martedì 29 giugno 2010

Memo :D


Sono contenta. Oggi ho sostenuto il mio penultimo esame. Una mail che mi terrà buona fino a dimenticarmi di averla ricevuta. Ho preso trenta in un esame difficile. E sono contenta.
Non sto pensando a quanto io debba studiare domani, nè a domani sera.

Sono contenta! Ed ora me ne vado a Gardaland :)

Spooky




Notes for self

- A volte, hai delle buone idee. Seguile. Quindi, smetti di fare commenti, se poi ti viene la bile a leggere le risposte.
- Ti mancano due esami. Domani te ne mancherà uno. UNO SOLO. Basta somatizzare!
- Ti mancano due esami. Domani te ne mancherà uno. UNO SOLO. Non fare cazzate.
- Domani sera, a Gardaland, urla. Sfogati. Poi c'è mercoledì.
- Non piangere, non serve a niente. Non servirà ad averlo, comunque.
- Smetti di fissare come un'idiota il cellulare. Ti chiamerà quando vorrà. E tu non sentirai il cel. Accettalo.
- Se devi fare le analisi con la prolattina, non svegliarti all'alba, ti chiameranno comunque alle 9.
- Il cibo è una fonte di energia, non un modo per sfogare l'ansia.
- Il cibo ipercalorico serve solo a farti sentire in colpa dopo averlo mangiato. Pensaci.
- Ogni tanto taci. Non tutti sono interessati a sapere ogni istante della tua vita.
- Ogni tanto perdonati. Magari te lo sei meritato.
- Sei gelosa? Pazienza. Tra poco finirà anche questa.
- Sorridi. Magari aiuta.

Spooky






lunedì 28 giugno 2010

Messaggi nella bottiglia


Cerchiamo di comunicare attraverso distanze incolmabili. A volte sembriamo così vicini che non riuscire a dire sembra ridicolo, eppure ci è impossibile. Così, crescendo, inanelliamo una serie di mattoni di fronte a noi, su una lancia che allontana di altri 5 centimetri gli altri dalla nostra persona.
Poi ci sono le eccezioni, ovviamente. Le persone che, in un modo o nell'altro, riescono ad urlare sopra tutto quel cemento, al di là di esso. Ma sono pochi, pochissimi rispetto alla massa, e spesso tacciati di ridicolo e di immaturità.

Io ero così, da adolescente. Ora faccio fatica a dare un bacio alla persona a cui più vorrei darlo, perchè questo mostrerebbe agli altri una parte di me. Così, mi vergogno ad aspettare Vittorio fuori dai teatri, perchè non ho più l'età, l'incoscienza, la semplicità per farlo senza sentirmi ridicola. Tu mi dicesti "non cambiare mai", tanti anni fa. Ma ora non ci sei più, ed io sono cambiata. Tu lo sei. Tutto lo è.

Vorrei poter fare qualcosa, fare di più. Ma non servirebbe, e lo so perchè oggi avresti potuto fare di più anche tu, e non mi avrebbe aiutato, o almeno, non molto. Eppure forse quel poco... quel poco... io sono qui.
Io sono qui.
Forse c'è un motivo, se sono qui, ora, così.

Dopodomani ho il mio penultimo esame universitario. Ed ogni mia lacrima contiene tutto, tranne quello.
Spooky

PS: scusate il post senza senso. Sto tentando di comunicare, a modo mio. Sto tentando di non essere un'assenza, seppur fragile.




 

domenica 27 giugno 2010

Empty



...sono solo un pò rassegnata. Come quando sai una cosa, ma... ma speri con tutta te stessa che la vita ti dimostri il contrario. Invece non accade: io sono io, e non c'è niente che si possa fare per questo.
Sei solo un'altra cosa che ho perso...



Avrei voluto provare, provare almeno a tenerti. Ma io non sono fatta così. Io non sono così. Ed ogni tanto mi odio per questo... perchè riesco a farmi tutti i film di questo pianeta, ma quando è il momento di mettere qualcosa in pratica, nessuna sceneggiatura sembra avere senso.
Non è neanche rabbia, la mia, o dolore: è solo tristezza, rassegnata tristezza. Non potevo fare niente. Visto che sono quel che sono, non avrei potuto fare niente. Solo aspettare... aspettare... aspettare...
Ho aspettato. E ti ho perso. E non mi importa non averti mai avuto: il punto non è quello lì. Il punto è collezionare rimpianti, tutta la vita.

