venerdì 30 marzo 2007

Piccoli saluti

Salve gente!
Volete sapere la novità! HO L'ADSL!! "Bene!" direte voi... NO! Perchè è formalmente attiva, ma in pratica non funziona -.-" Mi sembra un inbuso, davvero... una cosa veramente atroce!!! :(
Vabbè... meglio che io non ci pensi!

Volevo solo passare, salutare, dire un paio di cosine... tipo a Kid che la penso, che non serve a niente, ma mi capita di persarla, ecco.
A Deb che ha lasciato un intervento splendido sul suo blog, e un baSiottolo a tutti coloro che mi leggono... con pazienza!

Vado a seguire la lezione... UFF!! :(
Baci sparsi.... anzi, baci DIFFUSI (anche dove non batte il sole... UHAUHAUAHUAH!!!!! ehm... scusate... ho conosciuto grandi persone qui a Verona!),
Spooky


PS: e lunedì sera... IT!!!! :D


 

lunedì 26 marzo 2007

La vita è un Cabaret

Io e Giuli siamo andate a vedere Cabaret a Milano, con la Michelle.
Il Teatro della Luna è un piccolo Gran Teatro, ed è attaccato al Datch Forum, il luogo mistico in cui Dracula ci ha salutato, in silenzio.
E la compagnia aveva qualcosa di familiare... Renato (major) e Marcello (UBM, UMB... boh :P), sapeva di castello, di sangue, di mio e nostro, come mio e nostro è stato Dracula Opera Rock. Insomma, sembrava quasi che sul palco dovesse apparire Vittorio, e Fabio, e Sabrina... sembrava quasi che fosse stato tutto un sogno, una nottata di gelo, il tempo rtascorso dall'ultima volta che il Conte ci ha fatto compagnia.

Comunque sono qui per parlare di Cabaret. La prima cosa che ho notato è stato il Maestro di Cerimonie, che ho subito identificato con il fotografo amico di Ghini di Vacanze Romane: un portento allora come ieri, veramente splendido. Grande voce, grande interpretazione, ed un modo di tenere il palco da artista.
Bello anche lo spazio scenico, compleatemtne straripante nella platea: davanti al palco vero e proprio c'erano una serie di tavolini con spettatori seduti, collegati tra loro da scale e passaggi: il Kit Kat Club, il "luogo" dell'opera. Bello il siparietto in cui il Maestro di Cerimonie parla, e la signora che è proprio sotto di lui dice "ma sputa!" e lui comincia a ridere, improvvisando un "quanto lo ha pagato lei questo posto?! gliel'hanno scritto, con sputazzo?!". Orchestra sempre lì, nel mezzo del "Club più caldo di Berlino", ad accompagnare lo show. Le canozni, tradotte in italiano, non mi fanno impazzire: la musicalità è lontana dal mio modo di ascoltare la musica, e le parole sono da canzonetta.
Ma mi lascio travolgere dalla storia e anche la Stunzicher mi piace: non mi sempra spettacolo che richieda grandissima vocalità, e per quanto non riesca a tenere una nota nota che dico una, mi sembra che, come interpretazione e personaggio, sia tutto ok.
La storia, anche se è orrendo a dirsi, personalmetne mi era ignota... ma mi ricorda molto The Producers, soprattutto alla fine del primo atto: come mai il nazismo mi fa sempre lo stesso nauseante disgusto di uno stonato giro di Do?....
La storia prosegue bene, e tutto sempre risolversi per il meglio... fino a "Cabaret", appunto, canzone cult dello spettacolo. Ecco, lì Michelle (la chiamo per nome per il semplice fatto che non ho mai imparato a scrivere il cognome) cade, crolla, sprofonda. A parte l'inarrivabile confronto con la Minelli, è proprio la sua interpretazione che fa acqua da tutte la parti, e la sua mancanza di tenica canora si mostra in tutto il suo splendore. Tenta un surrussato che non riesce (a mio avviso non ha mai appoggiato di diaframma sulle parti più "calme" del pezzo, che lei sussurrava), e quando va su... tiene la nota qualcosa come una frazione di secondo, e poi tronca con l'accetta.
E' l'unica cosa che mi fa storcere la bocca, sinceramente. Per il resto, è stato un gran bello spettacolo. Non eccellenti ma adatti gli altri attori, scenografia curata (mi viene in mente una cosa che ha detto Vittorio sulla scenografia mobile del Sistina, niente di grandioso, ma funzionale e perfetto), tutto positivo.
Sono stata contenta, e ne sono uscita soddisfatta. Molto meglio di Peter Pan... molto, molto meglio. E sullo stesso livello (forse un pelo migliore) di Tutti insieme appassionatamente, che aveva un pessimo Luca Ward (ah, quanto mi costa dirlo, io che lo adoro!) ma canzoni a mio parere migliori.

