giovedì 2 ottobre 2008

Come si può?

Come si può essere così fragili? Così illusi, così stupidi, così ipocriti, così volubili e permessivi?
Come si può non riuscire mai a reagire, a fare qualcosa, a rendersi conto, a muoversi, ad uscire, ad essere una persona come tutte le altre?
C'è chi si sbronza, chi esce, chi va col primo che incontra, chi piange, chi si ostina, chi... ognuno fa quel che può. Ma io, da brava egocentrica, no! Io faccio un misto di tutto. Un misto di tutto, da cui non ricavo un'accidente. E la sapete qual'è, la cosa buffa? Che io non esisto. Non sono niente! Non conto niente.
Sono una parentesi, un posto su una cartina, un edificio in una piazza, e nient'altro. Ed io che mi illudevo! Io che mi illudo sempre, comunque, di contare qualcosa!

E' tutto lì il mio problema. L'idea di essere qualcosa. Io non sono niente! Blue ama un'idea di me che esiste solo nella sua testa, Sognante qualcosa del genere, Kid la mia follia, e gli altri... gli altri vedono solo un centimetro del puzzle, e di quel centimetro prendono solo quello che capiscono. Il resto non conta. Io non conto!
L'importante è arrivare alle conclusioni delle cose.

Dov'è l'uscita?
Me lo dite, dov'è l'uscita?
Perchè vivo bene, vivo benissimo, ve lo giuro, e poi devo sempre crollare? Perchè non posso reggere come tutti gli altri? Perchè devo vivedere il dolore in questo modo stupido, stupido e cattivo, e ancora stupido, ed ancora cattivo?

Basta!!!
Fatemi. Uscire. Da. Me!!!!!!!!!!


4 commenti:

  1. Prova a rimanere dove sei, piuttosto, e a volerti vivere un po' di più.

    E viversi va oltre il fingere di star bene.


    JKW

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  2. L'importante non è essere qualcosa per gli altri... è chiaro che non sarà mai il qualcosa che vorremmo, le percezioni sono diverse. La cosa necessaria e difficile è essere qualcosa per se stessi, so che sembra una frase banale, ma effettivamente, saper accettare l'eterogeneo, l'indefinito, l'ibrido che siamo, è una grande conquista che ci dà la sicurezza di poter ridere in faccia a tutti, senza curarsi di non essere compresi, di essere derisi, fraintesi o giudicati come "altro". E' un'impresa difficile, nessuno credo ci sia riuscito totalmente.., però a volte, cambiare il punto di vista è già tanto. Sconvolgere la prospettiva. Non sei tu che sei sulla cartina del mondo, è il mondo che è sulla tua cartina geografica.

    Un bacio.

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  3. Ah... ero io, cmq... come al solito c'era l'account di mia madre.

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  4. ma io mi sento un po' indietro a non capire tutti questi nickname. Ma cmq...aggingo che anche a me a volte capita di sentirmi conosciuta per quella che non sono, perchè magari la gente non ha voglia di conosceti verramente e si accontenta di ciò che vede in superficie. oppure perchè sei tu che blocchi l'ingresso agli altri. e gli altri ovviamente non è che facciano a botte per buttarla giù la scorza..

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