Non fa niente. Sono solo stanca perchè il coro è finito, e stasera abbiamo cantato proprio bene. Sono solo dispiaciuta che anche quest'avventura si sia conclusa, in silenzio, o sottovoce.

Domani andrà meglio.
Solo il silenzio ora può parlare, solo il silenzio ora può spiegare...
Spooky



 

sabato 26 giugno 2010

Ultima esibizione del coro


Stasera c'è la mia ultima performance (ultima... chissà) come soprano del Coro Università di Verona.
Stanotte non ho dormito. Ho pensato a tutto, tranne che a stasera. Sopra ogni altra cosa, pensavo alle parole di una mail, e sorridevo. Sorridevo, sorridevo... neanche il pensiero di Edoardo ieri sera è riuscito a mettermi di cattivo umore. Neanche il pensiero di stasera come mio arrivederci al coro che sa proprio di addio.
Sono passati tanti, tanti anni. Eppure, Vittorio è ancora in grado di darmi una gioia, una forza, uno slancio vitale tale da farmi dimenticare tutto il resto. Pensavo questa emozione si fosse persa, in realtà: dopo Dracula tutto è stato molto... strano. Diverso, perfettibile, distante. Quasi uno strumento scordato che non fossimo più riusciti a sistemare. Come se non fossimo più in grado di capirci, di parlarci.
Dopo I Promessi Sposi del 18 sono capitata sul suo profilo, ed ho visto l'entusiasmo bambino con cui moltissime persone hanno commentato l'opera. Emozionarsi per le risposte di Vitto, per la sua presenza, per una parola. E scoprirmi a sorridere, ma non tacciando di ridicolo quella ridicola meraviglia, ma con la nostalgia e l'umorismo di chi sa di non poter più provare un brivido così intenso, gioioso, futile.
Pensavo di non riuscire più ad emozionarmi così.

Poi... poi riesci a stupirmi. Comunque. Ed io mi scopro di nuovo innamorata. Perchè aveva ragione la mia Prof, nel dire che l'essere innamorati ti spalanca il cuore. Ed io sono incondizionatamente, totalmente, perdutamente innamorata di Vittorio. In un modo che non pensavo possibile. L'ho amato come adolescente, l'ho amato come figura Truman, l'ho amato come un Dio, l'ho amato dolorosamente e disperatamente. Poi l'ho amato come amo il mio papà. E come mio padre, è scivolato tra gli esseri umani. E' sceso dal piedistallo, e s'è fatto più piccolo, almeno sotto il palco.
Eppure, ora sono innamorata. Ed in pace. Nonostante sia agitata per gli esami, nonostante io non sia riuscita a dormire stanotte, nonostante stasera mi sentirò sola e sconfitta, nonostante l'ultimo esame si porterà via la mia essenza, e le correzioni alla tesi strapperanno l'ultima energia rimasta al mio cuore, sono innamorata, ed in pace.

Ti abbraccio, Vitto. Ti abbraccio, ti abbraccio, ti abbraccio con tutto il cuore, con tutta l'anima, con tutto il sangue, con tutta la passione. E ti voglio bene, in un modo talmente bello che dovrei ringraziarti solo per l'idea di poter amare così. E' tutto strano. Ma è bello. Ed in questi giorni... non so come sia possibile. Non so come sia stato possibile, riuscire a tirarmi fuori dal baratro, stavolta. Ma ci sei riuscito, ancora.
Forse un qualche Dio deve esserci, se stavo sprofondando, e tu sei arrivato a tendermi la mano. Forse, qualcosa da salvare, c'è ancora. Ho messo tra le cose da salvare...

So che penserete che sono una sciocca, una ragazzina, un'immatura. Ma se aveste mai provato le cose come le provo io, vi sareste resi conto che il dolore è una cosa soggettiva ed immensa, come il senso di colpa, la solitudine, la paura. E vedere la luce, anche solo un pò di luce... è un miracolo. E' il Miracolo.

