giovedì 28 gennaio 2010

Vorrei, vorrei, esaudire tutti i sogni tuoi...

Vorrei svegliarmi senza sentirtmi sopraffatta dai pensieri, dal tempo.
Vorrei avere un milione di euro.
Vorrei che non mi guardassi come mi guardi.
Vorrei pesare 55 chili, e non prenderne uno in più neanche mangiando come un porcellino all'ingrasso.
Vorrei poter cucinare tutto quello che voglio, quando voglio, per il solo gusto di sperimentare e fare una cosa che amo.
Vorrei aver finito l'università.
Vorrei avere un lavoro, che mi piaccia e che mi dia soddisfazioni.
Vorrei avere dei soldi che siano "miei", guadagnati con la mia fatica e determinazione.
Vorrei baciarti.
Vorrei non volerti baciare.
Vorrei sentire due braccia stringermi piano i fianchi.
Vorrei avere una macchina tutta mia.
Vorrei tornare bambina.
Vorrei la mia Compagna d'Avventure con me.
Vorrei non avere la pelle secca.
Vorrei i capelli lisci.
Vorrei non aver bisogno della pillola. Magari, per altri motivi.
Vorrei non dover prendere l'eutirox.
Vorrei vedere con i miei occhi, senza occhiali o lenti a contatto.
Vorrei essere sicura di me.
Vorrei la smettessi di stuzzicarmi, pur inconsciamente.
Vorrei andare in America per un anno.
Vorrei tornare a Londra, e magari trasferirmi lì.
Vorrei che le persone che amo fossero riunite in una sola città, e non sparse per il mondo.
Vorrei essere atletica.
Vorrei non soffrire di vertigini.
Vorrei aver passato la mia adolescenza comportandomi da adolescente.
Vorrei ricordare molte più cose di mio nonno.
Vorrei piangere alla morte delle persone che amo, quando invece sono l'unica che non lo fa, e me ne vergogno.
Vorrei poter tornare indietro, e non dare a Truman quella lettera.
Vorrei che prendessi coraggio e mi baciassi, se è quello che vuoi.
Vorrei innamorarmi di una persona che mi accetti e ricambi nello stesso modo folle ed un pò infantile col quale amo io.
Vorrei riuscire ad essere sincera con le persone che contano nella mia vita.
Vorrei non essere così competitiva su tutto e con tutti.
Vorrei una gatta, Neve.
Vorrei un cane, Shadow.
Vorrei saper vivere di avventure e risate folli.
Vorrei leggere di più.
Vorrei passare un giorno intero solo a mangiare cioccolata, di tutti i tipi e preparata in mille modi differenti.
Vorrei sentirmi protetta, in un abbraccio che sia solo mio.
Vorrei che questa solitudine andasse via, una buona volta.
Vorrei avere un tapis roulant, ed usarlo ogni giorno.
Vorrei un pc portatile nuovo, magari un Mac, ma di quelli sottili sottili.
Vorrei un Ipod degno di questo nome.
Vorrei tantissime paia di scarpe.
Vorrei un armadio enorme, e molti più vestiti.
Vorrei indossare una taglia 42.
Vorrei essere speciale, e unica.
Vorrei essere qualcuno.
Vorrei saper suonare il pianoforte, e la chitarra.
Vorrei saper leggere la musica, bene.
Vorrei non sentire freddo d'inverno, e non sudare d'estate.
Vorrei saper scrivere.
Vorrei saper disegnare.

Vorrei non sentirmi sbagliata, nè estranea, nè fuori tempo.


Ma questa è un'astrazione, è un'idea di chi appartiene ad una razza in estinzione
...
Spooky



Errata corrige

...e mi ricordo sempre perchè andare al coro è una cosa bella. Perchè stasera ho salito le scale che avrei mitragliato di pallottole chiunque mi avesse rivolto la parola, e sono tornata a casa... beh, lasciamo stare, ma insomma, nel mentre sono stata meglio. Ed anche ora, in effetti, mi sento meglio di quando sono uscita di casa: sarà perchè con alcuni fantasmi, ormai, sono abituata a convivere. E' di quelli nuovi, che ho paura.
Quindi chiudo con un sorriso sghembo (quello di Lisbeth, ma molto meno affascinante temo) le schede aperte sulle ennesime fughe possibili e torno alla realtà. Ho anche degli impegni, nel weekend... impressive.

