giovedì 5 agosto 2010

Illusioni


Così le chiamavo. Illusioni. Belle, belle le mie illusioni. Belle le labbra di Jun. Tutto torna, prepotente, nostalgico, vibrante... come se il passato fosse rimasto lì ad aspettare, in attesa che tornassi a trovarlo. Non lo so. Più ci penso, più mi sembra il voler mettere la retromarcia ed evitare di affrontare un futuro meno che mai certo, stabile, sicuro.
Vorrei aver già passato anche questa. Vorrei guardarmi avanti e non vedere la nebbia che vedo, ma sentirmi certa di un futuro, anche a breve termine. Invece...
Oggi girovagavo per le strade di Marino, esterrefatta alla sola idea di stare qui per tutto il mese. Starci una vita poi... come si fa?
Non voglio stare a Verona, che le uniche persone che contano sono qui. Non voglio stare qui, che gli unici ricordi che ho sono di dolore e solitudine, o di un'infanzia che per forza di cose non può tornare. E allora? Qual'è la soluzione? Andare via? Scappare, ancora?... E poi? Quando scoprirò che neanche un'altra città mi riempie e mi soddisfa? Spostarmi, tutta la vita, alla ricerca disperata di una me che non trovo?...

...e poi Vittorio. Basta. Bastabastabasta. Penso ad altro, e torno a lui. Studio, mangio, dormo, canto, ed il pensiero latente resta sempre, sempre Vittorio. E' da troppo che non vivo così. Talmente troppo che riprendere a farlo mi sembra davvero una volontaria costrizione al rivangare, ripercorrere, riutilizzare. E quanti inganni, quanti silenzi, quanti sussurri da cancellare, tra una pagina e l'altra... per quanto potresti ancora andare avanti? O tornare indietro? E' tutto molto confuso, al momento.

La cosa che so è che sto maturando la decisione di non laurearmi a dicembre, e la cosa mi rallegra. Mi sento meglio, più leggera, più serena, meno pressata. Almeno questo... mi sembra di poter ricominciare a pensare, almeno, a dei piccoli progetti "mensili" qui. Un lavoro, la palestra, la macchina, qualche uscita. Niente di eclatante, ma qualcosa che mi dia modo di riprendere contatto con questa realtà, da troppo tempo dimenticata, o mai vissuta.
Per il resto... io continuo a sperare. Io continuo a tenere le dita incrociate, per far tornare a sorridere chi amo. I miei invecchiano, ed io... io non cresco. C'è qualcosa che non va, in questo ragionamento. E mi spaventa.

Domenica Giò. Ed il 13 ed il 14 Vitto che canta... troppo lontano per pensare di andarci sola, troppo vicino per escluderlo del tutto. Illusioni, le chiamavo...
Spooky


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