lunedì 30 marzo 2009

Sempre stringata...

Vi aggiorno. Tanto qui non si legge neanche sotto tortura, non c'è niente da fare... sono proprio persa!
Vediamo. Che poi, che aggiorno... ragazzi, qui stanno scoppiando casi istituzionali, uno dietro l'altro! Ed io non riesco a star dietro a niente... di cosa vi dovrei parlare? Delle belle serate, delle nuove compagnie? Del cervello in panne? Dei sensi di colpa? Della voglia di parlare, parlare e sfogarsi, e mettere finalmente IN CHIARO le cose, con tutti?!

No, vi lascio a macerare un pò... così macero un pò anche io, nel mentre!
Un bacio a tutti... ed un invito ad aggiornare, o anche a buttare frasi a caso, anche nei vostri amatissimi blog.
Spooky

PS: comprate il libro di Chinaski!! Ristorantopoli :D


Leggi di Murphy...

Tanto per completare l'intervento chiaro e conciso che precede questo:
ca**o.
Ca**o, ca**o, ca**o!

Ma perchè le cose, invece di migliorare, si complicano sempre?!
2 + 1 = 3

Spooky

domenica 29 marzo 2009

martedì 24 marzo 2009

Tributi

Ieri notte pensavo a Vittorio. A quello che mi ha dato nel corso degli anni, alle emozioni che ho provato, a cosa sono adesso, e a quanto la sua presenza mi abbia reso la persona che sono diventata.
Se non dovessi ringraziarlo per altre cose, direi di doverlo fare quantomeno per Jimmy e per le Weasley. Come... cosa sarei, adesso, senza di loro?...
Io... Vittorio ha smesso di essere Vittorio da mesi, anzi, da un annetto oramai. Anche qualcosa di più. Pazienza. Rimane nel cuore, un pò schiacciato sui fianchi, un pò invecchiato, roso dal tempo, dagli eventi, dal dolore e dalla mia età. Perchè si cresce. Nonostante quello che promisi a Gloria anni -che sembrano secoli- fa, si cambia, eccome. Ed io sono una persona totalmente diversa da allora. Totalmente.
Comunque, nonostante tutto, qualcosa rimane. L'emozione di sentire Vittorio cantare (da quanto non sento Vittorio cantare?... Da quanto?!). Il resto si è un pò perso, lo so. Si è perso il blu (c'è stato un blu? Sembra quasi ridicolo pensarlo...), si è perso il noi. Eppure, due cose si sono conservate, intatte.
James Wilson, con me da sempre, mi verrebbe da dire. 20 anni. Ci conosciamo da che ne aveva 15. 15! Non è possibile! Non posso averla accompagnata per così tanto tempo! Lei non può aver accompagnato ME per così tanto tempo! Non ci credo!
Le Weasley. Con me da molto (molto?) meno tempo, ma penetrate così in profondità... com'è possibile? Com'è successo, dalla nostra prima uscita (Valeggio, provincia di Verona... suona familiare, no?...), di diventare quello che siamo? Com'è possibile sentirsi a casa nella loro cucina, e vederle ridere su una storiella familiare, e sentirsi in pace con il mondo per quel sorriso?... E guardare... guardare il mio Vicodin!! Il LORO Vicodin!! Io...

Vitto, grazie.
Non ci capiamo più, oramai. Parliamo lingue differenti. O io ho imparato un altro dialetto, che non si trova più col tuo, chi lo sa. Ma ciò che hai seminato germoglia e cresce, forte come non pensavo fosse possibile.
Forse mia madre aveva ragione, a dire che "col tempo mi sarebbe passata" anche con te. Ma si sbagliava sulle amicizie strumentali. Si sbagliava di GROSSO. Ho perso ogni contatto con la gente di Zeromania, ogni contatto con la MasiniFamily. Ho perso i contatti con il forum rosso, ed in parte anche con il forum blu (...qualcosa rimane, tra le pagine chiare e le pagine scure...), ma alcune persone, ora, sono indispensabili.

Vi voglio bene.
Siete la mia famiglia.
Il mio sostegno.
La mia forza.
Spooky

venerdì 20 marzo 2009

Una canzone...

