mercoledì 27 febbraio 2008

Intermezzo

Marco tamburellava nervoso sul cruscotto della macchina, impaziente. Che si fossero visti da un'ora, o non si vedessero da settimane, la sensazione era la stessa: attesa, batticuore, agitazione. E poi, anche senza inquadrare il portone che veniva aperto, capire solo dall'espressione del suo viso che Eva era arrivata. Gli occhi dilatati e lucidi, il sorriso che quasi si apriva da solo sul viso scuro, le mani già a cercarla. Vederla salire in machina, così bella, sentire la portiera chiudersi, e sfiorarle piano le labbra, come una cosa normale e riccorrente, come un'abitudine dimenticata, che gli lasciava sempre un sapore di novità sul palato. Ingranare la prima, poi la seconda, e spostare la mano sulla coscia di lei, che non si può stare distanti, neanche un attimo, che sarebbe un'ingiustizia, un'incomprensione cosmica, che non si deve, che non si può. Giocare all'amore, e con l'amore difendersi, fino al prossimo giro d'orologio, fino al prossimo battito di ciglia, che sarà uno in meno all'ultimo, fino ad un nuovo arrivederci, ad un solitario ciao, ad un bacio, sempre, sempre l'ultimo, fino alla fine, un sospiro, un bacio, un sospiro, gli occhi chiusi, un bacio, ciao, amore, ciao.


Già.
Scriverò più tardi.
Spooky


 

lunedì 25 febbraio 2008

Erano anni...

Io non esisto


Non avere voglia che delle tue mani
non sentire altro che i tuoi respiri
non immaginare un attimo che non sia con te
non piangere, nè ridere, se non col tuo pensiero.
Ascolto i battiti che ci separano
e lenta nella notte scruto la tua immagine lontana.
Sei un ricordo che non c'è
la fantasia assente di una bambina
che ha disimparato a sognare.


Legami le mani
impediscimi di andare via
e non sarà violenza
ma amore, perchè controllo i lividi
e se non mi sfiori
la mia pelle ne è invasa.


Non ho nulla da lasciarti
che sia tangibile come le ossa rotte
dell'amore che ti nutro
ma credi alle parole,
sei tutto, sei tu.


Spooky


E quindi uscimmo

A riveder... ma non ho voglia di parlarne.
Ok. Allora di che parliamo?
Non lo so... di Roma?
Di Verona?
Ho detto Roma.
Ed io Verona.


E con questo ho detto tutto. Mi è arrivato un messaggio molto carino da una persona a cui pensavo proprio l'altro ieri. E' stata gentile. Ed sono io che al solito non ci sono mai, o sono troppo invischiata nelle mie cose, o mi sento troppo confusa per far davvero qualcosa.
Non è che mi senta scombussolata. Cioè, sì. Tesa. Tesa come una corda di violino lunga 525 km. Non vedo più... l'obiettivo. Non vedo più lo scopo delle scelte che ho fatto. Non lo dico con rammarico, o con pentimento: quando ho preso determinate strade, l'ho fatto con la consapevolezza di "doverle" percorrere. Quello che mi frustra adesso è che i presupposti sembrano essersi sgretolati. E mi sento ipocrita, e mi sento sola.
La forza dell'ultimo anno e mezzo è stata, di certo, Giuli. La sua sicurezza, la sua sola presenza, hanno contribuito alla destabilizzazione dei miei silenzi. Credevo fosse solo unione di cuori. In realtà, oltre a questo fatto imprescindibile e sicuramente importante, c'è stato altro. L'accordo delle nostre volontà. Io che volevo andare via, lei che voleva andare via. Al massimo, lei che aveva nostalgia di Roma, ed io che coccolavo a sua malinconica rinuncia a qualcosa di bello, per qualcosa di ancora più bello. Ora mi sento sul ramo di una forbice: due estremità che si allontanano.
Da una parte lei, sicura, inserita, felice, splendida come al solito, e dall'altra io... pallida imitazione di quella che ero quando sono partita. Perchè per amore ho lasciato un posto che non aveva più niente per me, e per amore adesso ne sono legata.