Questa recensione è per la mia Shyan,e  la mia Yuu... vi penso tanto!!! :)
Spooky





lunedì 19 marzo 2007

Amicizia

Non so bene cosa scrivere... solo vorrei chiedervi cos'è l'amicizia.
Cos'è? Sembra facile, ma se uno ci riflette... io ci ho riflettuto un pò questo fine settimana.
E' Blue, così lontana adesso ma sempre qui, al centro del cuore?
E' la mia prof, in un qualche modo strano?
E' Sognante, è Kid, Cat?

In base a cosa si diventa amici? In base a cosa non lo si è più?
C'era una mia grande amica... poi abbiamo litigato, ed è andato tutto a rotoli. Ma il resto? Cioè... ho anche vissuto amicizie che si sono sciolte senza un motivo preciso. Altre per volontà dell'altra persona, altre perchè non c'era più nulla in comune. Altre perchè... non lo so.
Con molte persone non so neanche perchè siamo diventati amici. E' capitato. Con le gemelle, per dire... è successo giorno dopo giorno, ed è diventato un legame forte.
Ma non voglio continuare... solo.. cos'è, per voi, l'amicizia?...

Spooky



martedì 13 marzo 2007

Tu dije che te c'ho mannato io...

Che questo sia un mondo di raccomandati, lo sapevamo già. Che tutto sia fissato, programmato, già deciso e sfruttato, anche. Ma ogni tanto facciamo finta di dimenticarcene, e di giocare col mondo quasi fosse una cosa genuina. Ogni tanto ci capita di farlo anche con la tv… la tv! Lo strumento programmato per eccellenza… eppure ci piace fare i bambini, a volte (“Adoro i bambini… sperano sempre”).

Così, mi sono appassionata ad Amici, quest’anno. Appassionata in senso lato, ovvio, ma ci passavamo la domenica sera, a guardare la De Filippi che punzecchiava Alessandra Celentano, e Platinette che ricarava la dose. A sentire i cantanti e stupirsi della loro bravura… e del modo osceno con il quale li preparavano (mai notato, e questo è scandaloso, che quando mettevano più potenza invece che insegnare loro a distanziarsi dl microfono, abbassavano il volume dal mixer?! È assurdo!). A schierarsi per Agata -la forte Agata- dai brutti piedi (qualcuno mi spiega COME deve essere il collo del piede di una ballerina?!) contro la –raccomandatissima- nipote di Celentano. A difendere gli errori di Max, che non era molto bravo, lo ammetto, almeno rispetto a Federico… ma che è migliorato più di tutti, e forse l’unico che sia cresciuto davvero.

Insomma, ci eravamo quasi illuse di uno spettacolo che si poteva guardare, se non ammirare. E poi c’era Karima… con la Voce, la Grande Voce di una cantante seria. Quando nella serata finale ha cantato Georgia On My Mind… mi sembrava di vederci Vittorio, ed è tutto dire.