L'unica cosa che mi perplime sempre un pò è la capacità degli uomini di dire sempre quell'unica cosa che dovrebbero tacere. Di spingersi sempre, sempre... quel millimetro più in là. Perchè sono così fragile? Perchè non riesco a frenare i miei pensieri, ad accomodare le mie sensazioni, perchè mi ostino a volermi male, anche quando provo a star meglio?
Perchè, nonostante io non varchi la porta, tu ne lasci sempre aperto uno spiraglio?...

Vabbè. Paserà. Oh, sì, domani andrà già meglio. Fortunatamente, sono così abituata a  me ed al mio vittismo che ormai lo ascolto come un sottofondo a cui non si fa più caso. E' solo Spooky che se la prende perchè il mondo non gira attorno a lei come vorrebbe, lasciate correre, poi le passa. Basta non darle attenzione, e lasciarla sfogare a modo suo.

Domani cantatina col coro. Me ne ero proprio dimenticata... bene, no?...
Spooky

PS: da quant'è che sei qui?! Ed ancora non hai capito come vanno le cose... oh, fin troppo bene, temo di aver capito, fin troppo bene...



mercoledì 27 gennaio 2010

...e se...

...scendessi a casa per il week-end?

SpookyChe...boh,siSenteProprioStrana

Soli timidi

Oggi giornata di puro relax. In realtà avrei dovuto fare un paio di cose, ma mi sono svegliata piacevolmente rinc@glionita, ed ho deciso di soprassedere. Tradotto, non avevo voglia di alzarmi dal letto e sono stata in panciolle per la maggior parte della mattinata. Ed ora mi metterei a dormire... che giornata intensa, ragazzi!
Invece mi metterò a leggere un pochino: è bello sapere di avere del tempo per riprendere una delle poche buone abitudini che ho... anche perchè è un modo come un altro per non pensare, e visto come si stanno mettendo le cose ultimamente, non è assolutamente un male.

Ieri sera mi sono scoperta nuovamente a fare brutti pensieri: cerco di scacciarli, di minimizzarli, eppure quando tornano hanno sempre il potere di abbattermi. Spero di riuscire a contrastarli, almeno fin quando non sarò abbastanza forte, o la marea non mi porterà nuovi strumenti, per affrontarli. Mi tengo a galla con l'idea che qualcosa di buono mi stia aspettando dietro al prossimo angolo, ed intanto... mi godo il mio niente, che a volte è meglio di altro.

Un abbraccio,
ed un augurio speciale anche qui alla mia famiglia. BUON COMPLEANNO!!
Spooky

PS: ...sì, sta andando via.



lunedì 25 gennaio 2010

Cose buffe

A volte basta così poco per ricordarsi degli amici. Uno sguardo, una fotografia, l'insegna di un bar o il sapore di un dolce. Che ci richiamano alla memoria bei momenti, sensazioni, familiarità, affetto.
Oggi mi è successa un pò questa cosa, inaspettatamente.
Ok, stamattina ho preso in prestito in biblioteca un libro che mai nella mia vita mi sarei sognata di leggere se non fosse per le Weasley, quindi era chiaro che pensassi a loro. Ma nel pomeriggio ho fatto un salto da Schlecker, a prendere una crema... ed ho trovato la buonissima cioccolata bianca con il riso soffiato che ho comprato a Berlino, e che ho chiesto a Shyan di comprarmi perchè la trovo squisita. L'ho trovata, allo Schlecker sotto casa. Ovviamente l'ho presa... quasi senza pensare. Sono tornata a casa, ed ho poggiato tutto sulla mia scrivania.
La stanza si è fermata per un momento. Come una fotografia, ho visto sul tavolo la cioccolata, con affianco l'Autobiografia di Charles Darwin. Per un momento, ho sentito Shyan e Yuu proprio affianco a me. E parlo di una sensazione quasi fisica, tangibile, consistente. E' stato bello. Una manciata di secondi da ricordare, in questa giornata che -grazie a Dio!- segna la fine della mia sessione d'esami. Sessione in cui ho studiato pochissimo, ma quel poco mi è costato una fatica immensa, chissà come mai.