Ok, basta.
E' stato un intervento sciocco, scusate.
A volte mi sento sciocca, accade.
Starò benone, Spooky non ama l'infelicità. Non questo tipo di infelicità.
Spooky


PS: grazie per ieri, magari la frustrazione fosse sempre così...


 

venerdì 22 febbraio 2008

Convalescenze

Sono due giorni (da quando cioè sono in grado di pensare a qualcosa che non sia il mio mal di gola o la stanchezza senza fine) che alcune domande sciocche -tuttavia non prive di fondamento- mi passano per la testa.
La prima delle quali è: mi sono mai trasferita a Verona? C'è stato un periodo della mia vita in cui ho vissuto lì?
Se ci penso, non so bene cosa rispondermi. Ho l'impressione di aver vissuto un sogno, e che il sogno sia sfumato. Come quando scrivevo, nel mio vecchio blog di msn, che sarei voluta andar via, sapendo benissimo l'illusione e la non fattibilità di quella idea. Invece le cose sono andate diversamente. Cioè, mi pare che a Verona, in un tempo remoto, io ci sia andata. Mi sembra anche di essere stata soddisfatta della mia scelta. Poi?... Già, che è successo, poi?...


Ve lo dico io. E sarebbe bello rispondere "poi è arrivato l'amore ed è cambiato tutto", ma in realtà non è così. Poi ci sono stati dei problemi. Dei ragazzi, identificando, delle incertezze, delle paure.
Ok, parliamone, visto che vi lamentate sempre del fatto che non si capisce di cosa scrivo.
C'è stata la fine di una storia importante, di un percorso di crescita, di un'avventura e di un'amicizia. Insomma, una cosa seria, che mi ha turbata più di quanto ho voluto far vedere, e più di quanto io mi sia resa conto. E non me ne sono resa conto perchè c'era già altro, nel mentre. Altro che era un'altra persona, altro che era Truman mascherato da chissà chi. E visto che tale chissà chi non riusciva neanche a rendersi conto di come lo guardavo... pazienza, le cose sono andate come sono andate.
Ovvero, traducendo: mi sono gettata in pasto ai cani. Così, per vedere se ne ero in grado. Per sentirmi mordere e sbranare, per sentire qualcosa sulla pelle, fossero anche cicatrici e dolore. C'è ststa la mia estate folle, le risate, una notte a Madrid di cui non conservo quasi ricordi, c'è stato troppo alcool, serate finite sul pandino di Camilla che mi riporta a casa mentre sonnecchio in una post-semi-ubriacatura. Non sono stata molto bene, e nel fingere di star peggio mi sono allontanata da chiunque potesse tendermi una mano. E non perchè non volessi una mano, intendiamoci. E' sempre per quella folle idea che se una persona mi è davvero vicina dovrebbe non tendermi la mano, ma inabissarsi con me, sprofondare, e poi, eventualmente, se c'è tempo, risalire.


C'è stata Roma. Avete presente la capitale? C'è stato un mattino soleggiato a San Giovanni, dove anche le macchine, e lo smog, e tutto ciò che odio della mia città mi è apparso tenero, sicuro, protettivo. Mi è mancata Roma, e mi sono pentita di averlo pensato. Ne sono stata spaventata. E da lì... ci sono state un pò di cose che non sono andate bene, ancora, un pò per la mia noia, la mia debolezza, un pò per l'apatia che m'è salita addosso.
E... sì, poi c'è stato Riccardo. Ma prima, a tentare di salvarmi, c'è stata Roma.
Ora sono in convascenza, e fra poco ci sarà da tornare in pista. Ci sarà il nuovo viaggio verso casa -perchè non sarà un ritorno, ma una cosa nuova, ancora una volta difficile ed inaspettata, perchè se prima niente mi legava alla stanza, adesso poche sono le cose che me ne allontanano-.
Con un sorriso amaro rifletto sull'ironia del destino, sulla rista di Truman. Sognante che è  Roma, e Spooky che è Verona. Ed ora le parti invertite, con Valeria nel mezzo che sembra trascinata e sballottata, priva delle capacità per capire.


