lunedì 26 marzo 2007

La vita è un Cabaret

Io e Giuli siamo andate a vedere Cabaret a Milano, con la Michelle.
Il Teatro della Luna è un piccolo Gran Teatro, ed è attaccato al Datch Forum, il luogo mistico in cui Dracula ci ha salutato, in silenzio.
E la compagnia aveva qualcosa di familiare... Renato (major) e Marcello (UBM, UMB... boh :P), sapeva di castello, di sangue, di mio e nostro, come mio e nostro è stato Dracula Opera Rock. Insomma, sembrava quasi che sul palco dovesse apparire Vittorio, e Fabio, e Sabrina... sembrava quasi che fosse stato tutto un sogno, una nottata di gelo, il tempo rtascorso dall'ultima volta che il Conte ci ha fatto compagnia.

Comunque sono qui per parlare di Cabaret. La prima cosa che ho notato è stato il Maestro di Cerimonie, che ho subito identificato con il fotografo amico di Ghini di Vacanze Romane: un portento allora come ieri, veramente splendido. Grande voce, grande interpretazione, ed un modo di tenere il palco da artista.
Bello anche lo spazio scenico, compleatemtne straripante nella platea: davanti al palco vero e proprio c'erano una serie di tavolini con spettatori seduti, collegati tra loro da scale e passaggi: il Kit Kat Club, il "luogo" dell'opera. Bello il siparietto in cui il Maestro di Cerimonie parla, e la signora che è proprio sotto di lui dice "ma sputa!" e lui comincia a ridere, improvvisando un "quanto lo ha pagato lei questo posto?! gliel'hanno scritto, con sputazzo?!". Orchestra sempre lì, nel mezzo del "Club più caldo di Berlino", ad accompagnare lo show. Le canozni, tradotte in italiano, non mi fanno impazzire: la musicalità è lontana dal mio modo di ascoltare la musica, e le parole sono da canzonetta.
Ma mi lascio travolgere dalla storia e anche la Stunzicher mi piace: non mi sempra spettacolo che richieda grandissima vocalità, e per quanto non riesca a tenere una nota nota che dico una, mi sembra che, come interpretazione e personaggio, sia tutto ok.
La storia, anche se è orrendo a dirsi, personalmetne mi era ignota... ma mi ricorda molto The Producers, soprattutto alla fine del primo atto: come mai il nazismo mi fa sempre lo stesso nauseante disgusto di uno stonato giro di Do?....
La storia prosegue bene, e tutto sempre risolversi per il meglio... fino a "Cabaret", appunto, canzone cult dello spettacolo. Ecco, lì Michelle (la chiamo per nome per il semplice fatto che non ho mai imparato a scrivere il cognome) cade, crolla, sprofonda. A parte l'inarrivabile confronto con la Minelli, è proprio la sua interpretazione che fa acqua da tutte la parti, e la sua mancanza di tenica canora si mostra in tutto il suo splendore. Tenta un surrussato che non riesce (a mio avviso non ha mai appoggiato di diaframma sulle parti più "calme" del pezzo, che lei sussurrava), e quando va su... tiene la nota qualcosa come una frazione di secondo, e poi tronca con l'accetta.
E' l'unica cosa che mi fa storcere la bocca, sinceramente. Per il resto, è stato un gran bello spettacolo. Non eccellenti ma adatti gli altri attori, scenografia curata (mi viene in mente una cosa che ha detto Vittorio sulla scenografia mobile del Sistina, niente di grandioso, ma funzionale e perfetto), tutto positivo.
Sono stata contenta, e ne sono uscita soddisfatta. Molto meglio di Peter Pan... molto, molto meglio. E sullo stesso livello (forse un pelo migliore) di Tutti insieme appassionatamente, che aveva un pessimo Luca Ward (ah, quanto mi costa dirlo, io che lo adoro!) ma canzoni a mio parere migliori.

Questa recensione è per la mia Shyan,e  la mia Yuu... vi penso tanto!!! :)
Spooky





1 commento:

  1. Che carina, grazie Vale.. :')

    Bellissimo resoconto, non vedo l'ora di vedere anche io questo spettacolo e il suo favoloso interprete! Eheheh!

    A presto piccola Spooky,

    ci vediamo presto!

    Yuu ^^

    RispondiElimina