sabato 22 marzo 2008

Ora ti saluto, è tardi, vado a letto...

Fuori piove, di quella pioggia insistente e nera che oscura anche i cuori sereni. E' una di quelle giornate in cui si fa bene ad essere preoccupati, a star male, ad incupirsi, anche senza motivo. Invece, io sto bene. Mi sento fortunata, respiro liberamente, e tra poco vedrò le mie gemelline... la luce chiara della nostra amicizia bambina. Certo, sì, sono preoccupata ed ansiosa, ma Riccardo non è un ragazzino, e Villa Maraini non è l'inferno, anche se a volte può assomigliarci. Ero piccina quando ho sentito per la prima volta il nome di questo posto... ed avrei voluto farci volontariato. Io, che non riuscivo neanche ad aiutare me stessa, che tenevo gli occhi bassi, che masticavo lacrime ed ingoiavo sassi pur di non essere vista, e giudicata. Pensate un pò. Ora so che non ho la forza per affrontare cose del genere. Ma lui sì, e sono contenta che si dia così agli altri, perchè è il modo con cui si da a me. Senza riserve, senza paure. Totalmente.


Ripeto, piove. Però sono sollevata, e contenta: inizio oggi una piccola nuova esperienza, che sarà sciocca, ma che sono mesi che volevo riprendere... e non vi dico che si tratta solo di lenti a contatto, che mi ridete in faccia. Ma ho gli occhiali nuovi, e -non so se lo sapete- ma avere occhiali nuovi (o lenti a contatto, che sono occhi nuovi) è come indossare un vestito da sposa... è rinascere, è provarci, è dire "questo è il mio nuovo viso, spero vi piacerà".
E per un'insicura come me, cambiare viso è come perdersi e ritrovarsi, che può essere una brutta cosa, ma anche bellissima...


Realtà, quotidianità: mio padre ha appena distrutto un cerchione cadendo in una buca coperta dall'acqua della pioggia battente. E con tutti i soldini spesi oggi in occhiali di Vogue, non era proprio la cosa migliore da fare. E tra un'ora devo prendere il treno per Roma, e qualcuno dovrà pure portarmi in stazione. Con la macchina. Vabbè!


Vado gente.
Un bacione a tutti.
Sempre vostra,
Spooky



 

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