martedì 23 settembre 2008

Riflessioni di mezza sera

Stasera ho avuto un'interessante conversazione con Blue. Lo so che non ve ne frega niente, che eravate più che contenti che i miei post parlassero solo di cazzate, ma che ci volete fare, sono fatta così, a me piace scrivere, piace raccontare, piace dire, e se a qualcuno non sta bene, non legga. Io sono fatta di parole, quelle stesse parole che sono ingannatrici e false, ma che possono rivelarsi alquanto sincere. Per quel che mi riguarda, sono sempre sincere... perchè non ne consoco altre. Perchè so dire tantissime bugie, ma non so scriverle. E' il motivo per il quale non riesco a scrivere un libro, il mio libro. Dico solo cose che sono accadute. Dico solo cose che non si possono dire.
E questo per iniziare. Comunque, sto divagando.

Parlavo con Blue. E nella sequela di frasi senza troppo nesso che ho detto, spuntava qualcosa del genere: non ne posso più di me, non ne posso più di cosa penso che la gente pensi di me. Sono fatta così, contorta, incasinata, con mille paranoie, con mille brutti pensieri, e non mi spaventa più quello che penso, tanto non cambia niente. Sono un fantasma, un'essere che passa inosservato per natura. E allora chissenefrega. La prossima bastonata arriverà lo stesso, e farà male comunque, anche se io non rimango qui piantata ad aspettarla. Ho deciso di smettere di fare caso a me.
No, l'ultima frase non c'era. Ma ce l'ho aggiunta adesso, ci stava abbastanza bene mi pare.
Quindi non pensate che io sia forte. Non pensate che il mio apparire giocosa, magari divertente, o comunque normale sia indizio di come sono brava, o di come quello che è stato non sia stato importante (perchè si pensa anche questo, lo so... o almeno, io lo penserei).
So che non mi sto comportando da me. So che non sto prendendo le cose come le prendo di solito. Niente autonegazione e buchi neri alla Truman, niente bevute e cazzate, cazzatissime, alla Prof. Niente di niente. Solo un paio di episodi, qualche urlo passato quasi del tutto sotto silenzio, e niente altro.
Lo vedete? Siamo tutti più contenti, quando non sono me. Persino io.
Sabato sera ho fatto un template, perchè non mi andava di uscire. Ma non ho pensato lo stesso. E domenica mi sono svegliata benissimo. E non benissimo per dire "mi sono svegliata da schifo, ma ho fatto finta che andasse tutto a meraviglia". No. Benissimo sul serio. Ho passato praticamente 10 ore nella più assoluta felicità.
Vi pare poco? A me no. E a che prezzo? Non reiterare uno squallido stereotipo? Dimenticare? Cancellare? The eternal sunshine of a spotless mind. Già.

Dimentichiamoci di me. Di tutto quello che sono, di tutto il mio passato. Dimenticate, cancellate con un colpo di spugna Truman. Cancellate la mia Prof. Cancellate Cat, cancellate X-files, cancellate House. E... sì, cancellate Vittorio, e Jimmy, e Shyan, e Yuu. Perchè l'io che si porta dietro le lacrime, il dolore, l'assurdità senza fondo della mia anima, si porta dietro anche la Valeria che ride, che piange alla fine di Dracula, sempre, tutte le volte, come se stesse morendo lei su quel palco, che prova compassione per Frollo, che ama Scarpia. No?... E' antipatica, dai, con le sue manie di protagonismo, il suo essere montata e folle, il suo ridere in modo così sguaiato, così poco ordinato...

Prendere o lasciare.
Io, stavolta, lascio.
Spooky... o no?...

3 commenti:

  1. Non è troppo semplicistico "prendere o lasciare?"

    E comunque, troppo spesso la vita non è semantica.

    E' azione.

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  2. Non lasciare.

    Capitano anche le cose belle, non solo le bastonate... ok non è periodo di riflessioni ottimistiche, ma oggi mi gira così, sopporta!


    (Perlomeno te l'ho scritto qui e non in un papiro via sms, è già qualcosa, no? :-D)


    Rabb-it

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  3. Se vuoi proprio lasciare come dici cambiati nick e nome

    Perchè si in effetti non sei tu se lasci

    Quindi "rinominati"

    Sei altro



    P.S. e per quello che può valere la Spooky/Valeria che conosco io mi sta benissimo così

    Rompiballe il giusto

    Paranoica al massimo

    Felice quando ce la fa, come tutti


    Maura

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