venerdì 13 luglio 2007

No more play, until tomorrow.

E così, a poche ore da un esame che non voglio fare e che vorrei aver già passato, vi dico la mia.
Non è una cosa bella, probabilmente non sarà piacevole da dire, e neanche da ascoltare, ma pazienza, ho proprio voglia di togliermi questo peso dal cuore (non è vero, non ne ho voglia, direi più che lo devo a qualcuno, oltre che a me stessa, e sarebbe il minimo).

Non... non è un bel periodo.
E non solo perchè sono sotto esami -ancora-, o perchè i voti non sono quelli che vorrei, o perchè fuori fa caldo ed io non ho idea di come vestire. Non è un bel periodo dentro. Ho costanti e cattivi pensieri, non riesco a dormire la notte, mi arrabbio per delle sciocchezze -per la mia, sciocca, vanità- e vorrei urlare ogni tre minuti contro qualcuno. Sto mangiando tantissimo, e male, vivo di merendine, affettati, ed un quintale di insalata per lavarmi la coscienza.
Mi manca Vittorio, da un pò e da sempre, e mi spiace pensare che da qui a novembre addio a vedersi. Mi spiace pensare che non gli mancherò, mi spiace pensare che il suo ricordo, invece, a volte bussa alla porta e mi fa sentire in colpa di non essere lì ad aprirgli. Vorrei raccontargli un sacco di cose: tutto quello che non va, i piccoli successi quotidiani, raccontare di come una cosa, la sola, stia andando a posto, dei miei sogni, dei miei progetti per il futuro, della tesi. Fargli vedere ridendo i due nuovi calli che ho, quelli sui polsi, a guardare la sua espressione stupita e poi il suo sorriso, e sentirmi dire che sì, sono fantastica, totalmente bambina, e totalmente me.
Ma non c'è tempo per questo ora. Lui prepara il suo Dante (non ti curar di lor...), prova, sbaglia, torna indietro, ritenta fin quando la parte non gli viene esattamente come vuole. Magari si taglia davvero il pizzetto, e vorrei essere proprio lì, a guardare un'epoca che se ne va, perchè Vittorio è stato Vittorio perchè c'era il pizzetto di Vittorio. Vorrei confidargli questa cosa qui, che non sa. Vorrei farmi consigliare, perchè ho parecchi dubbi, su parecchi argomenti. E chiedergli -perchè no?- che pensa del mio House (ma tu lo senti l'accento, Vitto? Che dici, è bravo?).
Ma Vittorio non ha tempo, adesso, ed io neanche. Nessuno a tempo, ed io non ho presenze con cui colmare la distanza, ora. Aspetterò. E sarà contento, entusiasta di rivedermi, lo so, ma ci saremo persi un pezzo di vita, e magari non riusciremo più a recuperarla. Che poi, chi sa quanto sarà contento, di rivedermi, a novembre?... C'è un modo di misurare le emozioni?...


Poi. Poi ci sono io. House m'è entrato nel cuore e nell'anima molto meno di quanto voi possiate immaginare. Nessuno c'era, quando imperversava X-files. Nessuno saprà mai, a parte i pochi che sapevano. La cosa assurda, in tutto ciò, è che quello era un telefilm, e questo no. Non House, dico. Io.
Se mi conoscete così bene come dite, sapete da soli che vuol dire, questa cosa qui. Eppure, Kid è l'unica a saperlo. Ed ognuno si tenga i propri pensieri per sè.
Vediamo. Vi siete mai posti il problema di come arginare il dolore? Di come farlo smettere, magari, o solo contenerlo? Se mi fa male la pancia, che il ciclo è alle porte o già qui, prendo un aulin. O 20 gocce di novalgina.  L'aspirina, se ho mal di testa, lo sciroppo se ho la tosse. Potrei semplicemente resistere, ma non fa per me. Preferisco i farmaci, se permettete. Ognuno ha i suoi modi di curarsi, e farsi male.
Poi ci sono gli altri dolori. Sì, dico, poi c'è Truman. E lì non ho fatto altro che sopportare. Chiudere gli occhi, e tentare di continuare a respirare, metodica, per non perdere il senno.
Allora, voi che fate? Uscite con gli amici, andate a ballare? Buon per voi. Vi fa stare meglio? Benissimo! Buttiamo all'aria i medicinali, fortuna che c'è chi si cura con il buonumore. Io no.
Non serve che continui, vero?
Fate un fischio quando arrivate alla conclusione.


E con questo ho messo in chiaro un paio di punti.
Non sono meno arrabbiata, ma magari andrò a letto e riuscirò a dormire, stanotte.
Leggo The Gun Seller, in lingua. La mia ultima avventura.
Domani sera, esame o meno, berrò giù tanto alcool da restare stordita per tutta la domenica, promesso. E vediamo se mi permetto ancora di arrabbiarmi con me, dopo.


Spooky


 

1 commento:

  1. Ah ah ah..: Truman... Truman a volte ritorna.

    A volte ritorna anche Cat, sai? Sì che lo sai. E House... quello c'è sempre per paura, per dolore, per ambivalenza, per riconoscere la propria ombra.

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