Perchè c'è -ci deve essere- un giusto ed uno sbagliato, ma non so riconoscerlo. Non so dare consigli, e non voglio darne, non ho energie da vendere nè soldi per comprarne, e mi dedico costantemente alla cura di me (avrò cura di te... perchè sei un'essere speciale...). Pur non essendone fiera... almeno amemtto i miei limiti, ora come ora.


Azz, intervento lungo.
Vado.
Spooky


PS: non lo so, mi è solo venuta in mente. #2x12 - Distractions - "You don't need to talk to do that, do you?"


 

sabato 16 febbraio 2008

Welcome back, Spooky

Avete mai pensato di essere troppo fermi? Di essere come un balia di un "caos calmo" (oddio, che citazione priva di senso... vabbè, capita), di non muovervi, di stare sul mare immobile delle vostre esistenze senza poterne uscire, senza un filo di vento che spinga la vostra imbarcazione?...
No?...
Io sì. La sensazione assordante di non essere mai in movimento. Di andare all'università, tornare, fare la spesa, passare davanti al Mc, inerpicarsi sull'ascensore, entrare, bere, sistemare la spesa, guardare Giuli che cucina, apparecchiare, e poi pranzo, pc, studio, sentirsi di troppo, telefilm, qualsiasi cosa, ma senza mai muoversi. Restando sempre immobili.


Ecco, per questo voglio finire l'università. Voglio chiudere il capitolo "triennale", e dedicarmi un pò al movimento. Prima di ogni cosa, voglio assolutamente andare a Londra. Voglio assolutamente stare a Londra, arrivare a nord, guardare Charlie che porta fuori il cane, imparare un pò la lingua, e respirare un'aria che sia almeno un pò meno italiana.
Poi prendermi del tempo per rinvigorire le mie doti. E non mi riferisco a questa strana ed incostante febbre di scrittura, che si impossessa di me a giorni alterni (a mesi alterni, ad anni alterni) e mi lascia svuotata ogni volta che va via, con tutto il suo carico di tensione e dolore, ma alla distinzione e distribuzione sul territorio delle mie personalità assenti.
Voi pensate che io abbia due personalità. E non dite di no, lo sapete tutti: c'è Valeria, e c'è Spooky. E non mettetevi a ridere: lo sapete benissimo, tutti, che è così, e che non ci può fare niente nessuno. Quel che l'altro giorno, senza soluzione, mi chiedevo, è se nella spirale hegeliana di tesi - antitesi - sintesi Spooky inglobasse e superasse Valeria, o il contrario. Ed alla fine, con le gambe doloranti ed il cuore affaticato, ho capito che è tutta questione di punti di vista: Spooky vorrebbe essere punto finale di qualsiasi ragion d'essere, mentre Valeria -a volte- si rende conto di essere la vera essenza della sua persona -la sua parte pura, bambina, se capite cosa intendo, l'espressione più vera di sè- diventando punto d'arrivo del discorso.
Poi, a guardare bene, sono piena di personalità spicciole e relative che non occupano più dello spazio di una pagina di quaderno, pensieri che si accavallano, rincorrono, e che alla fine confluiscono in uno dei due grandi mari: Spooky a destra, e Valeria a sinistra (e la scelta delle rispettive parti è tutto tranne che casuale).
Spooky eccentrica, egoista, piena di sè e della sua falsa modestia, ed al contempo geniale, creativa, corposa, ridente, solare come l'afa estiva, che si potrebbe anche non sopportare, ma che diventa desiderabilissima in inverno.
Valeria timida, egoista -ma di quell'egoismo tipico dei bambini-, introversa, dalla lacrima facile e dal rispetto per la poesia del caffè, senza parole che non siano di scusa, senza frasi non iscritte in categorie di sofferenza da lei prestabilite, eppure così tenera, amabile, piena di coccole, di miele spicciolo, di amore.


