lunedì 28 gennaio 2008

20. Venti.

"Venti giorni che ti ho peeeeeerso.... mille lacrime caduuuuteeeee..."
Ehm... no, non era esattamente così. Com'era, in effetti? Era che ho preso 20 all'esame. Male, direte voi. Bene, dico io. Un esame e mi laureo. Pensate che mi importi il voto?!
E con questo ho detto tutto quello che mi sentivo di dire sull'università.

Poi ci sarebbe da parlare di Riccardo. Quel tenero orsetto (grazie mille a Maura per il suggerimento azzeccato) che mi porto dietro, o che si porta dietro me, e che mi fa tornare bambina, oltre che sperimentare la maturità: la vostra cinica -e non so se particolarmente amata- Spooky si sta rifugiando sempre più nel consolante pensiero di Valeria.
E così non mi schiero più contro il consumismo di San Valentino, nè contro le coppie che amoreggiano nei pub, sorrido a chi si tiene per mano e mi scaldo quando vedo un ragazzo ed una ragazza che si abbracciano, e sembrano felici. Suona incoerente? Lo è, ci potete scommetere. Ma sto notando, e ne ho la conferma giorno dopo giorno, ora dopo ora, che l'amore annebbia il giudizio. Del tutto. Lo offusca. Come una patina, come la nebbia che invade la... che invade Verona (...e stavo per scrivere la mia Verona, e mi sono fermata, che non la sento più mia, resta familiare, amica, ma non più mia, ora sento che di "mio" non ho niente, niente che non sia giù suo), come gli occhiali da sole che dovrei rispolverare, chiude gli occhi ed apre altre visioni, che con la realtà hanno poco a che vedere.
Forse sono immagini drogate, battiti di vita rallentati da LSD. Droga come Truman, se lo dovessi spiegare in termini che voi non siete in grado di cogliere. Comunque, sta di fatto che non è qualcosa di cosciente. Avviene, impalpabile, inatteso, e senza sapere come, vedi tutto con gli occhi a cuoricino. C'è il miele che cola dalle pareti, che riempie la stanza, che ti resta appiccicato addosso (e a studiarne modi, di toglierselo di dosso, si può passare una serata...), e tu non riesci a smettere di sorridere, a tutto quel dolce, come un diabetico (vorresti resistere, ma hai bisogno del cioccolato! #2x11), come un folle, come un innamorato.

E parliamo delle dipendenze. Di quelle cose di cui non si riesce a fare a meno. Cibo, per esempio. Per esempio House, Lost, Jekyll, e poi The L word, Futurama, I Simpson, addirittura Una mamma per amica... per esempio tutto ciò che ti distrae dal pensare che non pensi a niente.
Tutto ciò che ti permette di non pensare.
E poi scoprire, quasi d'incanto, che vuoi pensare. Che ti manca farlo, che ne hai bisogno. E non perchè il tuo intelletto lo richiede... ma perchè senti di doverlo a Riccardo. Cioè, io in particolare a Riccardo, spero che non tutti sentano di doverlo a lui, altrimenti è un problema. Comunque, a parte la battuta totalmente idiota per sdrammatizzare l'esagerazione. Dicevo, ridimensionare le cose. Riorganizzare le priorità.
Priorità, sì. Già.

Vittorio.
Già, LA priorità. Che resta priorità, ovvio. Un pò in ombra, un pò offuscata, al solito, dai grandi occhiali a cuore che ti mette su Cupido. Devo ancora scrivergli. Devo ancora mettermi d'impegno. Devo ancora pensare di confidarmi, anche se le cose, quando ho lasciato Roma, avevano un sapore un pò metallico. E lo so che questa non la capite, ma pazienza, mica posso raccontarvi proprio tutto. Vedremo come vanno le cose. Se riesco a vedere la Divina ora che scendo, per dirne una. Se le priorità me lo consentono.
C'è solo venerdì, sabato e domenica.
Ah.
Dovrei vedere te. Perdo Vitto.
...
Devo essere impazzita, del tutto.

E ridere. E pensare a Vittorio che ride. E pensare a me che rido di Vittorio che ride. E pensare a me che rido di Riccardo che dice che penso troppo a Vitto. Ridere. E' una bella parola, in fondo. Ha un bel suono.

Vi lascio.
Spero di avervi trasmesso un pò di serenità. Ci ho provato, almeno.
Certo qualcosa si perde. Si perde sempre qualcosa. Priorità. Tutta qui, la vita. Context is everything.
Spooky

PS: alle mie gemelle, che sono MIE di diritto e di dinastia, ancora mille e mille auguri. Vi voglio bene, a tutte e due. E non diviso due, ma per  due.


3 commenti:

  1. Che bello il tuo blog..

    anch'io amo molto Dr.house ♥♥


    saluti

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  2. ah l'amore....

    sigh....



    baci...

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  3. L'Amore come LSD poteva venire in mente solo a te.

    Guarda che non è una malattia, è solo una specie di sbronza allegra (di solito)

    Inizia con tutto a cuoricino e poi, se cresce con voi, diventa meno rosa confetto e più rosa sporco.

    Poi è meno rosa ma sempre più color albero con grandi radici e grandi foglie

    Cappuccino e biscotto al cioccolato

    Se devi fare un paragone con qualcosa e non LSD


    Maura


    P.S. Saluti all'orsetto


    Maura

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