sabato 16 gennaio 2010

Sabato mattina, cielo latteepanna

Mi sono svegliata sentendomi un pochino meglio. Dopo i primi dieci minuti di sonno atroce, e di maledizione contro me stessa (ma perchè cavolo ti alzi così presto che tanto stamattina non studi e bisogna solo pulire casa), nel rifarmi il letto sono arrivata all'insolita conclusione che, nonostante io mi senta come mi senta, il sedermi a braccia conserte ad ammirare il cpolavoro del mio autolesionismo non mi servirà a molto. Quindi magari, lasciando perdere, le cose scivolano via lo stesso.
Diciamo che mi adeguo a quello che fanno gli altri: se faccio finta che il problema non esiste, magari prima o poi va via da solo. E se invece di far questo crescerà, crescerà fino a diventare una montagna (perchè, adesso che cos'è, Vale, se non riesci a pensarci senza crampi e dolore e vergogna?...), beh... ci penserò quando accadrà. E' inutile fare quello che faccio. Del tutto, del tutto inutile. Quindi ho deciso che è proprio arrivato il momento di smettere.

Altro? Esame dopodomani, ma sono così impreparata che non so cosa io lo dica a fare: perchè il mio cervello si rifiuta di accumulare informazioni? Perchè il mio senso di responsabilità cambia strada ogni volta che creo un posto di blocco?
Restano un paio di idee che faticherò a realizzare, esami dimenticati, e sogni troppo lontani, ancora: ma quest'anno passerà, in fretta come quello scorso... e mi ritroverò un'altra strada, piena di nebbia e di incertezza, ma anche di cambiamento: e Dio solo sa quanto io ne abbia profondamente bisogno.

Ora vado, sciacquo i panni, e poi comincio il noioso lavoro di pulizia. Che cd ascolteremo oggi? E' il mio interessante quesito quotidiano.
Spooky




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