Ieri parlavo con Sognante delle scelte che mi attendono alla fine del prossimo semestre, e all'ansia, alla paura che mi prende ogni qual volta mi capita di pensarci. Non lo so... è vero che la vita va avanti, che le cose si evolvono e si trasformano, e che era naturale che anche quest'esperienza finisse, prima o poi... ma è il poi che mi spaventa, e non poco.
Ho studiato tutta la vita. Non ho imparato a fare altro, probabilmente non so fare altro. Ed ora? Che succede? Chi mi dice cosa e quando studiare, chi mi inquadra, chi mi indottrina? Chi mi dice cosa devo fare? E se davvero sono io... sono solo io che devo decidere per me stessa, da adesso in poi... come farò a scegliere per il meglio? E chi o cosa sceglierà per me, se non sarò in grado? Perchè tanto delle scelte vanno fatte... e se non le fai tu, qualcuno, la vita o il destino, sceglierà per te.
Non so.
Ovvio che chiederò consigli e che rifletterò, ma... il punto è che non c'è una risposta giusta. Al massimo, se sarò proprio fortunata, potrò trovare la risposta giusta per me. Eh, a saperlo, qual'è, la risposta giusta per me.........
Mi preparo per la palestra, che è tardi.

Bacino,
Spooky

PS: Ma se tu
Ma se io salgo su quella scaletta, e davanti a me si srotola una tastiera di milioni e miliardi
Milioni e miliardi di tasti, che non finiscono mai e questa è la vera verità, che non finiscono mai e quella tastiera è infinita
Se quella tastiera è infinita non c’è musica che puoi suonare. Ti sei seduto su un seggiolino sbagliato: quello è il pianoforte su cui suona Dio
Cristo, ma le vedevi le strade?
Anche solo le strade, ce n’era a migliaia, come fate voi laggiù a sceglierne una
A scegliere una donna
Una casa, una terra che sia la vostra, un paesaggio da guardare, un modo di
morire

Tutto quel mondo
Quel mondo addosso che nemmeno sai dove finisce
E quanto ce n’è
Non avete mai paura, voi, di finire in mille pezzi solo a pensarla, quell’enormità, solo a pensarla? A viverla...
"




giovedì 21 gennaio 2010

One step forward, two staps back

Penso che nella vita ci sono tante cose che volevo fare e che non ho fatto.
Tante risate che non mi sono concessa, tante cadute che mi sono evitata.
Tante cose che non ho detto, tante che non avrei dovuto dire.
Tanti baci che non ho dato, tanti che non avrei dovuto dare.
Tante lacrime che non ho versato... e tante che non avrei dovuto versare.
Tante pare che non avrei dovuto farmi, tante che sono arrivate troppo tardi.
Tanti pensieri che avrei dovuto evitare, e tanti su cui avrei dovuto riflettere più a lungo.

Ma non possiamo modificare il passato, solo cercare di gestire al meglio il nostro presente. Mi dico che per molte delle cose che sento di non aver fatto bene ci saranno altre occasioni, eppure so perfetamente che ogni istante è unico ed irripetibile...
Stasera ho fatto un passo avanti. Un piccolo, piccolo passo avanti. Sono i due indietro che mi sento sulla pelle che mi feriscono un pò. Ma domani è un altro giorno... focus, Spooky, focus. Nothing more than this. Focus.

Spooky



martedì 19 gennaio 2010

E' proprio vero...

