venerdì 1 agosto 2008

Cattiverie di mezza sera

E' notte. Insomma, è presto, ma i miei tempi di Roma non sono certo quelli di Verona. Ed è da un pò che non ho la calma, la tranquillità necessaria per scrivere un intervento serio. Serio poi... diciamo uno di quelli in cui racconto un pò di me. In cui vi dico, senza troppe metafore, se è un periodo da schifo, o se sto bene.
Questo è un periodo... boh. Ecco, proprio un periodo boh. Faccio quello che devo fare, ovviamente sempre puntando al minimo sindacale, e perlopiù vegeto. Non ho molti stimoli, e quelli che trovo attorno a me quasi mai sono positivi.
Oggi, per dire, ho visto le materie della laurea specialistica, e mi sono esaltata, quasi avrei voluto che ottobre fosse giù qui, per iniziare i corsi... ma è stata la sensazione di un momento. Poi è tornato il resto. No, non dovrei esprimermi così: poi è arrivato il resto. I ricordi ed il presente, il futuro e le incertezze.

Storie d'amore.
Non dovrei scriverlo qui, probabilmente. Ma questo è il mio spazio, e sarò pur libera di dire quello che voglio, depurato e censurato per la stampa, ovviamente. Una mia cara amica è stata lasciata dal suo ragazzo. Un'altra si barcamena in una vita sentimentale degna di Beautiful. Un'altra... vabbè, fa quel che può. L'unica che sembra in grado di sostenersi, adesso come adesso, è Sognante. Ah, ovviamente poi ci sono io. Con le invenzioni che il mio immaginario adolescenziale crea, e le vicende quotidiane distruggono.
Con Riccardo tutto va... come deve andare, potrei dire. Non mento a nessuno, ci sono molte cose che non capisco. Passata la fase del "ommiodddio quanto è bello avere un ragazzo" -perchè potrei mentire e dire che è stata una decisione calcolata e razionale, la mia e la sua, ma non sarebbe vero: ci siamo visti, ci siamo piaciuti, e poi sarà quel che sarà-, è iniziata una serie infinita di paranoie. Alcune fondate, altre meno. Alcune si sono dissolte, alcune che ancora non ho prima o poi si formeranno... e poi ci sono quelle quotidiane, che metto a tacere e che tornano, insistenti, perchè questa è la loro natura.
Cosa dite? E' naturale, un pò di confusione? Un pò di incertezza, il calibrare le proprie emozioni su quelle altrui? Probabilmente. Io poi sono la regina delle paranoie, questo lo può confermare anche la compianta Cat -no, non è morta, ma s'è presa una vacanza... l'ho spedita fuori di casa a calci, la povera bestia, che se lo meritasse o meno è ininfluente.
E' che non immaginavo fosse così. In tv, stare insieme  non è così. Non è neanche come le storie delle mie amiche. E'... massì, è più o meno come la storia di Sognante. Forse ha ragione lei, e sono io che continuo a prendere cantonate. O forse, in perfetto stile spookiano... cerchi semrpe quello che non c'è, Piccola Spooky.
Così cerco di assecondare i dissapori, di non pensarci, o meglio, di pensarci e di capire che non sono reali. Ma poi...

Mi chiedo: qualcuno ha mai provato le mie emozioni? A parte la mia Prof, ovviamente. Sono fermamente convinta che pur provando bene o male in parecchi le stesse cose, per ognuno sia un'esperienza totalmente soggettiva ed incomunicabile. La mia teoria del siamo soli -che poi è di Vasco, ma prima che sua, è stata mia- fa sempre un certo effetto, la gente dice che non è così, che siamo circondati da gente che ci ama e che ci vuol bene, ma in fondo non ci crede. Lo sappiamo tutti, da sempre, di essere soli.
Per questo costruiamo casa, ci andiamo ad abitare, sforniamo figli, mangiamo, beviamo, facciamo l'amore. Per cercare di riempire il vuoto. Qualcuno ci pensa meno di altri, meno consciamente almeno, e vive, felicemente stupito della sua quotidiana realtà. E poi ci sono le persone come me, ovviamente. Ah, e ce ne sono anche di tanti, tantissimi altri tipi, prima che qualcuno dica che sto lanciando una delle mie solite frasi storiche da rincoglionita senza palle, scusate il francesismo.
Ma il vuoto, quello, resta. E la gente come me, ne sarà per sempre schiava. Per questo poi ci si odia: perchè quando si ha del vuoto, e non si trova niente di buono con cui colmarlo, perchè niente è mai abbastanza... si comincia ad odiare. Quello sembra che riempia tutto, almeno per un pò. E tutti quelli che credono che l'amore, l'affetto, l'amicizia, i legami, la famiglia, gli amici, duemila amanti o uno solo, lenino il vuoto pneumatico che abbiamo dentro, perdono tempo: un giorno si sveglieranno anche loro.
Prima o poi si sveglieranno. Ed avrò la mia vendetta sulla felicità.
Perchè sì, la rabbia riempie tutto per un pò, ma è la vendetta che appanna tutto per qualche secondo, e che rende giustizia all'ingiusto.

Spooky

1 commento: