mercoledì 30 agosto 2006

Stamattina c'è silenzio...

Non ci sono folletti, angeli, gatti, non c'è niente di niente stamattina.
Solo un silenzio irreale, un'assenza fragile, che si romperà nel giro di qualche minuto, al solito.
Sono pochi i momenti così. Momenti in cui l'ago del dolore, con la precisione di un chirurgo, affonda nello sterno, e resta lì sospeso, come in attesa del permesso di muoversi, affondare nella carne o allontanarsi distratto.
Questo è quello che si dice un pessimo inizio di giornata.
La cosa buffa è che non c'è niente da dire, e niente da fare.
Restiamo qui, insensibili e muti, aspettando che il destino decida che mossa fare, da dove sbucare stavolta. Ehy, Truman! Vagli a dare una smossa, al destino, che è tanto amico tuo. Vagli a dire che si sbrighi, a fare quello che deve fare, che è meglio così.

C'è stata una persona che mi ha detto che penso troppo agli altri, e poco a me. Questo quando? Un paio di giorni prima di dre che mi ero allontanata. No, non riesco neanche a pensare che potrebbe avere torto. Vero? Sono io che sono sempre in torto, vero? Già, questa è una costante che in tanti anni ho sempre fatto in modo che non cambiasse. Così, per essere almeno sicura di qualcosa.
Ed eccomi ancora qui a prendermela con me, perchè così si fa, così è giusto. E forse in tutto questo l'unica che aveva capito era G., ed io mi sono sbagliata su tutto.
E' per questo che scappo, no? Per ricominciare da capo, costruirmi un'altra falsa immagine, stereotipare altre amicizie, e fotografarmi ancora da vittima, con la testa china, perch vengo proprio bene, in quella posa lì.

Uff, dannate dita, che vanno semre dove vogliono loro. Come ci sono arrivata qui? Dove sono gli spiritelli maledetti che mi fracassano le giornate, quando servono? Ah, già... essendo MIEI, appaiono e scompaiono a seconda dei miei sbalzi d'umore. E quando l'umore è nero, nel buio i folletti non trovano mai la strada giusta.

...è questo quello che fai, da sempre? No, sul serio, dico.
Cadere e rialzarti? Dicono che sia la metafora della vita, questa qui. Cadere, e rialzarsi.
Eppure, non è quello che faccio io? Cado, mi lecco le ferite, mi dico che il sassolino su cui sono inciampata era lì per sbaglio, o perchè l'avevo lanciato io distrattamente qualche metro prima, mi rimetto in piedi,e vado avanti, con le mani affondate nelle tasche, i pugni stretti, ed un'espressione sul volto di cattiveria infinita. E non per il sasso, ovvio, ma per me.
Oh. Oh, oh. Mi sono ricordata di un "of course". Vabbè. E' passato anche questo flash.

Vado.
"Ci vediamo nei tuoi incubi!"
Spooky



2 commenti:

  1. Vorrei sapere cos'hai... Vorrei davvero sapere cos'è successo.. Te l'ho detto stamattina che ci sono per te, che voglio esserci.. Ma a quanto pare hai preferito tenermi fuori e rispetto questa tua scelta..

    Però vedi, poi corro a connettermi per rincorrerti e dirti che se hai bisogno di me, io sono sempre qui... E anche se nn ne hai bisogno :P

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  2. Valeria...

    Sono Giulia... strano come io sia capitata per caso qui... mi sembrava carino lasciarti un salutino...

    Ho letto qualcosa di ciò che hai scritto (anche perché sta lì per tutti, no?!), e... al di là di tutto, a volte davvero le tue parole sembrano le mie...


    Un abbraccio*

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