Spooky




venerdì 25 giugno 2010

Date da ricordare


Ricordo un 27 settembre 2003. Una data sciocca, memorabile, storica.
Ricordo un 21 dicembre 2001, purtroppo. Lo spartiacque della mia vita. Purtroppo.
Ricordo un 29 dicembre 2007. Quando sperimentai la fecilità.
Ricordo un 28 novembre 2004, la gioia più intensa, e millesimale.
Ricordo il 7 ottobre 2009. Oh, se lo ricordo!

Poi ricordo dei posti.
Fontaniva.
Brienza.
Sacrofano.
Ancona.
Salerno.
Roma.

La mia vita, la tua, intrecciate, da mesi, anni, anni che sembrano secoli nel ricordo.
E ricorderò questo giorno, come quello in cui, per un attimo, sono tornata bambina... e tu il mio papà lontano.
Ti voglio bene!!

Spooky




lunedì 21 giugno 2010

Pergamene dalla soffitta


Leggevo vecchie poesie, e queste due mi hanno... beh, inutile spiegare.


Chissà che sapore ha



Le tue labbra sulle mie
mi confortano di una gioia
che non mi appartiene,
donandomi ancora il desiderio
di assaggiarti lo sguardo.
Ti cerco nei mie sospiri
in quelle frasi lasciate per caso
a fiorire sull’asfalto,
ancora ignara del tuo profumo
e intrappolata nei tuoi vestiti.
Ti vedo arrivare
ed in questa notte senza tempo
sei per me.
Gli abiti scivolano via dalla tua pelle
che mi sfiora le mani
e mi lega al tuo ventre.
 
Le tue labbra sanno di ciliegia e vaniglia
nell’accarezzare il mio viso e le mie paure.
I tuoi artigli feriscono il mio dolore
perdendo contro l’insensata voglia
di abbandonarmi all’illusione di chi non sei.
Il tuo corpo preme sul mio
inesatto come una rondine d’inverno,
nera pece sul mio piacere di rosa.
Poi, mi perdo nel brivido rapace di averti mio
e di ascoltare finalmente il tuo sapore
fondersi con i miei occhi.



Prima o poi
 
Non esistono più bugie,
ne ho detta una e ci ha legate per sempre.
Ti si è spalancato il viso nell’odiarmi
quando hai sentito che non riuscivi a farlo.
Mi hai punito per la colpa di un errore
e per la vigliaccheria
di essere ciò che sono, una bambina.
Piccola.
Anni di viaggi, di lacrime,
di esperienze accumulate nei cassetti,
ma sai dirmi solo questo.
E pur essendo ciò che sono
non mi chiami più col nome d’infanzia,
e non sarò di nuovo la tua “piccolina”,
che proprio il mio esserlo
ti impedisce di darmi ancora affetto.
Me ne vuoi, lo so,
e ne avrei bisogno, come quando
coccolavi i miei sorrisi ed ero fiera di me,
mi sembrano passati secoli.
Prima o poi
torneranno quei giorni.
Mi hai detto di no, ma non devo crederci.
Perché mi sei ancora accanto
anche se ho sbagliato e se sbaglierò,
perché se smetto di amarti
finirò col non credere che mi hai amato.

Arriveranno altre gioie per noi
qualche altro abbraccio,
ma mi manchi,
e nell’urlarlo non mi accorgo
se la tua mano stringe ancora la mia
o è l’illusione di saperti ancora orgogliosa di me.



Che cosa buffa, i ricordi. E gli anni che passano.
Spooky



 

domenica 20 giugno 2010

Pensieri di primo pomeriggio


A volte mi chiedo perchè non sono lei. Cioè, mi capita, non spesso, ma capita, che io mi soffermi a guardare le sue foto. E a domandarmi come sarebbe la mia vita, se fossi un pò meno me, ed un pò più lei. Non proprio uguale a lei... solo un pò. Meno lunatica, meno nevrotica, pensierosa, inetta, vittimista, incapace. Più sicura, decisa, problematica anche, perchè no... più incline ad avere rimorsi, semmai, che rimpianti.
Poi mi dico che non sarei più io. Sarei un'altra persona... ed allora, che senso avrebbe? Non lo so. Se non piaccio a nessuno così -ok, non drammatizziamo, diciamo che non piaccio a molti così, nessuno è un parolone- cambiare non dovrebbe essere poi una gran perdita. Ma non so, non mi sembra che ne valga comunque la pena. O magari non voglio, non ci riesco, o mi vado bene esattamente così. Altrimenti, di cosa mi lamenterei?!