Poi ci hanno svegliato. I barbari –sto leggendo il nuovo libro di Baricco… in cordata, ma bello- ci hanno saccheggiato il villaggio. Nella sfida semifinale, Federico ha battuto Karima. E lì ho gettato la spugna. Da settimane pensavo che federico fosse raccomandato, raccomandatissimo… o meglio, più raccomandato degli altri, perché in tv non ci vai se non ti arriva una bella mano a spingerti. Ma quella è stata una resa. Un dire: ok, dovevamo far vincere Federico, ed il modo migliore per farlo era dissimulare la bravura di Karima, farla sembrare un tipo di bravura, magari poco comprensibile, non farli scontrare direttamente –solo cavalli di battaglia, nessuna canzone uguale-, far vincere tutte le sfide a lei e poi… silenziosamente, eccola lì, la vincita del tiretto presuntuoso. Ed il dispiacere di Karima, e le sue proteste, perché una bugia diventa perfetta, se nascosta tra due verità.

Così è crollato l’ultimo sogno, l’ultima illusione. Sarebbe stato così ignobile far vincere chi meritava? Altro punto, d’obbligo. Anzi, altri due.

Primo. Perché un programma che si declama promotore di nuovi talenti li lascia poi giudicare dal televoto, che si basa –siamo tutti idioti!- prevalentemente su simpatie ed antipatie, e non sulle reali capacità dei concorrenti? (e mi ci metto anche io: mai, mai e poi mai avrei votato Federico, e sì che canta bene, ma è talmente antipatico ed egocentrico che non avrei mai ammesso che fosse più bravo di Max, anche se oggettivamente lo è stato quasi sempre). Sarebbe anche più facile imbrogliare, e far vincere chi deve vincere…

Secondo. Che senso hanno le sfide? E le carte dopo ogni sfida, visto che la vincita finale è data dal numero di voti ricevuti, e non dal numero di sfide vinte? Karima vince quattro sfide, Federico pareggia alla quinta, Federico vince. A che è servito?...

 

Sta di fatto che mi sono arrabbiata. Che ci sono rimasta male. E che quando Federico ha alzato la coppa di Amici, ho pensato a quanto fosse sciocco tutto quanto. Anche l’appassionarsi, per il solo fatto di passare una serata tranquilla davanti alla tv.

Pazienza, mi dico. Pazienza.

Lo sapevate cosa disse un grande critico del tempo sulla Nona di Beethoven? “Eleganza, purezza e misura, che erano i principi della nostra arte, si sono gradualmente arresi al nuovo stile, frivolo ed affettato, che questi tempi, dal talento superficiale, hanno adottato. Cervelli che, per educazione e abitudine, non riescono a pensare a qualcosa d’altro che i vestiti, la moda, il gossip, la lettura di romanzi e la dissipazione morale, fanno fatica a provare i piaceri, più elaborati e meno febbrili, della scienza e dell’arte. Beethoven scrive per quei cervelli, e in questo pare che abbia un certo successo, se devo credere agli elogi che, da ogni parte, sento fiorire per questo suo ultimo lavoro.

Amen!

 