...che quando le cose "vanno" si scrive poco. Che poi non c'è un cavolo che vada, ma -ripeto per la 200esima volta, tentando di convincere anche me- anche solo pensare che tutto stia filando per il verso giusto implica non scrivere qui se accade qualcosa in controtendenza.
Comunque oggi ho preso il mio bel trenta con Tani, il che è stato un'ennesima botta di fortuna, perchè non ero preparata come altre che sono andate peggio di me... ma diciamo che cerco di guardare solo alla mia situazione, e di sorridere invece che sentirmi in colpa per qualcosa che comunque non dipende dalla mia volontà: non vedete che bella, la nuova Spooky 2010?!

Certo, ci sono quei lunghissimi istanti... ma a chi interessano? Chi li ascolta, chi li capisce, chi li vuole? Quindi pace. Quindi facciamo finta che non esistano affatto, facciamo finta che Spooky non ci sia più, che al suo posto sia nata una nuova Spooky, e per ogni lacrima che ingoierò, diventerò più... ma lasciamo stare anche questo, che non ho voglia di parlarne ora.

Mi sono resa conto di avere voglia di uscire. Sarà che dopotutto non sono così estranea ai rapporti sociali come pensavo. Ho voglia di entrare in un pub e prendermi una birra, farmi due chiacchiere. Di cenare fuori (il bello di vedermi con Marc era uscire, ogni tanto... e mangiare fuori! Mi sembra una cosa che non faccio da una vita... una bella serata in cotoletteria, in tigelleria, o che ne so, a mangiare qualcosa di diverso... come no... come se fosse davvero fattibile... torna con i piedi per terra, Valè!!), di ascoltare della musica live, per dire, addirittura mi piacerebbe andare in discoteca (e chi mi conosce sa che questa frase richiederebbe un esorcismo!), insomma, fare qualcosa.
Con tutto che il primo anno qui a Verona è stato quel che è stato, e tra l'altro c'era la novità e la presunta affinità con le persone con cui venivo in contatto, almeno si faceva qualcosa. Insomma, mi sono ubriacata, ho perso la testa, ho pianto, mi sono sentita falsa ed incosciente, mi sono data la zappa sui piedi da sola, ma ho anche riso, ho mangiato cose che non avevo mai assaggiato, e mi sono fatta dei bei film mentali... nonostante il finale non mi sia mai piaciuto.
Ora? Le ultime cene belle che ricordo sono quelle a Berlino (da rifare, assolutamente: quegli spatzle mi chiamano a gran voce!), e prima... qui allo Stube, forse, o al sushi... ma la compagnia era scarna, ed avrei voglia di una serata fra amici, nonostante sia quasi un controsenso, in questa città.
Vedremo.

Come al solito, alla fine qualcosa da scrivere l'ho trovato... finisco dicendo che mi manca Londra, mi manca tantissimo. E mi manca Ric, che sembra non c'entri nulla, ma c'entra invece, mi manca sapere cosa fa, mi mancano le sue confidenze. Ma anche questo... come si fa a voler vicino qualcuno, quando tu non fai altro che allontanare da te qualsiasi persona, col timore che, se ti si dicesse anche solo una parola in più del ciao la tua facciata di ottimismo fasullo crollerebbe come un castello di carte?! ...già.

Goodnight, gente.
E copritevi, che fa freddo!
Spooky



sabato 16 gennaio 2010

Sabato mattina, cielo latteepanna

Mi sono svegliata sentendomi un pochino meglio. Dopo i primi dieci minuti di sonno atroce, e di maledizione contro me stessa (ma perchè cavolo ti alzi così presto che tanto stamattina non studi e bisogna solo pulire casa), nel rifarmi il letto sono arrivata all'insolita conclusione che, nonostante io mi senta come mi senta, il sedermi a braccia conserte ad ammirare il cpolavoro del mio autolesionismo non mi servirà a molto. Quindi magari, lasciando perdere, le cose scivolano via lo stesso.
Diciamo che mi adeguo a quello che fanno gli altri: se faccio finta che il problema non esiste, magari prima o poi va via da solo. E se invece di far questo crescerà, crescerà fino a diventare una montagna (perchè, adesso che cos'è, Vale, se non riesci a pensarci senza crampi e dolore e vergogna?...), beh... ci penserò quando accadrà. E' inutile fare quello che faccio. Del tutto, del tutto inutile. Quindi ho deciso che è proprio arrivato il momento di smettere.

