mercoledì 9 maggio 2007

Dormi sepolta in un campo di grano...

Ho fatto un sogno.
Insomma, avevamo mangiato carne alla brace, bevuto un discreto (ma non eccessivo) quantitativo di vino, cantato alla luna ritornelli trash ed ascoltato Ligabue che prendeva in giro il mondo.
Poi qualcuno ha parlato del campo di grano, di com'era bello, alle otto, con il sole che ne bagnava le punte rossicce e dolcemente lo accarezzava col suo calore. Ora il manto soffice dall'altra parte della ringhiera era buio, e nel silenzio il suo scrosciare richiamava un'eco di lontana memoria... o forse era solo la mia mente.
Così Liga si è tuffato nel grano... e per non perderlo noi gli siamo andati dietro. Quando un artista fa qualcosa, c'è sempre una buona ragione per seguirlo. E degli angeli sono nati, e delle stelle, ieri notte. Il grano ha assunto forme strane, e buche dove prima era pianura. Costellazioni senza nome hanno oscurato il cielo, ed un oscuro mantello argentato ci ha scaldato il cuore.

Non so se era un sogno... ma è stato bello.
E qualcosa è rimasto, in quel campo di grano... e qualcosa è stato portato via, nell'anima.
Quanto dolore può resistere, tra una spiga recisa e l'altra?...

Spooky



2 commenti:

  1. non c'è dolore tra le spighe,

    ma solo altre spighe e terra e aria

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  2. Non sono d'accordo. Ce n'è invece, di dolore. Ed a volte fa fatica ad andar via... resta impigliato nei vestiti e sugli occhi, come un male ostinato...

    ...e pur passando, lascia una scia. Non si possono cancellare, i segni nel grano.

    Non si può cancellare il tempo dei Barren.

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