giovedì 24 aprile 2008

Nervous

Questa è stata una giornata strana. E' stata... è ancora, se proprio vogliamo dirlo. Stamattina in tutorato è venuta davvero pochissima gente, e far passare il tempo sembrava impossibile. E non solo perchè ho lasciato Stephen King a casa per portare i libri per la tesi (che non ho che sfogliato, visto che poi non mi sono fermata in Frinzi a studiare), ma perchè con il mio "collega" c'è la stessa affinità che ci potrebbe essere con un babbuino. Anzi no, perchè magari la scimmia mi sta simpatica e con lei comincio a chiacchierarci. E' che queste sono le occasioni... sì, ecco, devo proprio dirlo. Queste sono le occasioni in cui mi sento tornata al liceo... in cui mi sento tornata all'estate scorsa.
Non ricordate bene? Vi faccio un prospetto.
Meglio, diciamo che prima vi racconto la mattina, e poi ne discutiamo. Premetto che Giuli conosce da più tempo di me questo ragazzo, visto che ha iniziato prima il tutorato. Giorno del mio arrivo: Fabrizio si spertica in complimenti su Giulia. Ah, vi vorrei far notare come la mia posizione sia centrale, e che loro due per parlare devono "scavalcarmi" con lo sguardo. Cosa che Giuli fa con riluttanza, proprio quando deve dire qualcosa a lui solo, e non può integrarmi in nessun modo... e che invece per Fabrizio sembra normale. Ha continuato per tutta la giornata a rivolgersi solo a lei, non guardandomi neanche in faccia quando parlava in generale, e parlandomi sopra se stavo dicendo qualcosa a Giulia.
Va bene. E' il primo giorno.
In realtà poi ieri è andata meglio: quando ci siamo messi a parlare degli omosessuali, che a lui fanno pena, che considera come minorati mentali, perchè uno  sceglie di essere gay perchè così va la moda
(bella moda, quella di farsi malmenare per strada! wow, quasi quasi la provo anche io!), e che non devono andare in giro mano nella mano perchè che esempio danno ai bambini, non ci ho visto più e per poco non urlavo... sì, lì sembrava quasi che parlasse con me.
Giulia è scesa ieri a Roma, ed oggi eravamo io e lui soli. Non che mi immaginassi una grande conversazione, non come quella che ha con lei, ma cavolo, almeno qualche chiacchiera di cortesia, tanto per passare le quattro ore. Praticamente è stato muto tutto il tempo, come se fossi invisibile.

Ora capite meglio perchè ho detto che mi sento come al liceo, come l'estate scorsa? Ve la ricordate, quell'estate? Ve lo ricordate -non c'eravate, ma ne ho parlato tante volte qui- il mio liceo?
Sempre l'ultima, sempre la non considerata, sempre quella in fondo, invisibile, indesiderata, noiosa e piena di casini suoi di cui a nessuno va di impicciarsi. Ma al liceo c'erano delle spiegazioni. Ok, erano gli altri... ma ero anche io, con il mio vittimismo esagerato, con le mie lacrime -che non ho mai finto, badate bene, ma che non nascondevo, come invece ho dovuto imparare a fare poi-, con i miei strani silenzi. L'anno scorso... ecco, l'anno scorso non è stata colpa mia. Ci ho messo tutto l'impegno, tutto l'amore, tutta la volontà che avevo. Eppure, mi trovavo sempre a fare d'incomodo, ad essere fuori posto, ed essere l'elemento che non faceva mai la differenza. C'è? Ok. Non c'è? Meglio. Che poi è uno dei motivi... ok, probabilmente IL motivo che mi ha spinto a fare quello che ho fatto lo scorso anno. Sì, mi riferisco ad agosto, ad ottobre. Per chi non lo sa -e come potreste?-, diciamo che ho fatto un paio di sciocchezze -niente di irreversibile, per carità, ma sempre cazzate erano- in campo sentimentale. Ho lasciato che qualcuno facesse finta che fossi importante... anche solo per un paio d'ore. Mi è servito a non sprofondare, credo.
Ed eccomi adesso. La terza incomoda anche all'università. E non perchè Fabrizio ci provi con Giulia, non ci prova, non fa niente di illecito, si diverte e scherza... ed è ovvio che si scherza con le persone, io sono un soprammobile, no? Mia madre vive di complessi di superiorità, io di quelli di inferiorità... che grande famiglia!

Quindi ecco, sta di fatto che sono un pò scazzata. Certo l'arrivo dei miei non aiuta. Ah, sì, la notizia del secolo! Mia madre e mio padre stanno salendo a Verona proprio in questo momento. Giulia non c'è, così possono usare la sua stanza senza problemi, e farsi un giro qui intorno. Ovviamente non andrà bene niente, quando arriveranno... ma a quello penserò più tardi. Quando, al solito, la mia volontà estrema di compiacere mia madre -che tutto sia perfetto, pulito, in ordine, così che non abbia nulla di ridire!!- sarà sgretolata da una manciata di parole. E' proprio tipico di lei.
Vorrei che a salire fosse Riccardo... e per quello ci vorrà ancora più di una settimana. Sto agonizzando. Ma è questo che faccio, quasi sempre.
Vado a stendere i maglioni lavati a mano.

Un bacio,
scusate lo sproloquio...
Spooky


4 commenti:

  1. Io ricordo la tua estate. Sommi capi, almeno. Per quello che hai deciso di raccontarmi.

    Tua mamma alla fine della giostra è simpatica. Ha solo bisogno di fare la mamma. E come tutte le mamme, di demolire le figlie per cercare di ricostruirle. Sì le manca un passaggio... ma sicura che sia solo colpa sua?

    Il torto è sempre in ambo le parti.

    Mettiti in gioco. Almeno puoi scardinare l'idea che la colpa, come la verità, stia nel mezzo.

    Enjoy

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  2. Ah.

    A stretto giro di posta.

    io ricordo un periodo...ok, un breve periodo... tra agosto ed ottobre, in cui sei stata più che importante per qualcuno.

    Vitale.

    E anche un periodo tra ottobre e dicembre.

    Tu no?

    Sempre a guardare il bicchiere mezzo vuoto... manco ci fosse il sommelier dietro a riempirtelo!

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  3. Marika, tu... tu, sei il sommelier che mi riempie il bicchiere. Tu sei quella che mi fa credere ancora che nella vita ci sia qualcosa di buono. Per il tuo modo di porti, di affrontare le situazioni che non vanno, di soffrire anche, e di farti appendere al muro quando sbagli.

    E... sia che ci sentiamo, sia che non lo facciamo (perchè siamo sempre andate un pò come le onde, si viene e si va...), sei il mio salvagente.

    Ti voglio bene, per questa -familiare ma sempre nuova- tua assurda mania di starmi accanto, e continuare a dirmi di resistere. Un bacio.

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  4. ...e io che volevo fare l'attrice.

    Come sommelier devo dire che allora non me la cavo proprio male :)

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