L’ultimo giro di giostra - Marco Masini

Le storie d’amore finiscono sempre
A volte per noia a volte per niente
Si spengono senza una vera ragione
Come una candela l’amnesia di un lampione

Le storie d’amore finiscono e basta
Come è ormai successo da un anno alla nostra
Chissà come accade che ci si rassegni
A questo svanire di corpi e di sogni


Io riuscivo a vivere e a sopravvivere
Con venti gocce per dormire
Io sapevo fingere anche a me stesso per domare il desiderio di morire


E adesso ripassi come una cometa
Che sembra arrivare da un altro pianeta
Vorresti parlarmi ma è solo una scusa
L’enorme bugia di una piccola rosa
Ma forse hai ragione come hai sempre avuto
Perché non è mai troppo il male voluto
C’è solo il tempo di vivere quello che resta
Un ultimo giro di giostra


Le storie finite hanno un brivido eterno
Però come i fiumi non fanno ritorno
E corrono verso la pace del mare
Dove un’altra storia le saprà perdonare


Io ti ho dato l’anima
E fra ogni lacrima ti ho dato il tempo di esser donna
Io riuscivo a credere alla tua fretta di essere mamma


E adesso ripassi con l’erba tagliata
Di chi è stata a letto su un altro pianeta
Ma devi pagarmi per farti scopare
Con te non ha senso se manca l’amore
Abbiamo già fatto milioni di sbagli
Ma un vento ci spinge già verso gli scogli
Fermarsi sarebbe la cosa più giusta
Ma questo dettaglio lo so non ti basta
E forse hai ragione come hai sempre avuto
Perché non è mai troppo il male voluto
C’è solo il tempo di vivere quello che resta
Un ultimo giro di giostra


Le storie d’amore come la nostra
Finiscono quando si ferma la giostra.



Spooky

lunedì 16 marzo 2009

The social contract - part 2

Insomma, ho scoperto una puntata che, se non sarà la mia preferita in assoluto (sono troppo sunshiner per preferire questa #5x17 al sogno d'amore #5x6, o allo spogliarello di #4x15) sicuramente rientra nella top five. E stiamo parlando di un telefilm che ha già sfornato puntate di una bellezza epocale... ho detto tutto!

Mi trovo a pensare che il mio, di social contract, è talmente vasto da coinvolgere tutti i campi, in misura vastissima... mi chiedo se gli altri facciano lo stesso, o se sia un'abitudine solamente mia.
Voi che dite?...

W: You and I... we don't have the normal... social contract. I don't expect you that tell me the lie...
H: I'm fully capable of lying to you. I'd plenty of times.
W: I mean collaborative lies.

Jimmy... che ne dici?...

Spooky


venerdì 13 marzo 2009

#5x17 The social contract

I definitely need this.

Spooky


Idee mattutine

Scrivere sul blog di prima mattina è una cosa insolita, e da un lato affascinante, anche se mi fa pensare alla battuta di Tara "preferisco vedere l'alba perchè mi sono svegliata presto, non perchè sono andata a letto tardi... mi sembra di vederla dall'angolazione sbagliata". Piccola, Tara... mi è spiaciuto quando l'hanno uccisa così, era passata dall'indifferenza all'amore, nella mia mente bambina.
Comunque.

Tra un'oretta si esce e si va a cantare, anche se non è che io abbia molta voglia di fare 4 minuti e 30 di Gaudeamus Igitur... anche perchè, diciamocelo, tutto questo spirito e questa voglia gioiosa di imparare e di studiare non è che ci sia, o almeno non di norma.
Ieri è stata una giornata intensa ed affollata di cattivi pensieri, che mi lasciavano e mi afferravano con tempi blandi ed irregolari. Ho provato a scacciare la tristezza e questa si è fatta più pesante: solo quando ho accettato la situazione della mia temporanea malinconia sono scivolata in un piacevole stato catatonico di noncuranza per le mie emozioni, che mi ha permesso di arrivare in fondo alla giornata, anche se non proprio non il sorriso ai lati della bocca.
Anche perchè, per una serie di motivi che non sto qui a spiegarvi, ho un terribile sospetto, ed è meglio che io non ci pensi più di tanto, altrimenti questa giornata inizierà in modo ancor peggiore di quella passata... e non ne avrei proprio voglia.