Spooky




mercoledì 7 marzo 2007

Pensieri in arretrato

È tardi ma non ho molta voglia di andare a nanna. Se le cose fossero diverse, queste due parole sarebbero sul blog “in diretta”… ma visto che, al solito, internet sembra un miraggio da avanguardia tecnologica nel nostro palazzo… niente, mi accontento e scrivo a casa, per poi postare domani dall’università. Pensavo che mi spiace non tenere più un diario, come quelli che ho scritto negli ultimi due anni di liceo. Non erano proprio diari, erano quaderni… e la cosa non era piacevole, se proprio vogliamo dirlo, visto che cani e porci li leggevano (ovviamente non tutti con il mio consenso…) e arrivavano a sapere cose di me che avrei preferito rimanessero personali.
Ma mentre finito il primo “l’iniziatrice” di questo rituale me ne ha regalato un altro, quando la vita ci ha allontanate ed è terminato il secondo, non ho più scritto… forse per la pigrizia di comprarne un altro, ma più probabilmente perché non ne sentivo l’esigenza. Era tutto molto bello allora. Stava andando tutto per il meglio. Continuo su quella strada anche adesso, ma mi spiace non avere più questo resoconto quasi quotidiano (a volte orario: ho frasi scritte anche a pochi minuti di distanza!) di ciò che mi accadeva nella mente e nel cuore.
Colgo quindi l’occasione per ringraziare colei che, senza volerlo, ha iniziato questa bella tradizione, anche se durata poco… le cose buone che ci sono state tra noi restano. E forse sono quelle che ricorderemo con nostalgia, ripetendole ai nostri nipoti.
Per il resto? Sapete, arrivo qui e dico “devo parlare di Vittorio”. Altrimenti mi sembra di scoppiare, o di impazzire. Poi penso che non posso, che non voglio, che mettere in piazza le emozioni è da villani, e spesso da presuntuosi. Una volta mi capitava di farlo senza neanche pensarci, con il solo gusto di far contenti gli altri della mia gioia, come di essere contenta io della loro a caso inverso. Era bello. Anche se realmente non sono quasi mai stata felice del tutto nel sapere dei mille incontri, delle pizzate, delle “tosche” (era il tempo di Tosca, quello lì!) che gli altri vedevano mentre io ero a casa, anche se restava sempre in fondo al cuore quel sentimento cattivo, ma profondamente umano, che è l’invidia. Solo di una persona non sono mai riuscita ad essere gelosa… mai mai mai… gioivo solo, ed ho sempre solo gioito… almeno fino ad un certo punto. Ma questa è tutta un’altra storia, e non mi pare il caso di raccontarla ora.
Ecco, poi si cresce. E per non fare la parte di quella presuntuosa, di quella che sa, di quella privilegiata, mi ricaccio in gola le mie emozioni, i miei successi. Ma di che parliamo, poi? …di illusioni. Io vivo di illusioni. A chi Vittorio non ha mai detto due parole? Con chi non si è dimostrato affabile, gentile, disponibile? Eppure a me sembra sempre un miracolo, vederlo avvicinarsi, e sapere che non sta salutando qualcun altro, ma me. Che non sta sorridendo a qualcun altro, ma a me. Mi stupiva tre anni fa, e continua a stupirmi adesso… come un film di cui conosci il finale, ma che torna sempre inedito, ad ogni visione.
Così, forse per non lasciarmi sfuggire il finale, mi censuro le mani e spengo i riflettori, che mi pare ne abbia puntati fin troppi addosso. Eppure guardatemi… sono qui e ne parlo. Faccio sempre quello che non dico, alla fine, eh? Chi mi conosce lo sa. Sono complicata!

Mi guardo intorno. La mia piccolissima stanza calda ha il colore del tramonto, con la sua artificiale luce al neon che mi ferisce gli occhi e mi stringe il viso con delle rughe non mie.
Sognante ieri in treno ha detto una cosa bellissima. Leggeva i miei diari, quelli del liceo… e d’un tratto, così, come se parlasse di una maglietta da comprare, o di cosa cucinare per cena, ha detto “perché non li pubblichi, Vale?”.
L’ho guardata con gli occhi strani, mentre lo sguardo si catapultava intorno, quasi a nascondere le parole uscite dalla sua bocca alle orecchie indiscrete degli altri passeggeri. È una cosa stupida, in effetti. La mia risposta, di allora come di stasera, è “con quale presunzione posso ritenere interessanti le mie ore annoiate del liceo?!”. Ma il fatto che mi abbia detto questa cosa mi ha riempito di orgoglio, quasi di speranza. L’altro giorno a Roma sono ricaduta nell’incresciosa follia di andare a cercare il mio folletto Max. E l’ho trovato, come al solito. Scrive. Recita. Pubblica. Mi sono sentita così piccola, così inutile… che voglio fare io, da grande?! Sono già grande, e non sto facendo proprio niente. Studio, arranco, e sogno. Ma di sogni non è mai vissuto nessuno. E forse è ora di cominciare a parlare di cose serie.
Invece ieri… m’è tornata un po’ di speranza, ecco. E magari coi sogni non si vive, ma ci si illude benissimo di farlo…

