sabato 20 ottobre 2007

Dream

Ssssshhhhh... non svegliatela. Lasciatemi parlare, senza che Valeria debba per forza svegliarsi. Lei, questa cosa qui, non vuole raccontarvela. Perchè io sì? Perchè tutti abbiamo sogni. Siamo più umani per questo, più deboli, ma anche più buoni. E Valeria, non so ancora bene il perchè, non vuole essere considerata buona. Pensa che questa cosa le farà male, da quel che ho capito. La mente umana è così complicata, non riesco proprio a raccapezzarmi. Preferisco restare dove sono, ed essere quel che sono: un sogno, che svanisce all'alba e fa sorridere quando nessuno vi guarda, nel buio del vostro letto.


Il sogno di Valeria, da un pò -e non so quanto, perchè il vostro tempo non arriva fin qui- si chiama Max. Non so se ve ne parla, non so se vi aiuterebbe una descrizione fisica accurata. Vi dirò solo che ha il pizzetto, quello che ama anche nel suo Vittorio.
In sogno, Max non parla quasi mai. Sarà che non ha moltissimo da dire. E' girato di spalle, ma, inspiegabilmente, è nel letto con lei. Non so immaginare i minuti o le ore trascorsi così, in attesa, ma dopo un pò, Valeria si avvicina piano, e gli sfiora i capelli. Sono morbidi, puliti al tatto, e piacevoli da accarezzare. Sa che potrebbe passare secoli in questo modo, con le dita affondate nel velluto dei suoi capelli, ed il mondo fuori, lontanissimo. Senza parlare, perchè non ce n'è bisogno. Senza pensare, perchè non serve, e senza altro affetto che quello, perchè sazia entrambi.


Valeria dorme ancora, sorride. Io, che sono il suo sogno migliore, le faccio compagnia e la assecondo, almeno per un altro pò. Poi si sveglierà, ed a quel punto non sarà più compito mio aiutarla. Ma ogni volta che si addormenta, faccio fatica a farla sorridere, che è sempre un pò abbattuta.
Ecco perchè sono qui. Magari potete aiutarla voi. Magari c'è un sogno, da svegli, che voi potete regalarle. Forse ci potrei parlare io, ai sogni che si fanno da svegli, mettere una buona parola, dir loro che Vale, forse, un pò, se lo merita, o se lo merita la gente che ha intorno, e che vede la luce strana che ha negli occhi a volte.
Basta che me lo portiate qui. Nel limbo tra ciò che è vero e ciò che non lo è, così che io possa scambiarci due parole. Perchè, con tutti i suoi difetti, sono affezionata a questa riccia e rossa bambina, e non posso che volerle bene.


Si sveglia, devo andare.
Pensateci, almeno.
Sogno numero 4815162342



 

1 commento:

  1. Valeria non è rossa.

    E i sogni, quelli veri, quelli della vita, non piovono dal cielo per le persone normali. Bisogna alzarsi ed andarseli a cercare.

    RispondiElimina