Comunque, facezie a parte. Venerdì sono andata a San Siro a vedere I Promessi Sposi. E la cosa preoccupante è quella di essere andata a guardare il costo dei voli per Agrigento... sia mai si faccia una scappata, a fine luglio, per vedere di nuovo questo spettacolo spettacolare, o meglio, televisivo. Non so. Ricominciare a fare quello che ho fatto, e da sola, non mi pare una cosa buona. Per il momento aspetto che l'emozione sedimenti, che il tempo cristallizzi i pensieri, e poi vedremo. Dovrei anche scrivere a Vittorio. In memoriam. Vedremo.

Ho mangiato una valangata di dolci, ed ora mi sento fin troppo sazia, ma ancora vuota. Penso ad Edoardo, e contro ogni previsione continuo a girare i miei film, giurando di essere onesta, ma scoprendomi poi a fare l'opposto.
Vado, prima di diventar melensa.

...è tutte le parole... ma questa sola basta, amore...
Spooky




giovedì 17 giugno 2010

Dettagli


Oggi è stata una giornata un pò difficile. Mi metto alla tastiera e ne scrivo un pò, perchè se andassi subito a letto, nove su dieci so che non riuscirei a dormire prima di essermi sciorinata una serie infinita di pensieri inutili e ripetitivi. Quindi preferisco far così, anche se son stanca.

Io e Giuli abbiamo studiato poco. Poco... meno di quanto avremmo dovuto. Alle 17 di oggi mi ero già data per sconfitta. Ho comprato due pasticcini che non hanno aiutato il mio umore a sentirsi meglio, ma solo ad aumentare il girovita.
A proposito di girovita, sono ingrassata. E non lo dice solo la bilancia, che segna un chilo in più, fisso, nonostante non abbia mangiato per due mesi, poi ancora per uno, e che tutt'ora stia attenta alle calorie, ma i vestiti. Non mi entrano più. E non è che, con il tessuto, puoi scherzare più di tanto. Prima c'entravo, ora no. Bene. Magnifico. Meraviglioso.

Poi c'è stato coro. Ah, questa è deliziosa! Neanche al coro sono riuscita a tirarmi su. Le cose sono un pò migliorate quando Lucia s'è appollaiata vicino a me, al suo solito posto oggi abbandonato per "prova", e sembravano risolte sul gioco teatrale finale... Ma nei pochi momenti di lucidità, è stato doloroso. Faticoso, al solito, ma mi è sembrato più inutilmente faticoso del solito. Non so più che raccontarmi. Non so più come gestire le cose. Mi sento trascinata, ancora una volta, ed ancora una volta lascerò che gli eventi decidano per me. In modo da non dovermi assumere colpe, poi...

Un profumo. Un profumo particolare. Cerco di portarmelo via e di sorridere, ma vien fuori una smorfia che sa di vecchia abitudine.
E poi... stavo per esplodere in una crisi isterica, sapete?! Ah, ci sarebbe stato da ridere, a quel punto! Insomma, stasera ero davvero stanca. Mentalmente stanca. E così, non so, una battuta di troppo, un altro piccolo mattoncino -sempre uguale, sempre color ruggine- nella mia giornata tesa, e c'è mancato tanto così che scoppiasi in lacrime. O che mi mettessi ad urlare, che poi sarebbe stato più d'effetto.
La sensazione, a dire il vero, aveva un che di buffo e di curioso... ho sentito tutti gli allarmi scattare, tutte le convezioni sociali drizzarsi, come peli sulla schiena, ho sentito le mie difese chiamare lo stato d'emergenza, e gridarmi che c'era gente, che dovevo stare calma, che non era successo niente, che c'era gente, c'è gente, diamine, controllati, controllati, C'E' GENTE!!
Un momento. Un solo, dilatatissimo momento di puro terrore, in cui mi sono sentita sfuggire ad ogni controllo, ogni razionalità, in cui avrei solo urlato, con quanto fiato avessi in corpo, fino a perdere la voce, fino a farmi sanguinare le corde vocali... ma questa è un'astrazione, è un'idea di chi appartiene ad una razza in estinzione...

