato, finito. E' stato solo un momento.
Su messenger ho scritto zanne nel Niente, e penso sia ua definizione azzeccata di quello che accade: dal nulla, spuntano queste grosse zampe piene di artigli, e sono bianche, bianchissime, anche se fanno male.

Mentre... mentre tentavo di ricostruire le cose, con Blue, mi sono resa conto di come tutto sia sfumato in una nuvola grigia. Come se fosse stato calato un sottile sipario trasparente, che crea uno strano effetto di luci ed ombre.
Non ricordo più niente. Non ricordo cosa ho detto, non ricordo cosa ho fatto. Ad un certo punto ho guardato la strada davanti a me, sì, e mi sono detta non dimenticare niente, trattieni tutto quello che puoi!, poi basta.
E ricordo dove mi porti?, e ricordo la mia guancia destra su un ginocchio non mio, e ricordo un viso poggiato piano sul mio petto, la luce di un lampione riflessa in un paio di lacrime, un dolore tagliente che non mi apparteneva, eppure lo avevo sempre considerato come mio di diritto, e nulla più.
Mi sono detta di non dimenticare niente... eppure è corso tutto via, leggero e bugiardo, anche se non avrei voluto. Si può tornare indietro, scattare una foto? Rivivere un istante, ripercorrerlo fino a consumarne il significato e lasciarlo come pura immagine senza contenuto? Si può vivisezionare un pensiero, e centellinarne il buono in una provetta da tenere accanto al letto, da abbracciare, da baciare?...

...la sera non è un bel momento, mi sa.
Avete presente quando ho detto che non provavo nulla?
Mi sa che la pacchia è finita.
Spooky

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