Mi rendo conto di sentirmi un'equilibrista sul filo, sempre pronta a cadere. Non so perchè questa sensazione si perpetui ultimamente, ma non fa che solidificarsi ai margini delle mie insicurezze.
Vorrei avere il coraggio di ciò che provo, di ciò che sento, e liberarmi un pò il cuore. Perchè comincio a pensare che sia questo il problema: non importa chi mi piaccia, nè il modo in cui mi piaccia: importa che ho il cuore sclerotizzato in una paranoia cigolante, ed ogni emozione vi rimane invischiata e confusa. Probabilmente, se mi sfogassi, se andassi da... e qui c'è un attimo di vuoto, un lapsus freudiano. Da chi? Di chi sto parlando? Ok, in questo esatto momento sto pensando ad Edoardo, lo so, ma... davvero, di chi dovrei occuparmi? E' questo il punto... non lo so. Magari, e mi muovo su un campo impotetico del tutto improbabile ed ampio, basterebbe che facessi un pò di spazio. Che mi lasciassi andare quel tanto che serve ad ossigenare il cuore, così da avere nuovamente possibilità di manovra.

Gelmo ha invitato me e Giulia ad Andalo. Vedremo. Anche quello vale, come tecnica per respirare di nuovo? E non riesco a pensare a molto altro che ad Edoardo, e vorrei essere in grado di dire a me stessa di controllarmi, di essere presente alle mie scelte, ma non riesco a comandarmi quasi nulla. E' l'esterno
che sceglie per me: affievolisce il pensiero di Chistian, aumenta quello di Edoardo, o viceversa, o magari li elimina entrambi per un pò (lunedì... che bella giornata, che è stata lunedì! Con la mente ad un passo dall'essere sgombra, pulita...), per poi farli tornare, prepotentemente, alla ribalta, magari insieme, nello spazio di due ore.

Ora vado, comincia ad essere tardi.
Io... forse ha ragione Blue. Ho solo bisogno di protezione, di sicurezza, in qualsiasi forma possa presentarsi. Forse ho solo bisogno di qualcuno che si prenda cura di me.

Treni
Continuo ad aspettare
un vento che mi trascini via
o mi lasci in  bilico
sulla corda esasperata dei miei giorni futili.
Continuo ad aspettare il riflesso di uno specchio
il fischio di una stazione
ed il pensiero di tramutarmi
presto
in oro bianco.


Spooky


martedì 10 marzo 2009

Note a margine

E' solo martedì, ma io mi sento particolarmente stanca.
Giuli è a casa, e la sua presenza mi fa bene al cuore. Vorrei dirle tante cose, cose che non so, che inventerei pur di conversare: a volte il solo averla vicino, il solo sentirla parlare con me, riesce a mettermi in buona disposizione d'animo. Le voglio un bene che non riesco neanche io a spiegarmi.

Ho assaggiato la torta allo yogurt che ho preparato ieri (a dire il vero l'ho assaggiata anche ieri... seppur in fase di preparazione e assemblaggio!) e che mi ha richiesto uno sforzo immane, visto la disastrosa riuscita del risultato... che mi ha portato a diversi aggiustamenti nel corso di tutta la giornata. Comunque, una bella fetta di torta, e mi sono rimessa in pari con le calorie giornaliere.
Fronte dieta: nonostante le abbuffate degli ultimi 3 giorni, mi sento bene, e non fa niente se ci metterò qualche giorno in più ad arrivare al "numero fatidico" che mi sono posta come obiettivo. Oramai sono in dirittura d'arrivo. E, tanto per rispondere a Jimmy, sì, la dieta mi era davvero necessaria. E' un punto fermo, ed in questo momento ne ho proprio bisogno.

Punti fermi, già che ci siamo.
Dieta a parte, lezioni universitarie ed impegni ginnici mi tengono la mente del tutto impegnata... non leggo neanche più (quasi) e la cosa mi disturba e mi dispiace, ma non particolarmente in fondo, visto che non faccio molto per cambiare la situazione. Mi sento del tutto in balia delle 24 ore della giornata. Sono loro che decidono per me. E forse è un bene, perchè io, da sola, non penso sarei in grado di decidere molto, ora come ora.
A parte Blue, Sognante, Jimmy, le Weasley ed il 21 marzo, tutto sembra confuso. Anche lui. Annebbiato come tutto quello a cui non voglio pensare, perchè non mi fa bene. Non mi fa bene. Mi fa male
è un'espressione che non voglio usare. Basta. Se non lo scrivo, magari comincerò anche a non pensarlo.

Domenica ho passato una bella giornata, per quanto come avete visto dal mio ultimo intervento i giorni precedenti non siano stati esemplarmente felici... è solo la mia natura più profonda che esce a farsi un giro, di tanto in tanto. Ma tranquilli, la ricaccio da dove viene. Sono stanca di essere me.