Basta così. E' abbastanza tardi, e sono abbastanza stanca. So anche quel che verrà dopo, quindi non c'è molto da preoccuparsi. Vorrei solo riuscire a prendere le cose diversamente da come faccio. E visto che non ci riesco, mi accontento di quel che c'è. Conforting, isn't it?

Spooky




domenica 13 giugno 2010

Gocce


Respiro a fatica, e ad ogni immissione lo stomaco si contrae in un modo che non so decrivere, ma che non è affatto bello. L'anulare destro mi fa male ogni volta che preme sui tasti, ma di quello conosco la causa: mi sono mangiata a vivo la pelle attorno all'unghia, ed il mio fisico se l'è un pò presa.
Fa un caldo inimmaginabile, ma se riduco al minimo i movimenti riesco ancora a non sudare. La crema che ho messo dopo la doccia, alle 13 di oggi, ancora non s'è asciugata sulla mia pelle, è troppo umido.

Sasera avevo tantissima voglia di fare una telefonata. Poi mi sono detta che cose del genere sono stupide. E che è ora che io non abbia bisogno di nessuno, anche se non è così. Di mia madre non apprezzo molte cose, ma la sua indipendenza mi ha sempre sorpreso. Ed è vero, mio padre è sempre stato lì, ma hanno un modo di sentire che non li accomuna.
Mia madre è come me. O meglio, io sono come lei. Quand'è che ha capito che non sarebbe mai stata in due?... Quando si è resa conto che le persone come noi non riusciranno mai nella preziosa -e faticosa- arte della condivisione?...

Vorrei imparare da lei ad appoggiarmi su me, poi su un'altra me, e su un'altra me ancora. Vorrei domandarle come si fa, ad essere così soli tutta la vita, eppure vivere, essere felici, costruirsi un'esistenza. Forse il motivo per cui è tanto competitiva, per cui ha sempre bisogno del confronto, per cui sono stata cresciuta con una madre-totem che nell'adolescenza si è schiantata al suolo come la statua di Lost è questo. E' per trovare un senso. Affichè abbia un senso, tutta questa maledetta, ineludibile solitudine. E questo disperato e dannato bisogno di colmarla, inutile e vano.

Meno due. Poi? Poi? Dopo luglio, dopo... dopo dicembre? Con cosa lo riempirò, questo dolore? Con cosa riempirò la mia, eterna, assenza?...
Spooky




sabato 12 giugno 2010

Ogni tanto...


Ogni tanto mi manchi. Mi manca parlarti, poterti raccontare. Oggi, finito questo estenuante esame, ho preso in mano il cellulare. E mi sono resa conto di non aver nessuno da chiamare, a cui dare la bella notizia, con cui chiacchierare, a cui raccontare dettagli futuili di una cosa che presto scivolerà via dalla mia memoria. E' ovvio che poi, i nomi, mi sono venuti. Persone, amiche, familiari. Gente con cui avrei voluto condividere il mio successo.
Ma tu non ci sei.

Posso immaginarti, posso fingere di raccontarti di me, ma non esisti, non sei che nera immagine, fumo indistinto. Mi mancano anche le tue maschere. Adesso, mi accontenterei anche di questo, di una pura figura. Che poi non è vero, perchè maschere ne ho avute, e non hanno fatto altro che aggravare l'ampiezza della distanza che ci separa. Ma nel breve tratto confortano. Mi danno un pò di pace, mi illudono di una presenza. So che non ci sei. Vorrei solo dimenticarlo, di tanto in tanto, e godermi sorrisi di passaggio.

Ieri, tentando di non farmi travolgere dall'ansia pre-esame, mi sono messa a pensarti. Immagino discorsi, a volte, simulazioni di un addio lontano che si avvicina a grandi passi. E mi scopro a ridere, a dire parole che so di non poter dire, a compiere azioni ridicole anche nel sogno.


Canone in re maj

Manca ogni cosa.
La tua realtà, ogni maschera
che non ti ha celato abbastanza,
perdo i tuoi gesti
                             -scandiscono il tempo...
i suoni che non sono per me
ma ascolto, invano
distesa nel sogno.

Cosa resterà, quando non mi avrai?
Grido spento,
                        tacet.