Altro? Esame dopodomani, ma sono così impreparata che non so cosa io lo dica a fare: perchè il mio cervello si rifiuta di accumulare informazioni? Perchè il mio senso di responsabilità cambia strada ogni volta che creo un posto di blocco?
Restano un paio di idee che faticherò a realizzare, esami dimenticati, e sogni troppo lontani, ancora: ma quest'anno passerà, in fretta come quello scorso... e mi ritroverò un'altra strada, piena di nebbia e di incertezza, ma anche di cambiamento: e Dio solo sa quanto io ne abbia profondamente bisogno.

Ora vado, sciacquo i panni, e poi comincio il noioso lavoro di pulizia. Che cd ascolteremo oggi? E' il mio interessante quesito quotidiano.
Spooky




venerdì 15 gennaio 2010

Welcome?

Io ci provo. Ci provo, ci provo, ci provo.
Non fa niente. Devo solo continuare a provarci.

Spooky



giovedì 14 gennaio 2010

Azione - Reazione

Volevo trovare la citazione corrispondente di X-files (perdonate, la memoria comincia a fare cilecca su una serie vista ormai quasi dieci anni fa), diciamo stagione sette e vado sul sicuro... comunque il senso era questo: azione-reazione.

Io abbraccio un tale per farne ingelosire un'altro, ed il tale si gasa. Uff. E' che ogni tanto non penso prima di fare le cose! Capita di rado... ma capita, dannazione!
Comunque stasera ho capito una cosa: ho un complesso alla Chandler. Lui ha sposato Cissy perchè inconsciamente le ricordava la madre... io più guardo Edoardo e più vedo mio fratello o_O ...il mio desiderio d'infanzia di sposare Alessio starà tornando in auge?!?!

...ho deciso di prenderla così. Finchè va. Finchè dura. Convivo benissimo con le assenze. Sono le presenze il mio problema. Bene. Facciamo di Edoardo una delle mie mille assenze. Mettiamolo nella schiera di quello che conosco. Sento che le cose vanno meglio. Io vado meglio. In a way.

Spooky2010

PS: ...l'ho trovata! Bello avere le puntate sul pc :D
Causa... ed effetto. E' come se fatti e circostanze non collegati tra loro o che almeno, a prima vista, appaiono del tutto scollegati e fortuiti poi invece... provochino una serie di reazioni a catena a vantaggio di Henry Whivs.

mercoledì 13 gennaio 2010

Studio?

Faccio programmi che non rispetto, resto indietro, mi accanisco su parti futili e faccio riassunti squilibrati. Studio? Non ne sono più capace, a quanto vedo. Ok, non drammatizziamo. Diciamo che vado estremamente a rilento per quelli che sono i miei standard, e questo mi infastidisce abbastanza. Poi stamattina mi sta venendo un nervoso... speriamo passi, ed in fretta.

Non ho altro da dire. Volevo aggiornare, ma davvero non ci sono novità. A parte che è  mercoledì, ma questo lo sapete da voi. Ho ripreso fit: mi aiuta a scaricare la tensione e, all'occorrenza, libera un pò di endorfine... almeno questo, dai, lo posso mettere nella categoria delle cose positive.
Come ovviamente l'aver visto Makka: due ore nella mia stanza e mi è sembrato come se fosse sempre stata qui. Non so che strano tipo di chimica c'è tra noi, ma è forte, indissolubile, ed in qualche modo eterna, anche per chi non crede all'eternità come me.

Bon, vado. Vedete? Prendo le cose al meglio. Ci provo almeno. Cerco di vedere il bicchiere mezzo pieno, anche quando sono nervosa. Buon segno, no? E che mi importa, se è solo una facciata? Serve lo stesso. Serve tutto, per allontanarsi da sè. Serve sempre.

