sabato 29 gennaio 2011

Prospettive

Nella vita, si sa, è tutta questione di prospettive. Così, anche se non riconosco sotto le dita i tasti familiari del mio pc, anche se sbaglio più spesso di quanto non faccia con la mia tastiera, mi sento abbastanza serena -e con abbastanza tempo dell'anima- per aggiornare il mio blogghino adorato. La luce qui ha un'aria strana, quasi rassicurante, ed anche se la temperatura non gioca a mio favore, mi sento riscaldata dall'interno potremmo dire, certa di un calore che, se non avverto, è solo per erronea gestione del mio termostato interno, e non perchè non ci sia.

So che non avete capito un'accidente del mio discorso, ma avevo voglia di scriverlo, quindi peggio per voi. Sono da Riccardo, la luce penetra leggera e diffusa dalla finestra senza tende, e mente lui fa la donna di casa e stende i panni, io faccio l'uomo e mi concedo qualche minuto davanti al pc.

Oggi ha fatto quella cosa strana con il computer, che mi ha lasciata -come sempre, come quando lo fa Krycek- attonita e stupefatta: ha digitato tasti a caso sul pc, ed improvvisamente linee di codice che non avevano senso ne hanno acquistato uno. Fantastico, a dire il vero. Mi fa molto Matrix, questa cosa. Mi fa molto... tecnologia, a dire il vero.

Mi cercano, scappo.
Un bacione,
Spooky



martedì 25 gennaio 2011

Con te rinasco

Se vogliamo citare.
La cosa buffa è che, con tutto questo tempo a disposizione, neanche guardo più i telefilm. Giuro. Cioè, prima, con sei esami da preparare in una sessione, una settimana (o meno) per ciascuno, il coro, la palestra, la cena, il pranzo, la colazione, la lavatrice, le lezioni universitarie, la spesa, la roba da stendere e casa da pulire, avevo il tempo di guardarmi anche quattro, cinque puntate a settimana (quando andava male) e anche tre/quattro al giorno nei momenti buoni.
Ora che non ho niente da fare, che teoricamente dovrei solo mandare curriculum e godermi la giornata, ora che non cucino, non lavo, non stendo, non preparo il pranzo, non vado in palestra nè al coro, se va tutto bene riesco a guardare la nuova puntata di House e di Grey's in tempo prima dell'uscita della successiva. Odio non avere niente da fare. Quel poco che ho, non avendo altri impegni, mi si dilata a tal punto da non farlo: avete presente? Lo faccio dopo... e quel "dopo" diventa domani, tanto non ho niente da fare neanche domani, e poi dopodomani, e poi la settimana prossima, e poi... ah, dovevo fare quella cosa? Sì, poi la faccio...
Mi perdo nel nulla. Fortuna che ora ho le prove di teatro a Civitavecchia, almeno un impegno ce l'ho. E magari, se la settimana prossima tutto va come spero, magari mi trovo anche un altro impegno, in casa editrice. Certo, lavorare gratis non è la mia massima aspirazione, ma ho preso la laurea in Lettere, ricordate? E che cosa volete che ci faccia, a parte pulirmici il mio bellissimo -dicono... o meglio, dice- fondoschiena? Quindi meglio abbassare la testa, e vedere cosa porta la marea.

Ora, come mio solito, dovrei dire per il resto... ma il punto è che il resto non c'è. Il resto è Riccardo, che è il motivo di ogni mia rinascita, di ogni mio sorriso e fonte quotidiana di rassicurazione e conforto, ma a parte lui, c'è poco da fare. Andare via quattro anni ha abituato le mie amiche (e me) al distacco e all'assenza, quindi non vedersi non è che la normale realtà quotidiana. Ognuna è presa dai suoi impegni, dai propri problemi, dal proprio lavorochenonc'è o lavorochec'è, dai propri fidanzati o dalla loro assenza. La mia Sognante si prende un periodo di pausa da quest'Italia allo sbando, e va ad imparare l'inglese nella mia Londra, cosa che sento come un'opportunità -per lei- ed una violazione - per me. E' brutto da dire, ma se io non posso essere lì, perchè qualcun altro può?
E questo per la serie "viva l'atruismo". Comunque, una scusa buona per tornare a Londra ce l'ho, ed anche per quest'anno me la sono cavata, e non ci speravo più... se non vado almeno una volta l'anno nella mia città penso davvero che potrei sentirmi ancora più persa di quanto già non mi senta.

Devo scappare. Che bolle, una volta che mi ritaglio del tempo per scrivere, che non c'è nessuno in casa e che non arrivano telefonate, e-mail, messaggi o semplicemente il blocco di Spooky (che ultimamente arriva spesso, e chissà perchè: se perdessi anche la capacità di scrivere? Cosa, se non riuscissi a fare più neanche questo? Se neanche questo mi desse più piacere e soddisfazione? Cosa, se scoprissi di non essere brava neanche in questo? Dio santo che paranoica ansiosa rompic@zzi -tua moglie è una stuzzicacazzi, questa è la verità- che sono) a fermarmi, ecco che devo uscire.

