mercoledì 18 giugno 2008

Un pò di spazio

Io... non so che pensa di me la gente che legge il mio blog. Alcuni -molti!- mi conoscono, altri magari hanno parlato con me qualche volta, di sfuggita. Qualcuno si illude di sapere tutto solo perchè frequento un forum. Altri di sapere che mi passa per la testa semplicemente perchè sono anni che mi stanno accanto.
Io non credo che qualcuno mi conosca. E' solo un puzzle, di cui ognuno ha qualche pezzo. Ce chi ne ha di più, chi ne ha meno. E poi ci sono io, che ne ho un sacco, di pezzi, ma sono tutti scompagnati. Tutti in settori diversi del quadro, così che non riesco mai ad averne una parte completa, anche piccola.
Posso dirvi che piango, che rido, che mi arrabbio o che sono felice, ma questo non vi dirà niente di me. Perchè penserete ad una persona che ha pianto, riso, che si è arrabbiata e che è stata felice, ma non sarete stati con lei, quando è capitato.
La vita è fatta di momenti. Ogni momento che qualcuno vive con noi, è un attimo che ci fa essere in simbiosi. Non è qualcosa di cumulabile, di quantificabile o di definito: semplicemente quella persona acquista un pezzo del puzzle.

Oggi ho scritto una cosa. Non so neanche se mi è piaciuta, non sono molto in grado di dirlo, adesso come adesso.
So che la sensazione, ora, è la stessa che ho scritto lì.
Avrei bisogno che Riccardo fosse qui. A guardarmi piangere. E non per qualche sadico motivo (so che il vedermi piangere lo intristisce e lo imbarazza, come di qualcosa di sbagliato che non dovrebbe esistere), ma perchè avrei bisogno che lui mi abbracciasse. Non so neanche che senso abbia scriverlo qui. Ma non ce la faccio più a tenermi dentro qualsiasi cosa sia in me in questo momento... sta esplodendo, e fa male.
Quando... quando Riccardo mi abbraccia, il mondo si ferma. E' come respirare. E' come rendersi improvvisamente conto di essere al sicuro dopo una guerra estenuante. E' una tregua, un rifugio. So che è brutto da dirsi, ma in nessun altro abbraccio ritrovo questa cosa qui. Non l'ho mai trovata, e probabilmente non la ritroverò mai. E' capitato che io piangessi davanti a lui, abbracciata a lui. Non dice niente, resta lì, impacciato e inerme, quasi ad aspettare che Dio si accorga dell'errore madornale e mi restituisca il sorriso. Ma aspetta. Paziente. Abbracciato a me. Io mi calmo, non perchè non abbia più lacrime, mi calmo perchè è così che funziona, sempre, perchè tanto prima o poi devo smettere, perchè questo è quello che faccio. Ma mi abbraccia, e questo mi fa stare meglio.
Placa per un istante la solitudine.

Io non so se sia normale sentirsi come mi sento io. Non mi importa. Mi ci sento, e basta. E' una personale angoscia, un quotidiano scontro. Io contro di lei: vince sempre.
Poi piano le lacrime smettono di cadermi dagli occhi, ed il rumore dei tasti sotto le mie dita diventa una candida ninna nanna. E' passato. Ora sono frastornata ed assonnata. Mi metterò a dormire, e domani mattina riprenderò la corsa.
Forse sta passando. Forse ha ragione Maura, devo solo fare un pò di spazio. Farò un pò di spazio. Di fazzoletti, tanto, ne ho.

Spooky

3 commenti:

  1. Siamo soli perché siamo unici, nel tempo e nello spazio: non esiste né mai è esistito o esisterà un essere identico a noi. La consapevolezza della nostra unicità porta ad un senso di solitudine che ogni tanto affiora e fa soffrire. Cosa fare allora? Amare e lasciarsi amare.


    franca

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  2. Quando una persona ti dice quelle parole: "Io ti conosco"

    (escluse quelle persone che TU ritieni ti conoscano sul serio)

    Domanda loro se a casa aiutano nelle faccende domestiche.

    Alla loro espressione sorpresa, aggiungi: Fate mai il bucato?


    Se rispondono di no di loro che capisci come mai non siano capaci di andare a stendere...

    Se rispondono di sì, dovrebbero saperlo fare, giusto...


    ah ora vado, la mia lavatrice ha giusto finito adesso il ciclo di lavaggio!


    :-D


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  3. In nessun altro abbraccio troverai quella cosa che dici che trovi con l'abbraccio di Riccardo proprio perchè lui è la persona che ami

    Tuo padre, tua madre, tuo fratello sono un pezzo della tua vita e un pezzo del tuo amore, ma Riccardo è l'unico amore per te

    E' il tuo futuro, il tuo progetto, il tuo sogno, la tua speranza, è il tuo amore

    Sei sono innamorata Vale. Non c'è niente che non va. Lui è QUELL'AMORE. Quello che pensavi quando eri un embrione di donna

    Adesso che lo stai diventando ecco che trovi QUELL'AMORE.

    Si gli uomini si imbarazzano sempre a vederci piangere. Noi se vediamo piangere loro ci struggiamo.

    Si struggono anche loro ma perchè gli sembra di non poter essere i cavalieri senza macchia e senza paura che il comune pensare gli fa credere di essere.

    L'altra mattina ero in cucina. Stavo prendendo le mie gocce e le mie pastiglie e ascoltavo la mia "cara" radio.

    Ad un certo punto ho sentito una musica. Lo sapevo cos'era, mi piace tanto quella canzone e poi la voce che dice "A te che sei l’unica al mondo"

    Alberto era in bagno e si stava lavando, mi sono seduta su una sedia e ho pianto. Lui mi ha vista ed è venuto in cucina e mi ha tenuta stretta senza dire nulla.

    E ho 45 anni e lui ne ha 50

    Il prossimo anno facciamo 20 anni di matrimonio

    Avevo 13 anni quando l'ho conosciuto

    Lui 18.

    Quando torni da Riccardo ascoltala mentre lui fa qualcos'altro e non pensare alla musica.

    Senti cosa dice

    Io sono stati sette anni senza Alberto e credimi, so perfettamente cosa si prova


    Maura

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