Vado a nanna ora, è molto tardi.
E domani (che poi sarà oggi quando voi leggerete) ho da svegliarmi presto, che la mia prof deve farmi la ramanzina.
Un bacio,
Spooky

PS: …volevo dire qualcosa di intelligente a Kid, ma non mi è venuto in mente niente di sensato. Forse solo che tutti sbagliamo. E che chi è senza peccato, scagli la prima pietra. La mia mi sta scivolando via dalla mano in questo momento.

martedì 6 marzo 2007

Perchè?

Oggi pranzavo con Giulia ed un ragazzo del coro universitario. Insomma, tra una cosa e l'altra, si è andati anche a parlare della nostra "trasferta" (ma si può chiamare trasferta un viaggio verso quella che una volta era casa?...) romana... e lui, com'era sospettabile, finisce per farmi la classica domanda: "fare tutti questi chilometri... e senza ottenere niente in cambio... perchè?"


Ora mi pare giusto rispondere. Non ci ho quasi fatto caso, quando me lo ha detto, perchè è la stessa frase che ripetono tutti da anni. Ma ora s, ora è il momento giusto. Volete sapere perchè? Non si può rispondere a tutto... ma diciamo che è perchè mi sento come i bambini di una canzone di Gaber... "non sanno se riedere o piangere, batton le mani..."
Ecco, io non so se ridere o piangere, in questo momento. E non per qualcosa di tragicomico che mi è capitato e mi rimanda questa emozione, ma per l'immensa gioia che sto provando. Non pensavo, non ho mai osato pensare di poter essere felice come lo sono ora, non in questo momento, con quanto mi sta accadendo, con quello che sono. Invece...

Perchè faccio tanti chilometri, per due ore di contatto, tra parentesi con altri milioni che sono lì per il mio stesso motivo?...
Perchè piango, quando Vittorio canta?...
Perchè sto male, a volte, dopo?...

E' la premessa che è sbagliata. Fare tanti chilometri senza avere niente in cambio. E chi lo ha detto, che non ottengo niente in cambio? Sì, è vero, me ne vado con il portafogio più leggero. A volte con l'anima pungolata da qualcosa che non so desrivere. Ma sono davvero "meno" di prima? Ho davvero "perso" qualcosa?...
A me pare di no. Pare di tornare, sempre, con il cuore talmente tanto gonfio e carico da dover piangere per fargli aria, per farlo continuare a battere, che è troppo pieno per muoversi da solo. Mi sembra sempre di aver lasciato qualcosa... e di averne guadagnate un milione. Da Vittorio, che in un gesto racchiude anni di parole che non abbiamo detto, e che non diremo, perchè siamo lontani, e non c'è niente oltre questo tra di noi (perchè, si può volere di più?...). Dai miei amici... quelli che non chiedono nulla, quelli che non pretendono nulla, quelli che sono, e basta.

Non siete grati a chi vi salva la vita? A chi vi offre il pranzo se avete dimenticato i soldi a casa, a chi si alza sull'autobus per farvi sedere? Non siete grati a chi vi sorride, di prima mattina, e vi prepara il caffè? A chi vi sveglia piano, a chi vi da la buonanotte? Non siete grati a chi vi offre una caramella durante una penosa ora di lezione, o a chi vi suggerisce una risposta ad un test?...
Sono tutte cose visibili, è vero. Avete ottenuto in cambio qualcosa che si può quantificare in ore, in denaro, in affetto.

