domenica 4 novembre 2007

Citazioni

Visto che si sta aprendo un caso politico, vi faccio un pò di "Storia della mia vita - 1". Chiunque non debba seguire questo corso, abbia sbagliato aula, o non voglia questi crediti, esca adesso e non mi interrompa.
Bene, vedo che siete qui tutti per la mia lezione. Allora iniziamo!


Io sono cresciuta così. Si guardava un film con mio fratello, i suoi film, generalmente, perchè i miei li guardavo sola, e si commentava. Poi, per un paio di settimane, si parlava per citazioni. Non per nascondersi, o per "dire qualcosa", semplicemente per vedere chi era il più bravo, chi ne ricordava di più, chi era stato più attento magari, chi aveva più memoria storica. Per giocare.
Da quando sono a Verona le cose sono un pò diverse. Ho scoperto che non è così facile come pensassi ricordare le frasi dei film. A me riesce semplice, ma è capitato più volte di sentirmi dire "ma come cavolo fai, a ricordartele a memoria?!?! Come ci riesci?!?!". Per quanto non ci sia più "gioco" -come si fa a giocare, se l'unica partecipante sono io?...-, continuo a citare perchè lo so fare (e qui, scusate, ma ci sta benissimo: H: "Perchè i cani si leccano gli attributi, che voi chiamate testicoli?" W: "Perchè possono farlo"), perchè posso farlo, e perchè così magari, quando io e Giuli non vivremo più assieme, si ricorderà qualche film, lei che non ha mai visto Indipendence Day (cosa per me inconcepibile) e che spalanca gli occhi quando le chiedo "da che film arriva questa citazione?!".


Sul fatto che sia un modo per parlare/non parlare, ci si può discutere all'infinito.
Io lo faccio perchè mi piace. Non mi interessa comunicare. Se devo comunicare, meglio, se devo dire qualcosa di serio o importante, lo dico e basta. Poi, dipendentemente dal contesto, se posso "giocare" con le mie tanto amate citazioni nel mezzo, ben venga. Se ho un pensiero, e trovo un film in cui viene esplicitato con parole migliori delle mie, o semplicemente racchiuso nello spazio di una battuta, quando a me servirebbe un trattato per spiegarmi, allora la citazione ha un suo senso.
Posso parlare per due secoli di religione -non per convincere qualcuno che Dio non esista, ma solo per ribadire che io non ci credo- ma gli sceneggiatori di House sono riusciti, in uno scambio di due o tre battute, a condensare i pregi ed i difetti di ogni mia argomentazione. Bell'affare, penso, citarli. E non perchè se lo dice la tivi (e anche questa, non è una citazione? "tivi", come lo direbbe il nostro amicone Homer Simpson?) allora deve necessariamente essere vero ("La tivi ha sempre ragione!"), ma perchè lo dice in poco spazio, e la sintesi è una gran dote.

Come coi libri. Vi è mai capitato di leggere la frase di un libro e pensare "cavolo, è esattamente quello che penso!"? Bene, a me sì. Mi è capitato anche di leggere la frase di un libro, e dirmi che era la cosa più bella, più perfetta che io avessi mai letto.
Se mi chiedessero cos'è la perfezione, risponderei così:
"
Posati a un passo dal mare, diventano scomparendo, e negli interstizi di un elegante nulla ricevono la consolazione di una provvisoria inesistenza".
Questo non posso spiegarlo altrimenti che così, citando. Perchè a volte le parole -le mie parole, quelle che sento di avere a disposizione nel mio essere- mi sembrano insufficienti.


Bene. Lezione finita. Stanchi? La prossima sarà più leggera, promesso.
Ricordo a tutti che questo corso vale come crediti F (e chiunque non sia di Verona o affini, questa non la può capire, ma posso almeno "tradurla" per i torverghiani: crediti di ambito affine e integrativo!)!

Spooky


PS: Ah... "Good morning angels!" o "Good morning Vietnam", se vi ci ritrovate di più. "I did it all by myself, momy!"



 

2 commenti:

  1. Uh addirittura caso politico!


    Bel pezzo.


    i miei complimenti.


    Rabb--it


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  2. This is the sound of inevitability..

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