giovedì 16 settembre 2010

Few lines

Suoni soffusi

Suoni intensi e dolore
miscelano malinconie nell’aria fredda,
ed i rumori rombano pesanti e immobili
tra lo spazio bianco di parole scritte.
Lampi uccidono volontà schiave
ed implacabili vittime della luce fatale
dei binari su cui corre
il filo sottile delle lacrime.



Riflessi
 
Risvegliata da un sonno di Sole,
interrogo la mia stanchezza
ed i brividi che non cessa d’impormi.
La testa
dolorante di paura e curiosità sopita
commuove gli occhi dediti al pianto,
le passioni ricolme d’abbandono.
E dov’è la primavera
in questo afoso esplodere di alberi in fiore
se non nella pallida fantasia
che mille inverni non hanno ancora ucciso?
Trema ancora
benedetta bimba del cielo,
e l’incanto
come in favola
riuscirà a compiersi, se vorrà.



Fili di sogno


Ripongo nel cuscino i sogni di questa notte
futuri e passati dentro le dita.
Mi agito piano
cercando il tuo volto disperso nel fumo,
imbevuto di cemento.
Non trovo il tuo sguardo
Me stessa
invento piume di realtà inconsistenti nel vuoto,
la tua presenza si nasconde nei miei occhi.
Cosciente riordino le nuvole per domani notte
Ogni notte
ancora i miei occhi ed i tuoi nella sabbia scivolosa dei pensieri.
 
Vivi i miei sogni senza esistere
Raggio di luce nera
ti aspetto
 
Mai.



Camminando verso l’alba


Nell’attesa consumo i miei giorni
e la mia impazienza bambina.
I sogni troppo attesi
falliscono e si disperdono
al primo venire della notte.
E mi spaventa il tuo passo ed il tuo respiro
le voci di chi ti ama,
mi spaventa il cielo e chi mi vuole bene.
Ancora rileggo i tuoi passi
osservo quanto distano dai miei.
Le labbra tremano,
attendono che la tua voce le porti via,
là dove non esiste la paura.
Ma intanto sono qui,
a lottare con la sottile linea invalicabile
che ci separa da sempre,
e non ricordo più la sensazione di quando
t’ho avuto, e amato
in un solo gesto colmo di amicizia,
e dei sogni
che mi pesano addosso e mi schiariscono gli occhi.
Arriverai?
Quando, cantastorie?
Sento da lontano la tua voce,
questa favola non è per me.
E forse non ce ne sarà mai una.
Arriverai?
Ecco, sento le tue battute
recitate a memoria fra gli scaffali del tempo.
Ecco,
ti avvicini.
Questa storia è per me?…



...da sempre, Drama Queen.
Ti penso. Tanto.
Spooky





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