Ma sono certa che siete grati anche per altre cose. Ad un prof che vi guarda, dicendo una frase che sa che ti toccherà il cuore. Ad un'amica che fa finta che non abbiate mai litigato, anche se l'ultima discussione brucia ancora dentro, pur di starvi accanto in un momento di bisogno. Ad un amore che vi tiene la mano comunque. A chi, non conoscendovi, vi accoglie, anche se magari non vi vedrete mai più.

E Vittorio non vi ha mai dato questo?...
E Vittorio non MI ha mai dato questo?... Ogni giorno, ogni ora, ogni secondo.

A chi non ha capito... a chi non capisce... a chi mi ha allontanato per questa mia strana tendenza a dire grazie per queste inezie impalpabili... non solo voi non avete capito nulla, assolutamente nulla di me... ma ho compassione per voi... perchè non sapete amare.

Poi c'è chi ti è vicino, e ti fa male. Molto male.
Sapete che vi dico?...
Cosa siete disposti a fare per essere amici di qualcuno?...
Io sono disposta a farmi far male. Per poter dire, quando chi ritengo importante avrà bisogno, "eccomi". E' buonista?... forse, ma lo facciamo tutti. Solo che dirlo ci fa sentire così deboli... mentre è la nostra forza.

Oggi sono così.
Mi sento forte.
Grazie Vittorio... questo è il perchè.
Spooky



lunedì 5 marzo 2007

Dati Auditel 2

Per correttezza, metto anche i dati di venerdì 2 marzo, finale di Sanremo per la sezione Giovani (vinta da Fabrizio Moro con Pensa), sempre in rotta con House, MD, Effetto Domino, pentultima puntata (per il momento, visto che la terza stagione è solo a metà), anche se venerdì il fatto che la serie sarebbe stata sospesa non era ancora stato detto.


SANREMO, PRIMA PARTE 10.827 migliaia di spettatori, con uno share del 40.80%
SANREMO, SECONDA PARTE 6536 migliaia di spettatori, con uno share del 53.57 %

HOUSE, MD, Effetto Domino 4.156 migliaia di spettatori, con uno share del 15.04 %


Ed ora vado a nanna, che mi sento a pezzi.
Spooky



domenica 4 marzo 2007

Con tutto il sangue

Ho acquistato una nuova lettrice! Oramai sono tre (forse addirittura quattro!) le persone che mi leggono!
Ma non è per questo che sono qui... non è che io voglia proprio resocontare... cioè, avevo deciso di farlo, poi però mi sono resa conto che non ho nulla da scrivere. E' stata una giornata memorabile, ma non per come ha cantato Vittorio (che altro potrei dire?...) o per la bellezza sempre esaltante delle trasferte...

Ricordo quando scrivevo i miei primi resoconti... non c'era immagine che non riportassi, fedelmente, non c'era sguardo, o sorriso, o gesto che non tornasse ai miei compagni di avventura attraverso le mie parole. E' da tanto che non è più così. Perchè le cose che Vittorio mi dice, voglio che siano mie, perchè i suoi occhi, i suoi gesti, non sono più affar pubblico. E non perchè io sia speciale, ed ho da lui qualcosa in più di ciò che hanno gli altri... ma perchè ho scoperto, con il tempo, che c'è un Vittorio per ognuno di noi, e che ad ognuno, a suo modo, Vittorio da, senza mai essere falso, ciò che ci si aspetta da lui.
Ho sempre creduto di non volere nulla da Vitto. Invece, come tutti, ho preteso molto. Ho preteso sempre un sorriso, sempre un abbraccio, sempre un pensiero. Ho preteso che cantasse come solo lui sa fare, ho preteso che mi facesse piangere, o ridere. Ho preteso che dimostrasse a mia madre che è un grande attore, un grande cantante. Ho preteso che io fossi per lui quella che volevo essere. Ho preteso che fosse quel Mito che ho ricorso per tutta la mia adolescenza. Ho preteso che fosse Max, ma che non mi facesse male.
E quasi incredibilmente, Vittorio ha esaudito, con pazienza, tutte le mie richieste. Non ho neanche dovuto aspettare molto. Ha sempre avuto per me esattamente ciò che gli chiedevo, e spesso di più. E so, per certo, che fa lo stesso con tutti.
Per chi era un autografo semplice? E per chi una dedica, di quelle proprio belle? Per chi era la telefonata, per chi il bacio? A quale tavolo vanno gli auguri per il compleanno? Chi ha prenotato una stretta di mano?
Vittorio fa tutto. E adesso, che sono grande e mi vergogno dei miei pensieri da bambina, vorrei solo che ogni immagine che ho con Vitto rimanesse solo mia. Ogni frammento di stella che si è posato su di noi, vorrei conservarlo e  stringerlo così forte da lasciarne solo l'assenza, ed inglobarlo nel mio vuoto.