Spooky2010



sabato 9 gennaio 2010

Verona

Tornare a casa dà sempre un pò di malinconia ed allo stesso tempo di pacificazione. Insomma, le vacanze sono finite. E' finito lo svago, il caos, la confusione, le abbuffate. Ora resta lo studio, la tranquillità, la quotidiana fatica di vivere, diceva Pavese mi pare... insomma, le cose di ogni giorno.

Eppure oggi è un giorno speciale. Arriva Makka. Di nuovo. Insomma, per qualche ora, godrò della sua piacevole ed indispensabile compagnia. Come se fosse sempre stata qui. Come se fossimo amiche. It's wonderful.

Poi, ovviamente, c'è l'altro motivo. La cosa sciocca, ma che... insomma, mi dovrò pure aggrappare a qualcosa. E' che la mattinata è stata faticosa. Ombre nere si sono allungate ai lati dei miei occhi, ruggenti e scaltre, come al solito. Ma questa volta ho deciso che potevo cacciarle. Mi ci sono impegnata, con tutta me stessa.
La qualità della nostra vita dipende dalla qualità dei nostri pensieri. Ho deciso di farne il mio mantra, finchè ci riesco. Non ci credo fino in fondo, ma devo tentare qualcosa, qualcosa che sia diverso da tutto quello che mi è parso di tentare finora. Pensare bene non può ferirmi più di quanto non mi sia già ferita pensando al peggio. Quindi lasciamo che vada così. Sono convinta che alle brave persone accadano cose orribili, ed eventi fantastici si accaniscano su chi non li meriterebbe affatto. Ma pensare sempre che tutto sia una mia colpa, che io sia cattiva, sbagliata, diversa, lontana, aliena, non mi farò certo stare meglio. Sono cose che so già, sono cose oramai tatuate su ogni centimetro della mia pelle, talmente in profondità che nulla potrà più farmele dimenticare. Quindi non vedo di alcuna utilità continuare a fustigarmi. E visto che ci sono argomenti per i quali pensare bene mi risulta impossibile... cerco di eludere quelli che mi fanno male, almeno.
Pensare bene dove posso, e dove non posso... dimenticare, cancellare, svicolare, tacere. Omertà. E se questa sarà la nuova parola d'ordine, quest'anno, una parola che implica il sotterfugio e l'anonimato, non fa niente: gli ultimi eventi del 2009 mi hanno ribadito che l'onestà proprio non paga. Quindi, mi voto all'omertà. Magari diverto una persona normale, eventually.

Un bacio,
Spooky2010



giovedì 7 gennaio 2010

Inizi e bilanci

Vediamo. Mi prendo un pò di tempo per venire qui, ed aggiornare l'aggiornabile.
Oggi chiacchierando con mia cugina mi è stato detto "come fai a scrivere le tue cose, anche se magari le leggi solo tu?! Io non ci riuscirei!". Si parlava di un diario. Ah, ah, ah. Io, per non farmi mancare niente, uso sia un'agendina, sia il mio fidatissimo blog. Così non posso mancare di far sapere agli altri quello che faccio... ma questa è un'altra storia, che esula dal titolo di questo post.
Inizi e bilanci.

