domenica 29 giugno 2008

Something wrong

C'è qualcosa che non va. Se mi chiedeste che cosa, non vi saprei rispondere. Probabilmente è la musica lenta di Gazzè in sottofondo, o le parole che non ho detto, penso sia più o meno la stessa cosa.
Qui fa caldo, un caldo atroce e torrido, e per quanto mi sforzi di continuare a respirare, a volte qualcosa fa storto, e mi ritrovo in apnea. Apnea da pensiero.
Ieri sono andata a cena fuori. Ho anche mangiato il pesce, pensate! Era buono, anche se di norma non mi piace. E poi non eravamo in una casa... eravamo in una reggia. Enorme, ma non abnome, rifinita nei dettagli senza mai essere pacchiana, con una scala che portava al piano di sopra circondata da vetrate luminosissime, elegante, personale, bella quasi da stordire.
E poi, fuori, il romanticismo. Mi viene in mente una frase che ho scritto in una mail a proposito di Fabio&Fiamma, un programma radiofonico che seguivo quando andavo al liceo. Dicevo che la voce di Fabio, e quella di Luca Ward, avevano il potere di resuscitare il romanticismo. Bhè, anche quel giardino ce l'ha. Non so se avete presente Buffy. Insomma, lei è l'ammazzavampiri, e di notte fa la ronda in questi spettrali cimiteri americani, tutti erba e mausolei. Bhè, togliete le tombe spaventevoli, e metteteci dei tavolini, delle panchine di pietra, un paio di sentieri, e tanti fiori, ed avrete solo una vaga idea della bellezza di quel posto. C'è... una radura, e vicino un passaggio che porta in uno spiazzo buio, coperto dalle fronde degli alberi ma spazioso all'interno, per quanto scuro. C'era un bell'odore, di pioggia, di acqua, di ricordo. Ho pensato che mi sarebbe proprio piaciuto, se Riccardo fosse stato lì, abbracciato a me. Magari non avrebbe fantasticato tanto quanto me, ma sono sicura che gli sarebbe piaciuto.
Ho immaginato quel posto di giorno: il sole, il fresco sotto l'ombra degli alberi, ed il tavolinetto riparato su cui mangiare qualcosa di leggero. E magari sdraiarsi sull'erba con una tovaglia, lui a leggere con un cuscino sotto la testa, ed io appoggiata al suo fianco. E' così che vorrei fossero le nostre giornate estive.

Giornate estive che non avremo, dopotutto. E non perchè non possiedo quella casa, e fa un caldo micidiale da queste parti, ma perchè non ci sono mai vacanze, per quelli come noi. Se ci sono, sono stiracchiate, rapide, fugaci. Come un pò tutto il resto. Torno sempre sugli stessi discorsi, non è vero?...
No. C'è qualcosa di sbagliato, ora. C'è qualcosa di sbagliato, qui. Non ho mai percepito la distanza come tanto maligna, e disgustosa. Non mi sono mai sentita così arrabbiata per qualcosa che non potevo controllare, così furiosa, così cieca.

Believe me,
I don't wanna go
And it'll grieve me
'Cause I love you so


Mah.
Buonanotte, ragaSSi...
Spooky


1 commento:

  1. Più andrai avanti e più percepirai la distanza come matrigna

    Ti gireranno spesso i cabasisi

    Ma lo avete scelto consapevolmente

    E' difficile Vale, ma non impossibile


    Maura

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