martedì 6 marzo 2007

Perchè?

Oggi pranzavo con Giulia ed un ragazzo del coro universitario. Insomma, tra una cosa e l'altra, si è andati anche a parlare della nostra "trasferta" (ma si può chiamare trasferta un viaggio verso quella che una volta era casa?...) romana... e lui, com'era sospettabile, finisce per farmi la classica domanda: "fare tutti questi chilometri... e senza ottenere niente in cambio... perchè?"


Ora mi pare giusto rispondere. Non ci ho quasi fatto caso, quando me lo ha detto, perchè è la stessa frase che ripetono tutti da anni. Ma ora s, ora è il momento giusto. Volete sapere perchè? Non si può rispondere a tutto... ma diciamo che è perchè mi sento come i bambini di una canzone di Gaber... "non sanno se riedere o piangere, batton le mani..."
Ecco, io non so se ridere o piangere, in questo momento. E non per qualcosa di tragicomico che mi è capitato e mi rimanda questa emozione, ma per l'immensa gioia che sto provando. Non pensavo, non ho mai osato pensare di poter essere felice come lo sono ora, non in questo momento, con quanto mi sta accadendo, con quello che sono. Invece...

Perchè faccio tanti chilometri, per due ore di contatto, tra parentesi con altri milioni che sono lì per il mio stesso motivo?...
Perchè piango, quando Vittorio canta?...
Perchè sto male, a volte, dopo?...

E' la premessa che è sbagliata. Fare tanti chilometri senza avere niente in cambio. E chi lo ha detto, che non ottengo niente in cambio? Sì, è vero, me ne vado con il portafogio più leggero. A volte con l'anima pungolata da qualcosa che non so desrivere. Ma sono davvero "meno" di prima? Ho davvero "perso" qualcosa?...
A me pare di no. Pare di tornare, sempre, con il cuore talmente tanto gonfio e carico da dover piangere per fargli aria, per farlo continuare a battere, che è troppo pieno per muoversi da solo. Mi sembra sempre di aver lasciato qualcosa... e di averne guadagnate un milione. Da Vittorio, che in un gesto racchiude anni di parole che non abbiamo detto, e che non diremo, perchè siamo lontani, e non c'è niente oltre questo tra di noi (perchè, si può volere di più?...). Dai miei amici... quelli che non chiedono nulla, quelli che non pretendono nulla, quelli che sono, e basta.

Non siete grati a chi vi salva la vita? A chi vi offre il pranzo se avete dimenticato i soldi a casa, a chi si alza sull'autobus per farvi sedere? Non siete grati a chi vi sorride, di prima mattina, e vi prepara il caffè? A chi vi sveglia piano, a chi vi da la buonanotte? Non siete grati a chi vi offre una caramella durante una penosa ora di lezione, o a chi vi suggerisce una risposta ad un test?...
Sono tutte cose visibili, è vero. Avete ottenuto in cambio qualcosa che si può quantificare in ore, in denaro, in affetto.

Ma sono certa che siete grati anche per altre cose. Ad un prof che vi guarda, dicendo una frase che sa che ti toccherà il cuore. Ad un'amica che fa finta che non abbiate mai litigato, anche se l'ultima discussione brucia ancora dentro, pur di starvi accanto in un momento di bisogno. Ad un amore che vi tiene la mano comunque. A chi, non conoscendovi, vi accoglie, anche se magari non vi vedrete mai più.

E Vittorio non vi ha mai dato questo?...
E Vittorio non MI ha mai dato questo?... Ogni giorno, ogni ora, ogni secondo.

A chi non ha capito... a chi non capisce... a chi mi ha allontanato per questa mia strana tendenza a dire grazie per queste inezie impalpabili... non solo voi non avete capito nulla, assolutamente nulla di me... ma ho compassione per voi... perchè non sapete amare.

Poi c'è chi ti è vicino, e ti fa male. Molto male.
Sapete che vi dico?...
Cosa siete disposti a fare per essere amici di qualcuno?...
Io sono disposta a farmi far male. Per poter dire, quando chi ritengo importante avrà bisogno, "eccomi". E' buonista?... forse, ma lo facciamo tutti. Solo che dirlo ci fa sentire così deboli... mentre è la nostra forza.

Oggi sono così.
Mi sento forte.
Grazie Vittorio... questo è il perchè.
Spooky



Nessun commento:

Posta un commento