Nel 2009... il 2009 è stato un anno stancante. Sorprendentemente vivo in alcuni periodi, del tutto apatico in altri. A volte intenso, a volte privo di qualsiasi energia. Questa curiosa alternanza ha messo alla prova i miei nervi e la mia capacità di resistenza, ed in alcuni momenti ne ho risentito parecchio.
Poi, ovviamente, è stato l'anno di Edoardo. Probabilmente questo mi ha fiaccato un pò di più. Nel bello e nel brutto, la sua presenza -anche in questo caso altalenante- ha scandito il passare dei mesi e delle stagioni... assieme a tutta una serie di meteore e di fattarelli che sono stati come un inciampare continuo, a scadenza irregolare, su eventi piacevoli e spiacevoli, in modo casuale ma ricorrente.
E' stato l'anno di Londra... di un'estate come la desideravo da una vita, l'anno dei musical e di qualche spettacolo teatrale che mi ha rasserenato il cuore, l'anno delle gemelle, perchè sono anni che è il loro anno, e l'anno delle mie amicizie, sempre più forti, stringenti, durature.
E' stato l'anno dell'onestà. E mi fa male a dirlo, ma quest'anno ho cercato di porre fine ad una serie di incoerenze vere o presunte di cui una parte di me aveva vergogna: in questo potrei dire di essere cresciuta. Non so se ho fatto bene, in fin dei conti, a prendermi la coscienza e lavarla così bene... perchè adesso è questo stesso bianco che mi crea imbarazzo, che mi fa male.
Mi chiedo se l'onestà paghi, e vedo che quasi mai è così: questo mi ferisce, e sarà... sì, non prendiamoci in giro, penso che sarà uno dei punti fermi di questo nuovo anno. L'onestà non paga mai. Ma io vivo meglio, o almeno, mi sembra di essere nel giusto, che è un pò come sorridere, anche se tira la faccia.
Non voglio scrivere altro, dell'anno passato.

Per il 2010 mi auguro... tante, troppe cose. Vorrei cambiasse tutto, e so che niente cambierà, vorrei finire l'università e... e? Andarmene, restare, muovermi, ridere e piangere, non lo so. Vorrei fosse l'anno in cui io possa capire quanto grande potrei essere se solo educassi il mio cuore a sorridere anche nella pioggia.
Vorrei fosse il mio anno, in un certo senso... ma non importa. Mi basterebbe che fosse meno stancante di quello passato. Più sereno. Con... diciamo... dieci? Dieci chili di pensieri in meno. Non sono poi tanti, dieci chili di pensieri in meno. Mi pare che bastino.
Valè, dovresti pensare di meno.
Se solo ci riuscissi...

Qualcosa del genere.

Questo è l'unico vero proposito per il nuovo anno: pensare meno. E non sentirmi al centro del mondo, perchè di certo lui gira anche senza di me... quindi non può essere sempre colpa mia, quando gira male. Diamo a Cesare quel che è di Cesare.
Caro 2010, questa è la mia lista dei desideri: onestà, comprensione, bontà. So che sono doni enormi... ma tu provaci, se puoi.

Blue, Sognante, Jimmy, George/s, Fred/Alba, Ric, Maura, Franca, le mie cugine, gli amici vicini e lontani: grazie per questo 2009, grazie se avrete la pazienza di starmi accanto per il neonato 2010: vi voglio bene per questo, un bene che non posso descrivere a parole, ma che spesso è la mia sola salvezza.

Spooky



mercoledì 6 gennaio 2010

Vorrei... vorrei...

Avrei tante cose da raccontare. Da questi splendidi giorni a Berlino, a quanto mi manchi già la compagnia delle gemelle, ai sorrisi, ai mille pensieri. 
Raccontare di come Edoardo sia sfumato nel sorriso in fin dei conti, raccontare di come mi abbia fatto piacere sentirmi così bene da considerare anche lui un accidente passeggero di cui potrò ridere in futuro... raccontare anche delle stille di gelosia per una persona per cui non pensavo di poterne provare -non più-, e di come tutto il mio mondo, gli esami, le lacrime, Verona, Roma, si sia... sciolto, come la neve accumulata ai lati delle strade di Berlino, di fronte alla serenità di qualche giorno passato in compagnia di persone a cui non potrei volere più bene di così.

Ma sono stanca stasera, e domani sarà una lunga giornata.
Oggi ho pensato che tra pochissimi giorni tornerò alla mia quotidianità. So che sarà difficile. Ma spero di buttarmi anima e corpo in ciò che devo fare, e di dimenticare il resto.
Questo anno deve andare per il meglio. Andare come dico io. E' un ordine!

Spooky