giovedì 25 ottobre 2007

Truman is gone

Vi vorrei raccontare una storia.
Anni fa, quando ero ancora a Roma, ed al liceo, mi è capitato di fare un sogno. Solitamente non li ricordo, perciò mi rimase particolarmente impresso. Anche per la sua realtà. Non perchè si avverò, o perchè rappresentava un fatto che era già accaduto, ma per il grado di verosimiglianza che aveva. In Matrix c'è una frase che mi è sempre piaciuta molto, che dice "Cos'è reale?" perchè, se uno ci riflette solo un pò, ciò che noi consideriamo realtà sono solo impulsi elettrici che arrivano al cervello. E' banalizzato, ma personalmente non capisco molto di anatomia, neuroni, sinapsi e cose simili... so però che le immagini che abbiamo intorno ci derivano da impulsi che il nostro cervello decodifica ed interpreta. Che poi è la chiave del film, ma meglio non divagare.
Ecco, quel sogno... sembrava reale. Mi sono svegliata la mattina con la sensazione di averlo vissuto. Ho passato poi giorni a ripetermi che era stato solo un sogno, mentre una parte della mia mente continuava a sostenere che era reale, perchè come tale lei lo aveva vissuto. E' una cosa strana da spiegare, perchè in effetti quando sognamo non ci poniamo il problema "ok, questo è un sogno", ma lo viviamo... eppure ricordo distintamente la sensazione di scarto tra realtà e finzione che mi si presentò nella testa quel giorno. Perchè il mio cervello era convinto di aver vissuto quelle cose.

Quest'estate, e poco tempo fa, mi è capitato di nuovo. Ma al contrario. Fatti reali che la mia mente ha percepito come sogni. Non nel momento in cui accadevano, ovviamente, ma poi, col ricordo e col pensiero. Avete mai fantasticato ad occhi aperti? Che so, immaginato che il tipo carinissimo dell'ultimo banco si alzi e vi chieda di uscire, o di vincere alla lotteria ed incontrare Jhonny Deep, queste cose qui. Le si immaginano prevalentemente nel dormiveglia, ed a volte aiutano a dormire sereni, o ad iniziare un sogno. Ecco, i fatti -reali- che mi sono accaduti, la mia mente li ha poi rielaborati come fantasie. Come finzioni semicoscienti.
Lo so, sembro pazza. Ma vi giuro, mai una sensazione mi è stata più chiara, anche se a spiegarla mi ci vorrebbe un anno intero. Continuo a dirmi che quei fatti mi sono realmente accaduti... ma qualcosa dentro di me mi ripete che non è vero, che non può essere vero. E non che non può essere vero perchè sono cose brutte, orribili, come accade a volte per i traumi, che la mente razionalizza attraverso la convinzione che non siano mai accaduti... ma che non può essere vero perchè queste cose non succedono nella realtà. Non a me.


Così come quella volta, al liceo, la mente si era convinta che quel sogno fosse stato reale... perchè per una volta doveva succedere a me. Nel sogno c'era Truman, se poi vogliamo dirlo.
Ah... a proposito. C'è una nota, che devo proprio segnare qui, perchè mi pare importante dirvele, certe cose. C'è stato un momento... un attimo solo, ma chiarissimo e netto, in cui Truman è andato via. In cui non ha contato più niente. Niente niente.
Me lo sono detto tante volte, che non contava nulla... ma non ci ho mai creduto. Bhè, è capitato. Non ci stavo neanche pensando -a Truman intendo- che è torntato alla memoria, e... puff, non ha importato. Non ha avuto alcuna importanza. Mi sono sentita così libera, così priva da ogni schiavitù, che avrei urlato di gioia. E' durato troppo poco, per permettermi di farlo... ma so che è successo. E quello sì, che era reale.
Se è accaduto una volta... può accadere di nuovo. Magari, prima o poi, non mi interessa fra quanti miliardi di anni... magari sarò libera. E forse dovrò ringraziare qualcuno per questo.


Scusate la lunghezza, ne avevo un pò bisogno.
Vado a fare la spesa con Giuli. Baci!
Spooky



 

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