lunedì 24 ottobre 2011

Stralcio

"Dopo le presentazioni, ho iniziato. Ho letto la prima parte della scena in americano, ma quando Jack dice a Rose che non è la persona che sembra, ho cominciato a parlare con accento scozzese. Pensavo che un personaggio inglese avrebbe fatto un'impressione migliore, ed avrei avuto più possibilità di essre scelto per la parte. Dopotutto, per quello che ne sapevo, non c'era mai stato in una serie classica un attore americano come guest più o meno fissa.
"Puoi rifarla con l'accento inglese?" mi ha chiesto Andy.
Avrei fatto quella benedetta scena anche in un antico babilonese, tanto volevo quella parte. Alla fine, ho letto la scena tre volte, con tre accenti diversi. Beccati questo, Hugh Laurie!"


:')

Spooky



domenica 23 ottobre 2011

Notturno

Sono stanca, ma due righe voglio scriverle. Perchè ci sono dei momenti che vanno incorniciati, in qualche modo, e questo è il mio.
Con il libro nuovo nuovo di John alla mia sinistra, le gambe sotto il piumone, un piedino lasciato al freddo ed il portatile senza corrente e quindi con un'autonomia limitatissima, scrivo questo post perchè... perchè alcune cose cambiano, altre si evolvono, ed altre ancora restano invariate.
Invariato questo blog, in fondo, da troppi anni, con un template che forse non sarei neanche più in grado di cambiare, con frasi storiche ed altre nuove ma stantie, con la patina addosso di qualcosa che ero e che forse non sono più. Magari sono così affezionata al passato che mi aggrappo, su queste pagine, al ricordo di una me che ormai non è altro che questo: un ricordo, il fantasma sbiadito di un passato che non tornerà.

Ed intanto gli anni passano, le persone cambiano, alcune restano, ed altre... beh, altre vivono. Ed io piango di gioia e rido, rido di cuore, e già mi rammarico di quanto "non-vivrò" e quanto "non-sarò".
Ho solo un pò  paura. Perchè il cambiamento spaventa, e la vita mi ha insegnato che a volte il cambiamento è... selettivo. Non voglio essere un ricordo. Non voglio diventare una cartolina ingiallita di qualcosa che non è più. Non voglio smettere di... essere noi. E nessuno mi darà questa certezza, mai, se non la trovo da me.
Cambia tutto così in fretta... mi sembra di non riuscire a tenere il passo. Mi sembra di non riuscire a star dietro a tutto, a tenere tutto insieme. A stringere in un solo abbraccio tutto quello che di questa vita non voglio perdere, tutto quello che non posso perdere.
Sono così felice... e così spaventata.

A volte mi dico che essere un punto fisso nel tempo e nello spazio non debba essere così male, nella vita. Ma so che il cambiamento è la base della vita, la sua forza, la sua energia: è che nel cambiamento sono volubile, ed il cambiamento, in passato, mi ha ferito.
Mi stringo al petto i ricordi, e vado a letto sorridendo: ti voglio bene!

Spooky




domenica 16 ottobre 2011

Chi non muore...

Lo so, non ci sono mai. Scrivo poco, e quel poco che scrivo è anche senza lode. A mia discolpa posso dire che la prima settimana di lavoro mi ha bruciato più energie di quanto pensassi, e che il resto, tra una traduzione, un turno, una cena ed il mio anniversario, è andato un pò perdendosi.
A pensarci bene, sono due settimane che lavoro. Lo so, non è il traguardo della vita di nessuno, però soddisfa, soprattutto quando sento di riuscire come vorrei, e spero come dovrei. Soprattutto quando ti trovi bene con i colleghi, quando cominci a ricordare i nomi, quando ridi, scherzi, quando cominci a prenderci la mano.

L'anniversario è andato magnificamente, e Ric, che sapevo non voleva regalarmi un anello (oh, se lo conosco, il mio orsetto!) è riuscito comunque in una sorpresa straordinaria: un weekend fuori solo per noi due. E nonostante il freddo inaspettato, sono stata benone. Ed una volta di più, ho capito... immaginato... vissuto un futuro. Un futuro che, sembra, si sta avvicinando a grandi passi.

Venerdì ho anche fatto uno sforzo e sono andata a doppiaggio. Mi sono resa conto di un paio di cose evidentemente dolorose, ma capire qualcosa, per quanto frustrante, è meglio che restare nell'ignoranza. Penso. Non lo so, cerco di fare chiarezza e vedo il vuoto. Forse non sarei dovuta nascere come sono, o crescere come sono cresciuta. Forse, per la mia fantasia e la mia creatività, avrei dovuto essere un'altra persona. O forse, per essere felice, avrei dovuto essere... meno me. Continuo ad arrovellarmi per trovare una soluzione che so che non esiste altro che nella mia consapevolezza e volontà.
Ma non ho voglia di parlarne adesso, nè di pensarci. Moving on.

Continuo a tradurre, anche se meno celermente di prima, e sempre con un piede nella fossa, ma finchè va, lo lascio andare. Intanto, aspetto il mio primo stipendio, guardo Doctor Who (non ve l'ho detto?! La mia nuova, scintillante passione, David Tennant e Billie Piper ora dipartita per la molto-più-figa Marta Jones, in attesa di Jack, del mio Jack, e del ricordo del defunto Ianto, del defunto Angelo, del defunto Torchwood...), e cerco di stare vicino a chi ne ha molto più bisogno di quanto io possa immaginare.

Ho tagliato tutti i capelli (e per tutti intendo tutti, a breve una foto), e libera e bella con la mia moquette in testa vi mando un bacio e vi saluto.
Avrei voglia di altro, avrei voglia di un viaggio, avrei voglia di John (giovedì prossimo, ahimè, ma così doveva andare, evidentemente...) e di Londra, avrei voglia di donuts, Camden, Trafalgar Square e Theatreland, ma stringo i denti e vado avanti. Verso il futuro, verso una casa, una famiglia... verso me, in fondo.

Spooky