E voi, che qui avete sempre -o almeno molto spesso- letto Valeria, avete anche sempre trovato la firma di Spooky. Come se per parlare di sè, uno dovesse necessariamente essere altro da sè, come se per dire uno dovesse tacere.
E le poche volte che Valeria si firma col suo nome, è proprio con chi non può riconoscere che è lei: così poco coerente da mascherarsi dietro sè stessa nel momento in cui non importa di cosa ha scritto, non importa di cosa ha parlato, ma la persona dall'altro capo della comunicazione non è in grado di capire, non è in grado di conoscere abbastanza.
L'unica coerenza ce l'ha -a volte- avuta in un forum blu. Voi avete presente cos'è, un forum blu?...
No, che non ce lo avete presente. Non potete. Nessuno può. Forse neanche chi c'era può. Forse neanche io, neanche Kid, anche se facciamo finta di ricordarcelo, alla fine il "forum blu" non è che una perifrasi per significare il nulla, per interpretare l'assenza di sè con la quale abbiamo giustificato l'abbandono. Con la quale ho giustificato l'abbandono.


I forum blu, le Spooky, le Valerie, i teatri rossi, i Truman, le Cat e le Kid, le carte ed i giochi.
No, voi non avete la più pallida idea di cosa vi siete persi. E magari è meglio così.
Spooky


 


 

mercoledì 13 febbraio 2008

Alive

Sono un'accanita superstite di me stessa.
No, diciamola meglio: sono un'accanita superstite di Valeria.
Decisamente meglio.


Così, quasi senza accorgermene, eccomi di nuovo a Roma. No, lasciate stare, è una storia allucinante. Della serie: sto bene, sto bene, stobene... ma meglio se torno a casa, che imbottirmi di aulin senza visita medica non è bello. E così ora mi imbottisco di aulin con la prescrizione medica, fatta a nome di papà e non al mio perchè sono troppo piccola per prendere l'aulin (ma me lo danno lo stesso, mah).
Comunque, eccomi qui. Acciaccata, e ad un passo da San Valentino, che trascorrerò a casa, ma almeno con parecchi chilometri in meno dal mio aMMore.


Sapete che non ho voglia di scrivere? Cioè, non lo so. Ci sono stati periodi in cui scrivere qui era quasi la salvezza dall'eliminazione di ogni pensiero, la salvezza dal nulla, ma in questo momento... non lo sento più come vitale, o necessario.
E non mi dite che è l'amore, vi prego, vi scongiuro!
Ditemi che è il tempo, il freddo, il mal di shciena, ditemi quello che volete, ma vi prego, non fatemi sprofondare nell'abisso di cioccolata (non miele...!) in cui mi sento scivolare giorno dopo giorno!
Questa è ipocrisia, ve l'ho già detto. E' anche... non so, la dolce coccola di una ventiduenne che non vuole smettere di sentirsi bambina... o che adesso che ha intuito che può ancora essere coccolata (viziata), non vuole smettere di bere a questa fonte.
Eh eh eh... chiamatemi stupida!


Intanto cerco di riprendermi e di rimettermi, e di far finta che questi dolori alle gambe siano solo dolori alle gambe e niente più.
Bene come vedete sto quasi bene.
Ah... sto uscendo dalla dipendenza da series... dite che dovrei spaventarmi?... Io credo di sì.
Oh, sì, che dovrei spaventarmi!


Spooky (Valeria ha gli occhi a cuore, e guarda fuori dalla finestra...)