Vado, tra un'ora ho fit.
Un bacino a tutti,
Spooky

sabato 7 marzo 2009

Si muovono i pensieri liberi

Rimando il suicidio scrivendo un pò sul blog. Sapevo che questa serata sarebbe andata a finire così, ma tant'è, ci sono cose a cui uno non fa mai abbastanza l'abitudine.
Sognante si è presa una vacanza da me, ed io sarei dovuta andare con lei: c'è qualcosa che non va. Non riesco bene a focalizzare, ma penso collimi con la mia poca autostima, o con la volontà autodistruttiva dei miei ultimi pensieri, non lo so. Sta di fatto che, ad ore alterne, penso di aver sbagliato parecchie cose nella mia vita.
Non rinnego nulla, di ciò che ero nè di ciò che sono: solo, magari sarei potuta essere diversa. Essere più brutta ma con meno principi (quindi "più brutta" in senso lato), o essere più bella e più stupida. Magari solo un'altra persona.
Quando mi sento come adesso, il che -lo ammetto- ultimamente accade un pò troppo di frequente, cerco di prendere le distanze dalla mia persona e di capire dove ho sbagliato. Cerco di mettermi in prospettiva e cercare un errore, una strada sbagliata, insomma, un punto della mia infanzia, o della mia adolescenza, a cui possa imputare la mia persona attuale. Ovviamente io sono quel che sono grazie alla somma di tutti i momenti precedenti della mia vita, ma da essere razionalmente vittimista di tanto in tanto devo fare riflessioni assurde.

E' che mi sento sola. Ho 23 anni, e mi sento sola. Mi sento sola quando c'è silenzio in casa ed i miei piedi sono freddi, mi sento sola quando la musica è troppo alta e rido con i miei amici. Mi sento sola quasi anche con Blue, il che è un fenomeno al limite dell'assurdo. Mi sento sola e basta. Ed è una condizione che comincia a stancarmi parecchio.
Come un maglione che hai da sempre, da che hai memoria... continui a metterlo perchè continua a starti e non è per niente rovinato, malgrado siano anni che lo maltratti e lo usi in ogni circostanza. Vorresti una scusa per gettarlo via, ma non ne trovi nessuna valida. Non importa quanti altri maglioni tu abbia, bene o male metti sempre quello, che sta bene su tutto.
Non importa quello che faccio e dico, indosso lo stesso maglione da una vita.
Cosa? Ah, sì, giusto. Sono troppo melodrammatica. Drama queen. E' vero. Avete ragione. E poi non è vero che sono sola. Non è vero che sono sempre stata sola. State parlando di Riccardo, lo so, anche se personalmente evito di farne il nome perchè mi lascia un pò senza fiato, ultimamente. Comunque. E prima di Riccardo, sì, ci sono stati bei momenti, come ce ne sono stati dopo, anche se di altra natura. Ma sto divagando. Quello che volevo chiarire è che non si tratta affatto -o almeno, la mia esperienza mi dice questo- di una mancanza prettamente amorosa.
A parte il primo... mese, più o meno, in altri termini a parte il momento di esaltazione mistica in cui anche le piastrelle mi facevano compagnia ed il rumore della lancetta dei secondi dell'orlogio sembrava mi salutasse un attimo dopo l'altro, non mi sono sentita meno sola neanche con Riccardo. E non era una sua mancanza, ma una mia condizione: non riesco a sentirmi parte di un'unità maggiore di uno.
Non è che io non mi sforzi per rendermi partecipe di qualcosa che sia fuori di me, è che fisicamente non ci riesco. Mi illudo di riuscirci, ma ogni volta torno ad analizzarmi, e mi scopro... avvolta da un deserto di sabbia.
Turris eburnea, diceva Montale. E mentre lo penso proseguo sempre: ma almeno, LUI, sapeva scrivere. Io non sono più capace neanche di far quello.