Ma questo è il mio blog. Ci scrivo per non perdermi, per non impazzire a volte. Ieri sera ho trovato per caso i miei vecchi quadernini, che usavo come diari di viaggio. C'è tutto. C'è Renato, c'è Mulder (il mio Spooky, il mio DD), c'è Jack Folla (e chi se lo ricordava più, quel Diego Cuggia che ha fatto tanto scalpore e poi tanto silenzio?!). C'è un pò Max, ma poco. E poi, tra i Fantomatici Illusionisti delle mie poesie di allora... ecco spuntare Vittorio. La data dice 2004. La pagina dice Vittorio, Chiara, Gloria, MT, Gabry, Anna, ma non in quest'ordine. No, Vittorio è l'ultimo, la prima non ricordo, Gloria, o l'Admin. E ieri ridevo e piangevo, all'idea che sono ancora qui, a pensare e a scrivere (scrivere?... mah, non importa), a morire e rinascere... e c'è sempre lui.
L'ho trovato, ho detto a Salvo, l'ho trovato. Mi chiedo cosa mi manchi di più, ora. Se la sua totale sincerità bambina, o la mia, che ho perso. Se la sua mano tesa a cercare la mia, o il cuore che batteva forte, e ripeteva "non tremare, Vale, è solo Vittorio, non tremare, ti tiene solo la mano!". Se l'occhiolino (vedi, che non cresco più? Ricordo tutti, come i creditori... come i bambini!), o le due parole strane che ci siamo scambiati... non ho capito qualcosa, lo so, ma non fa niente. Non capisco mai del tutto, lo sai. O forse sì, capisco che è tutto un bluff, una storia che mi racconto per dormire più contenta la sera, ma tu laciami fare, che le favole non hanno mai ucciso nessuno... e se tornando dall'Isola che non c'è dovessi trovare la finestra chiusa... allora resterò bambina per sempre, e tu per sempre tu.

Solo una cosa, prima di andare via... posso pretendere ancora un istante, da te?... Aiutala, perchè forse sei il solo che può. Qui non c'è spazio per i sogni... ma con tutto il sangue, e con tutta la passione, tu puoi fare ancora qualsiasi cosa.

Spooky




sabato 3 marzo 2007

Italy, Rome

E così, di tanto in tanto, sembra un sogno trovare ancora internet la sera, sedersi senza timore del tipo che passa a controllare il libretto, o vedere che cavolo stai facendo da tre ore in aula pc... ogni tanto torna la sedia mezza rotta, la stanza più grande, il pc non mio che ritrovo con gioia e posizioni maldestre dalle quali deriveranno grandi mal di braccia...
Visto che ho un pochino di tempo, chiacchiero un pò.