 

mercoledì 6 febbraio 2008

Come riconoscere un satanista...

Sei satanista?


"Qui vengono elencati alcuni pericolosi segni indicanti l’allontanamento dal Signore da parte di vostro figlio.
Il Gothic è una cultura molto oscura e spesso pericolosa a cui partecipano molti giovani adolescenti.
La cultura Gothic conduce giovani e innocenti menti in un mondo immaginario di malvagità, oscurità e violenza.
Se 5 o più delle caratteristiche seguenti sono abbinabili al vostro bambino, vi prego di aiutarlo ad allontanarsi dalle tentazioni di Satana attraverso consigli ma anche preghiere.

• Si veste spesso di nero.
• Si mette t-shirt di bands o riferite al rock.
• Mette quantità eccessive di rossetto, smalto per le unghie e makeup nero.
• Si mette ogni tipo di strani gioielli di metallo e con simboli, come: croci rovesciate, pentagrammi, pentacoli, o altri simboli di Satana.
• Manifesta interesse verso tatuaggi e piercing.
• Ascolta musica gothic oppure ogni altro tipo di musica antisociale. (Marilyn Manson dice di essere l’anticristo, e parla pubblicamente contro il Signore. Eliminate ogni tipo di questi album).
• Fa amicizia con altra gente che si veste, si atteggia o parla in modo eccentrico.
• Si mostra disinteressato riguardo ad attività costruttive, come: la Bibbia, pregare, chiesa o sport.
• Sembra molto interessato alla morte, ai vampiri, alla magia e all’occulto, alla stregoneria o qualsiasi altra cosa che implichi Satana.
• Si droga.
• Beve alcolici.
• Ha istinti suicidi o è depresso.
• Taglia, brucia o partecipa ad ogni genere di autolesionismo
• Si lamenta di annoiarsi.
• Dorme troppo, o troppo poco.
• E’ eccessivamente sveglio durante la notte.
• Odia il sole oppure ogni altro tipo di luce.
• Chiede troppa privacy.
• Passa molto tempo in solitudine.
• Chiede tempo per stare da solo e in silenzio. (Questo perché potrebbe parlare con gli spiriti malefici attraverso la meditazione.)
• Insiste per passare del tempo da solo con i suoi amici, senza l’accompagnamento di un adulto.
• Non porta rispetto alle autorità; insegnanti, preti, e anziani, ma anche altri.
• Non va a scuola.

• Passa molto tempo fuori casa.

• Mangia troppo o troppo poco.
• Mangia cibi gotici.
• Beve sangue o manifesta interesse nel berlo. (I vampiri credono che questo attiri Satana. Questa azione è molto pericolosa e deve essere fermata immediatamente.)
• Guarda la televisione via cavo o altri programmi corrotti. (Chiedi alla tua chiesa locale per i programmi che tuo figlio dovrebbe guardare)
• Gioca a videogames che contengono violenza oppure videogames di ruolo.
• Usa internet eccessivamente oppure passa molto tempo sul PC.
• Fa simboli satanici e/o fa headbanging ascoltando musica.
• Balla in modo sensuale o provocatorio.
• E’ omosessuale e/o bisessuale.

• S’interessa di religioni pericolose: Satanismo, Scientology, Filosofia, Paganismo, Wicca, Induismo e Buddhismo.

• Indossa spille, adesivi, o qualsiasi altra scritta come: "Sono gothic", "Sono morto", "Sono così gothic".
• Si definisce gothic.

Se cinque o più di queste cose vengono fatte da tuo figlio, intervieni subito. La cultura gothic è pericolosa e avvicina a Satana.
Fermatela in tempo! "

Questo l'ho trovato sul blog di Deb e su quello di Marika... non so se sia vero o meno, ma mi ha fatto talmente tanto ridere che ve lo posto! Ridere per non piangere, ovvio, perchè solo pensare che qualcuno possa averlo scritto seriamente mi riempie di disgusto.