Vado.
Però, è bello scrivere sul mio blog. Mi mancava. Secondo me, chinasky fa un effettone su di me, by the way. E Ristorantopoli è fenomenale, uno dei pochi libri che mi fa ridere mentre leggo. Uno dei pochi? Ok, mi sa l'unico. Ok, ok, vado, è tardi.
Però voi aspettatemi. Dio, quanto mi è mancato scrivere. Non esiste, questa cosa io la so fare. E mi piace da impazzire.
Spooky




giovedì 13 gennaio 2011

"Sei più di Dio, io..."

...che poi è un pò anche un matra, in fondo, come mi disse qualcuno anni -che sembrano secoli, e forse lo sono- fa, e che ancora mi riecheggia nella mente, ogni volta... (grazie, Metà).
Comunque, il punto è un pò questo qui. Ieri Kid mi ha scritto "ti manchi?". Beh, non lo so. Forse un pò sì. O meglio, non mi manco molto, ma ieri ho avuto la consapevolezza di... "non esserci più" per come ero prima. Di essere totalmente differente. Non che sia necessariamente un male, ma... non lo so, è strano. E me ne sono accorta solo ieri. E come se, dopo tanto tempo, avessi trovato uno specchio in cui guardare la mia immagine riflessa... ed avessi visto qualcosa di diverso da me. Di lontano.

Ieri ho anche ferito una persona, involontariamente, magari, ma l'ho fatto. E non me ne sono quasi presa la colpa. Ho detto semplicemente "non tutti possono capirmi", ho alzato le spalle ed ho continuato la mia vita. Il che, per me, è una cosa straordinaria.
Non lo so. Chiedo a voi: sono cambiata? Sono peggiore? Perchè non riesco a domandarmelo, ho paura della risposta. Il timore inconscio è di trasformarmi, un passo dietro l'altro, in mia madre. Se è così, se scopriste che sto diventando cinica, insensibile e con il delirio di onnipotenza, per favore, fermatemi.

Per il resto, vegeto, fantastico su quello che dovrei, vorrei, potrei, ed immagino la mia estate. Una delle persone a me più care mi ha dato prova di tutta la sua amiciza ed il suo affetto, ed io sono... non lo so, ancora attonita immagino, stupefatta, e felice.

Vado, mi sto distraendo e questo post perde consistenza. Cercherò di tornare presto.
In un modo strano, ma sincero, mi mancate tutti un pò.
Spooky



domenica 9 gennaio 2011

Velocità


Avevo scritto altro, ma il pc ha deciso che era troppo brutto, forse, ed ha cancellato da sè. Pazienza. Dicevo che il mondo corre, fugge, e che le cose che sembrano durature finiscono in un lampo, e quelle fuggevoli restano, dicevo che tutto scorre, che ci sorprende, vanifica le distanze, e si comporta con il relativismo del tempo: imprevedibile, sferzante, ed ironico.
Da domani comincia la mia seria ricerca di lavoro, per dire. Così. Qualsiasi cosa, anche se qualsiasi cosa poi so che non mi andrà bene. Ma non fa niente, è un'inizio, e gli inizi non sempre sono come li vorremmo.

Intanto, ieri sono tornata da Bilbao. E' una città moderna, nuova, lo si capisce subito arrivando, Piena di ponti dal design futuristico, illusorio, minimale e  potente al contempo. Incassata tra colline che ingloba al suo interno, addolcisce e leviga, come parte di una composizione unica. Si può dire che natura ed architettura, qui, abbiano fatto un patto di alleanza. Nonostante attorno regni la natura allo stato semibrado, la città vi si inserisce per contrasto ma senza essere mai brusca, quasi come un passaggio cromatico netto ma inevitabile.
Il Guggenehim Museum è l'esatta rappresentazione della città: sinuoso, elegante, curvilineo, massiccio ma leggero, scattante e marmoreo. L'esterno rispecchia l'interno, ed è bello da vedere in sè, al di là delle opere d'arte in esso contenute. Poi ci sono anche quelle, ovviamente, ma al di là del primo piano non c'è niente degno di nota. Il terzo ed ultimo piano è troppo "antico" per colpire in un museo del genere, ed i dipinti del 1600 stonano con l'insieme. Le tele del secondo, moderne, non rendono giustizia (anche perchè, personalmente, non le capisco) alla moderna interpretazione del mondo delle sculture del pian terreno. Tutto studiato, calcolato, millimetricamente composto per fornire l'immagine di qualcosa di duraturo, ma in movimento.

Una cosa buffa della città sono le abitudini alimentari. I baschi non cenano: o almeno, così ci è parso di capire. Verso le 20:00 si ritrovano, giovani ed anziani, coppie e famiglie allargate, con tanto di neonati e nonne al seguito, al bar, a fare l'aperitivo, che è accompagnato da "pinchos", stuzzichini farciti di ogni sorta, panini con l'immancabile e buonissimo prosciutto, tortillas dai gusti più disparati. E basta. Se cerchi un ristorante, non lo troverai. Al massimo uno o due, con dei prezzi esorbitanti. Buoni invece i pranzi, con menù fissi a 10-12 euro, molto buoni e sostanziosi.
Non ci siamo fatti mancare la classicissima paella, OTTIMA, annaffiata da un'altrettanto deliziosa sangria: e poi donuts sparse, panini, bombe, cornetti... tutto straordinario!

Bon, vi lascio, ho da fare, e parecchio anche... sono afona, del tutto: ma sono stati giorni meravigliosi, e già mi mancano.
Buona giornata a tutti, gente, dalla grigia Marino :)
Spooky