lunedì 20 luglio 2009

Riassunto delle puntate precedenti

Ancora devo fermarmi. Anzi, comincio a pensare che non mi fermerò più da qui a settembre. Wonderful! Insomma, magari riesco a riposare, sì, ed ho addirittura il tempo per pensare e farmi prendere dal panico, di tanto in tanto, ma sono frazioni di secondo, momenti, che passano via in fretta nel caos di questa settimana, che già si prospetta troppo, troppo corta.
Vediamo.

Ho visto Harry Potter: un film meraviglioso. Con, ovviamente, delle piccole pecche, ma davvero trascurabili. Libro reso alla perfezione, ed un Rickman che, quella perfezione, la supera e la surclassa scena dopo scena: si arriva alle ultime immagini in lacrime, e non per il destino del povero Albus, quanto per l'espressione di Severus, l'espressione di chi sa, di chi non ha avuto scelta, e comunque tace.
...e se io non volessi?
Hai accettato. Non ho intenzione di negoziare questo con te, Severus.


Poi sono andata al Movie, con Sognante e la mia Prof. E' stata una giornata stancante, ma allegra, spensierata, ed ho riso come non mi capitava da parecchio tempo, oltre che godermi Mattia, al solito... ho avvertito la mancanza di Jimmy, ovviamente, ed il nostro modo di intendere il Movie, ma è stato magnifico lo stesso. Ne avevo proprio bisogno.
Gardaland è stata una piacevole riscoperta. Al di là del costo del biglietto, del tutto eccessivo, la giornata è stata intensa, piacevole, con file ben gestite (mai più di 20 minuti: una pacchia!) e tre giochi nuovi da provare... non ho apprezzato Ramses, ma lo immaginavo, mentre il Time Voyager ed il Mammut sono stati... bhè, spettacolari è dir poco! Ho scoperto di avere una venerazione per quest'ultima attrazione: è proprio fatta su misura per me! :)
Che altro? Ho sistemato le mie faccende a Verona (mai tutte, e mai come vorrei, ma insomma), ho tagliato i capelli, ho accolto mio padre, e sono tornata al suolo natio.

Il capitolo Roma è ancora in svolgimento, ma qualche considerazione posso farla. A parte che ogni volta che torno mi convinco un pò di più di come questo non sia il mio posto: non riesco proprio più a ritrovarmici. Non so bene perchè, ma appena sono entrata a Marino mi sono sentita... non lo so, aliena, fuori dal mio ambiente, da qualsiasi cosa potesse appartenermi. Un pò me ne dispiace anche, lo ammetto... ma è così: non sono fatta per stare qui.
Probabilmente a questo contribuisce Edoardo: pensarci, qui ed ora, è strano e doloroso... mi sembra un sogno, una fantasia che ha popolato le mie notti, ma che non ha attinenza reale. Quando sono qui, tutta la mia Verona si sfuma, come un quadro visto senza occhiali, come un disegno senza contorni, o un romanzo... non so mai se ho solo sognato quella libertà e quella fatica, o se davvero fanno parte di me.
Perchè sì, sto male, soffro come non ho mai sofferto in vita mia quando mi trovo, sola, ad affrontare la mia stanza calda, ma qui, protetta, soffocata dal freddo gelido delle pareti che mi hanno vista crescere, so di non essere me. So di essere tutt'altro.
Stasera vedo un pò tutti. E sarà bello, e strano... anche i miei amici, che quando sono a Verona hanno la consistenza dei sogni, acquistano realtà solo quando diventano toccabili, incontrabili.

Nel mentre tengo a bada, con poco successo, i miei sensi di colpa: continuo a vedere Ric, ed a permettermi di incatenarlo a ciò che non vorrei essere. Mi giustifico con la sincerità, ma non è che uno specchietto per le allodole: so di essere nel torto.
Spero che questa consapevolezza, col tempo, mi faccia fare scelte meno azzardate, e guardare tutto in prospettiva. So che mi frustra parecchio fare la cosa giusta, ma non importa, di norma la faccio lo stesso... ora non ne sono capace, e questo mi abbatte un pò. Mi sento ipocrita: con che coraggio, poi, critico Giulia (nessuna delle mie "lettrici" si senta interpellata: non parlo di voi! :P)? Comunque.

Londra: -5. Sono... non lo so, non ci credo ancora. E' tutto così folle! Ma ce la farò. E sarà magnifico. Aggiungendo chilometri a chilometri, allontanando il corpo, prima che il cuore, dimenticherò anche Edoardo. Andrà bene. Ogni centrimetro di me che sente la sua mancanza è un centimetro che verrà polverizzato dalla distanza, dall'indifferenza. Sarà così. Deve essere così.
Ho comprato una fotocamera digitale compatta e di basso costo per l'occasione: vi terrò aggiornati anche dalla capitale del musical europeo! :)

Ora vado.
Un abbraccio... ed una coperta sulle spalle, visto il freddo che fa qui.
Spooky


1 commento:

  1. in fondo basta solo prendere le distanze da sé (o da un presunto sé) per sentirsi stupidi.


    JKW

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