martedì 16 giugno 2009

Sindrome da Costa Crociere: mode ON

Eccomi qui.
E' qualche giorno che non mi faccio sentire... un pò per noia, un pò perchè non sentivo di aver molto da dire.
Sabato ho fatto il saggio di fit-boxe: con tutto che noi abbiamo fatto un minuto e mezzo scarso di esibizione, è stata una bella giornata, stare dietro le quinte, badare alle entrate/uscite di scena, truccarsi, estraniarsi da sè, anche solo per qualche ora.
E' stato bello. Anche perchè, volendo proprio puntualizzare, ne avevo un bisogno estremo: ho pianto praticamente senza soluzione di continuità per tutta la mattina di sabato, e non sono riuscita a riprendermi in nessun modo. Solo la distrazione delle prove generali, il dover gestire quei bambini, insomma, lo stare a teatro mi ha salvata, e mi ha restituito il sorriso di una giornata diversa, che sarebbe stata qualcosa di poco piacevole, per dirla con un eufemismo.

Perchè? Perchè mi sono svegliata in lacrime? Mi sono accorta di una cosa che mi vergogno un pò a dire. Mi sono accorta di una cosa che mi vergogno -senza un pò- a dire. Ma non fa niente, diciamo. Per farvela breve, mi sono resa conto di tenere ad Edoardo non solo più di quanto sia lecito, ma molto più di quanto io stessa pensassi... e questa consapevolezza mi ha spaventato. Molto. Della serie: ed ora che faccio? Cosa mi invento, per tirare avanti?
Fortuna che il panico si sia trasformato, scivolando dall'ansia alla rassegnazione nel giro di un paio di giorni: la situazione è questa, immutabile, e prima ne prendo atto, sul serio, prima le cose cominceranno a girare per il verso giusto.

Giovedì abbiamo il concerto con il coro, l'ultimo prima della fine della nostra gloriosa stagione: ieri sera ci sono state le ultime prove, la generale per giovedì, e la degna conclusione di un anno intenso ma proficuo. E, quasi a coronare tutti i mesi passati, mi sono arrivate altre foto di Ancona. In realtà ne cercavo una in particolare, di cui avevo un vago ricordo: ne ho scoperta un'altra, molto bella, inaspettatamente bella.
Diciamo che... diciamo che ho trovato, al posto di un'indifferenza con cui son solita mascherarmi ultimamente, dell'affetto, ed un senso di protezione ed amore che non solo non pensavo mi fosse concesso, ma che non pensavo neanche di desiderare così ardentemente.
So che non mi capite. So che questo è un discorso stupido e futile, ma che volete, ho bisogno di scriverlo. Ho bisogno di scrivere che non è vero che non voglio stare con nessuno, e che non me ne sono resa conto finchè non mi sono vista in prima persona in una foto in cui non avrei dovuto essere, con chi non avrei dovuto essere, trovandomi a pensare che sarebbe bello, avere una storia in cui io mi sentissi così, coccolata e protetta, da una persona che mi vuole e che mi ama.
Già. Sono troppo romantica, lo so. E del tutto priva di concretezza.
Sono futile come le lacrime, in fondo. Giusto?

E' andata così.
Ci si risente.
Lo studio, nel mentre, procede ad una lentezza da bambino delle elementari. Quando procede.
Spooky

PS: ho scritto una canzone, però.

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