Dio, da quanto non scrivevo una poesia.
Un "grazie" al signor Montale, che forse a preparare quest'esame mi è tornata un pò di voglia :)
Spooky




 

giovedì 10 giugno 2010

Comunicazione di servizio


La stanchezza mi si sta portando via. Non penso che gli aggiornamenti del mio blog saranno costanti, almeno fin quando questo stress non finirà.

Dico solo questo: domani, sarò a quota meno due.
CE LA POSSO FARE!!

Spooky



 

domenica 6 giugno 2010

Autoconvinzione


Ce la posso fare. Ce la posso fare. Ce la posso fare.

Ce la posso fare?...

Avrei bisogno di rassicurazioni. Ma non fa niente. So benissimo che, certe cose, devo farle da me. Dovrei pensare a chi sta peggio, a chi s'è presa una sbandata e non ha alcuna speranza di realizzarla... che poi è un pò quel che è capitato anche a me. Se non fosse che io ho passato i 17 anni da un bel pò ormai.
Che ragazzina, che sono.
Vorrei il mio papà.
Vorrei il mio nonno.

Ma ce la posso fare. E ce la farò.
Spooky




venerdì 4 giugno 2010

Al volo


Tra poco mi preparo ed esco.
Non ho voglia e non vorrei, ma essendo ad un passo dal ricadere nel baratro, meglio uscire che stare a casa.
Nonostante la stanchezza. Nonostante il sorriso sghembo.
Perchè è vero quel che si vuole, ma non si razionalizzano certe cose. Non si può proprio. Io ci provo, ci ho provato e ci proverò in futuro, ma non si razionalizzano cose così. Le prendi per quel che sono e basta. Ed io sento il mio mal di stomaco, il mio strafregarmene degli esami, il desiderio della sua persona, delle sue battute, di abbracciarlo e stargli accanto.
Il ricordo. Il ricordo esatto e puntuale di quando sarebbe bastato così poco... ed invece non è stato, ancora una volta. Se torno indietro a riesaminare i miei gesti, so di non aver sbagliato niente. So di aver fatto quel che dovevo, so che non sarei riuscita a comportarmi altrimenti.
Tu sei troppo onesta...

Vorrei glielo dicessi, che la pensi così. Vorrei lo capisse anche lui, che mi manca il coraggio non solo per vigliaccheria, ma anche per onestà. Forse così avrebbe un senso. Il rievocare, riesaminare, l'avere sempre rimpianti. Poi ha ragione Sognante: starei peggio avendo un rimorso adesso. Starei mille volte peggio, immagino. Starei da non guardarmi più allo specchio, da evitare ogni sguardo, da aver paura dei muri e delle fessure. Paura che mi si possa leggere in faccia, la mia disonestà. Il mio panico, e imbarazzo.

Bacio. Nè vedo perchè la vostra bocca sia così timorosa.
Se la parola è dolce, che sarà mai la cosa?...


E' buffo. Quando ho letto per la prima volta queste parole, quando le ho scritte, dedicate, non avevo mai baciato. Ed ora che so che vuol dire, sentire il morbido di due labbra poggiare sulle mie, tutto è così... lasciamo stare.

Vado, o farò tardi.
Buona serata gente...
Spooky



 

martedì 1 giugno 2010

Flashback


Pensavo ad altro e... bum, sono stata folgorata da un ricordo che avevo dimenticato. Un'apparizione, un monito. Perchè? Perchè ricordarlo, perchè adesso?
E soprattutto, perchè saperlo, perchè lo hai detto? Non te ne sei reso conto? Ti è sfuggito, e non hai potuto tornare indietro? E' vero? E cosa vuol dire? E' il segno di un'amore impossibile da spezzare? E' un'illusione, un velo di Maya?
Non penso ad altro da stamattina. Avere qualche risposta non gioverebbe, eppure la mia curiosità femminile, e la fragilità che mi trema nello sterno, vorrebbero solo aver soddisfazione delle mie domande.

Ed ogni volta che allontano i quesiti, torna un'immagine, immobile, bianca, Sublime. Di una bellezza dolorosa e magnifica. E non so se pregare che passi, o che non vada più via.

io nel pensier mi fingo, over per poco
il cor non si spaura.


Spooky