Negli ultimi giorni tutta questa malinconia mi si raffigura, candidamente, sotto forma di anelli: tre, ora che ci penso, anche se fino a questo momento ne ho sempre identificato solo uno.
Comunque, sì, uno o trino, il concetto è lo stesso. Sono talmente legata agli oggetti che la visualizzazione fisica di un anello -di per sè simbolo pregno di significato- mi provoca un certo scompenso. Come un postino insistente, che continua a bussare alla mia porta. Non importa che io apra o meno: so che c'è, e lui mi ricorda -ogni secondo- di esserci.
Addirittura mi è apparso nella fase di rilassamento del training autogeno. Un pò folle. Cerco di non pensarci. Il migliore dei tre anelli di cui sopra (Un anello per domarli, e nel buio incatenarli...) è spesso, d'oro bianco o d'acciaio. Forse è acciaio, perchè mi pare troppo spesso per essere d'oro bianco. E' da uomo. Non ho mai fatto caso alla distinzione in anelli da uomo e da donna, forse perchè ho sempre pensato che, almeno per quel che riguarda le fedine, queste dovessero essere identiche per entrambi i componenti della coppia. Sta di fatto che il mio anello immaginario è da uomo. Ha anche delle eleganti -ma sportive- rifiniture nere. Sì, è chiaramente acciaio.
Ed ogni volta che lo vedo, o che lo immagino, penso a quello che ho detto, che ho fatto, agli anelli che ho indossato, ai significati che ho dato loro. Ora come ora, l'unico anello che sento davvero mio è il Claddagh di Torino. Ha diversi ricordi, ma nessun forte quanto la solitudine che lo accompagna. Un regalo a me stessa dal mio io. Gli anelli che mi ha regalato mio padre, quelli comprati da mia madre, hanno una gamma di significati e di affettività estremamente variegata, ma sostanzialmente diversa.
Quello... il mio Claddagh è misura di ciò che sono. E' rappresentazione di come mi sento. Ogni volta che lo tengo in mano, che lo sfrego tra indice e pollice, la sua essenza scivola dentro di me, e mi restituisce sensazione esatta di tutta la mia persona.
E' molto bello, da una parte. Mi fa sempre ricordare chi sono.
E' davvero triste, dall'altra. Non posso mai dimenticarmi di me.

Ho cambiato la mia esteriorità, in cerca di un cambiamento interiore. Ora non mi riconosco, nella figura allo specchio, ed a volte sento ogni cellula della mia persona ribellarsi alla sottile ipocrisia in cui l'ho costretta, ma io resto sempre io.
Avete visto il film "Come tu mi vuoi"? Lei cambia, ma inspiegabilmente cambia anche dentro. Non è il messaggio che dovrebbe trasparire dal film, ed in effetti sembra che lei resti sempre coerente con i suoi principi interni, ma in realtà cambia, profondamente, anche la sua mentalità.

Io non ci riesco. C'è, una dieta per scolpire la silhouette della propria anima?...
Spooky


domenica 1 marzo 2009

I screw up

Già. Cerco di riprendermi da me, di riavere indietro il mio buonumore, ma per il momento resta invischiato in una bile verde dall'odore vagamente repellente.
Qualche strappo di luce argentea si fa largo, ma non resiste più di un paio d'ore, e se fossi onesta direi minuti. Va e viene, la pace degli occhi, quasi come il fastidio presuntuoso del mio indice destro quando lo uso per scrivere sulla morbida tastiera del mio portatile: mi ricorda che c'è. Forse dovrei essere contenta solo di questo. Forse dovrei preoccuparmi. Non importa.
Ieri è stata una bella serata, eppure ogni battuta che facevo aveva un retrogusto amaro, che mi ha lasciato alquanto indispettita. Come se non riuscissi ad esser divertente se non infangando me stessa. Di nuovo. Ho provato ad essere la normale Valeria degli ultimi mesi, e non ci sono riuscita. Mi scopro ad essere quasi arrabbiata a questa constatazione.

Basta, vado a suonare. Sperando di sfogarmi un pò.
Di leggere, proprio non se ne parla.
Spooky

Matematica 2

1+1 = 2
1-1 = 0

Magari è così, che le cose si sistemano. Si ritrova, il carma del mondo, nelle piccole relazioni, e nelle piccole società. Ora è tutto nuovamente al proprio posto, immagino.

Il concerto è andato bene. La serata anche. Il fatto che io mi senta uno schifo non c'entra niente. E' solo che mi piace troppo, fare il melodramma, ed inneggiare al mio vittimismo.
Sto passando dall'autolesionismo all'autodistruzione.
Non è così, ma fa niente.

Ho uno spacco sul pollice destro, a cui poi se ne è aggiunto uno sull'indice, che si è allargato sempre più, ha sanguinato, ed ora ha trovato un valido compagno nello spacco del medio.
La mia mano, lentamente, degenera.
Tutto il resto lo butto via io, per morire o per celia, parafrasando.

Spooky