Teatro.
Ho iniziato un corso di teatro universitario. A giugno metteremo in scena Shakespeare, brani tratti dal Riccardo III, Macbeth, Antonio e Cleopatra, Misura per misura. Forse anche citazioni dall'Otello. L'insegnante è molto brava, davvero. E' la terza lezione, e già... due volte ho pensato che non ce l'avrei fatta, un'altra mi stavo per perdere. Non sono scivolata, anche se non ne capisco ancora il motivo. Forse sono davvero cresciuta un pò. Eppure, per un attimo... ad un passo dal perdermi, di nuovo. Fa così paura a volte, che mi verrebbe da tornare piccola e nera, rinchiudermi nella camera sospesa del mio cuore e non uscirne più. Ma riusciremo anche in questo. Ora non sono più una, sono due.
E Sognante, come sempre, sarà il mio filo di Arianna. E non lascerà che io mi perda. Nonostante Max.

Canto.
Faccio parte del direttivo del Coro universitario ora. Niente di troppo impegnativo, ma mi sento responsabile di qualcosa, e mi sembra giusto, arrivata a questo punto. I ragazzi sono magnifici, e spero che riusciremo ad andare a pattinare la settimana prossima (progetto ancora non ben definito). Intanto, mi godo il loro affetto soffuso (perchè non è altro, che non siamo più a Roma, e l'affetto si conquista, finalmente), e mi abbandono sul sedile della macchina di Luc, che è davvero un orsacchiotto dolcissimo, e una gran persona. Come gli altri, ovviamente... e forse casa è proprio questa cosa qui.

Anniversario.
Il motivo per cui sono qui. L'anniversario, domani, della prima di Dracula Opera Rock a Roma. Già. Diciamo la verità. Sono qui perchè domani potrò riabbracciare Vittorio. Non mi importa di Dracula, non mi importa di Roma. Mi fa piacere l'idea di incontrare Sabrina, Carmine, i ragazzi del forum, gli artisti... ma mi manca molto Vittorio. E domani... domani cosa? Niente. Eppure sono emozionata come le prime volte, come nei tempi delle trasferte, come nei tempi della follia. Forse mi manca troppo la mia prof, e mi piace consolarmi così. Forse il cd di Vittorio ed Antonio nel lettore ha girato per troppo tempo, e la sua voce è rimasta aggrappata a qualche spirale di ricordo. Magari fare teatro mi lascia in bocca il sapore dei suoi stage, magari mi serve una liberazione dopo la sessione d'esame.
E forse ho solo bisogno del mio Vittorio, di abbracciarlo ed avere ancora la certezza, assoluta, che il buono esiste ancora. Che tutto esiste ancora.
Mi sembra un sogno, o un'illusione.
E' per questo che stasera, passando per Albano, ho cercato disperatamente il mio dannatissimo folletto?...

Forum blu.
Fortuna che alcune cose resistono comunque. Le gemelle si preparano ad affrontare una nuova avventura, chi partendo, e chi restando. E vorrei essere in grado di seguirle entrambe, e di condividere con loro queste esperienze. Sostenerle, e farmi sostenere. Va tutto bene. Vorrei solo che, per tutto il periodo, e per i periodi, per le generazioni e gli anni in cui non sarò accanto a loro, sapessero che va tutto bene. Quando mi sentirò sola, quando le cose non andranno, vorrei che sapessero che il mio cuore, nel loro, trova conforto.
E che tra mille anni, tra le poche, pochissime persone che hanno davvero fatto la differenza nella mia vita, il loro nome brillerà, come adesso.

Forum rosso.
Lontano dagli occhi...
C'è sempre qualcosa da salvare. Ma l'eroina di questo mondo, e di tutti i mondi, non posso essere io. E non voglio esserlo.

Me.
Ho dato sei esami. Risultati: due trenta e lode, due trenta, un ventinove ed un ventotto.
Posso ritenermi soddisfatta. E fiera, almeno per un pò.

House, MD.
Piccola Cammy cresce.
O forse, questo è quello che ci vuole far credere...

Un bacio,
Spooky