Comunque sono a quota 19. Azz!!


Spooky



martedì 5 febbraio 2008

Lo so, sono in ritardo

Sì, lo so. Non ho più scritto. Entravate qui, e vedevate che non vi pensavo. Sarà stato frustrante. Anche un pò offensivo. "Ma come, noi passiamo, e lei non scrive?! Maleducata!"
E' come andare a casa di un amico e non trovare un bicchiere d'acqua. Non vino, o champagne, non trovare neanche un pò d'acqua per dissetarvi, dopo che avete fatto la strada per andarlo a salutare. Insomma, si, da un pò fastidio, capisco.


Quindi scusate. Lo so che non ho obblighi, lo so che non c'è niente di scritto, lo so che domani potrei chiudere questo blog e nessuno noterebbe la differenza... ma per me è importante, importante che ci sia ed importante che voi lo leggiate. E non solo perchè sono un'egocentrica presuntuosa e e voglio necessariamente mettere in piazza i fatti miei, ma perchè ho bisogno di sapere che qualcuno tiene a me. No, non prendetela nel verso, sbagliato, vi prego! E non cominciate a mandarmi messaggi dicendomi "ma certo che teniamo a te!". Lo so, che ci tenete. E' questo il punto. Vi tengo aggiornati. Vi dico come vanno le cose. Mica sempre riesco a parlare con tutti, a sfogarmi, ad aprirmi. Contrariamente a quel che si pensa, su alcune cose sono molto riservata, per non disturbare, per non far male.
Quindi, vi aggiorno. Come faccio con Vittorio. Gli mando una mail a cui lui non risponderà (oddio, mi sono appena ricordata il sogno di stanotte, Vittorio rispondeva alla mia ultima mail con una frase di una riga, che diceva qualcosa come "Sono contento che tu abbia trovato Riccardo..."... allucinante!!), gli dico cosa succede. Non so neanche se gli faccia piacere, so che ne fa a me. Mi piace ricordargli come sto. Mi piace dirgli che lo penso, di tanto in tanto, e che anche se non ci vediamo... bhè, lui c'è. E renderlo partecipe della mia vita, anche se non quotidiana, mi fa sembrare più reale il nostro rapporto ideale.


Tutto questo per dire? Che ecco, scusate l'assenza. Non più fragile, forse, ma scusate. Vi aggiorno molto volentieri.
Università: la croce di ogni diplomato. Esami finiti. L'ultimo con un sonoro trenta e lode. Quindi, oltre ad essere al settimo cielo, non so cos'altro dirvi. I problemi inizieranno quando mi metterò seriamente a fare la tesi. Per il momento, mi godo la pausa, e leggo un sacco di libri che con lo studio non c'entrano niente.
Verona: ho visto poco i miei amici, e mi mancano alcune persone che non riesco a frequentare come un tempo. Ma va tutto bene. Giuli è splendida, ed il nostro rapporto sembra che migliori (...per intenditori, ndr) di secondo in secondo, come non si crederebbe possibile.
Roma: fa brutto tempo qui. Ieri un fulmine si è schiantato... a pochi passi da me. Mi ha interrotto. Ci ha interrotto, se proprio vogliarmo dirla tutta, e voi avete abbastanza senno per capire. Comunque, al di là del tempo, qui c'è il sole. Cene fuori, aperitivi (è buffo pensare che ho bevuto uno spritz a Verona, e due qui), coccole, frasi che al telefono fanno nascere un sorriso amaro, e che invece qui acquistano il senso di un amore nato da poco, eppure inspiegabilmente forte. Sì, va tutto bene. Splendidamente.


Finisco qui. Per il semplice fatto che poi scrivo troppo, e Sognante rimprovera le mie dita folli.
Spero vi abbia fatto piacere questo piccolo momento di nuovo
nostro.
Spooky