sabato 14 febbraio 2009

Perdonate l'assenza

L'esame mi ha lasciato piacevolmente calma e rilassata, direbbe il mio corso di Training Autogeno, che tradotto vuol dire che ero proprio troppo stanca per pensare di scrivere qui. Anche perchè il post esame è stato controverso: ho fatto un colloquio di lavoro per il quale non mi hanno preso (sic!), ma a dire il vero da un lato ne sono contenta: mi fa piacere tornare a Roma, ho intenzione di comprarmi un pò di cosine nuove, e... niente, voglio rivedere Blue, voglio rivedere le Weasley.

Che altro? Ho fatto un sogno che voglio scrivere, quindi non ne parlerò qui.
Posso dirvi di me, invece. Mi sono resa conto che non lo faccio più molto. O che lo faccio non facendolo, ovvero che non mi scopro mai. Anche quando vi dico di Christian, di Edoardo, alla fine taccio sempre qualcosa. Ieri mi sono chiesta il perchè di questo mio atteggiamento... da una parte penso davvero di star lentamente cedendo all'influsso veronese: cambio, ed alcuni cambiamenti implicano una chiusura che non è mai stata parte della mia persona.
Da mesi non piango più. E questo per voi sembrerà anche un bene, ma senza la mia valvola di sfogo mi sento un pò persa. Come non avere più la bussola. Capitano a volte dolorose lacrime isolate, che fanno più male che bene, e che mi lasciano spossata ma non rigenerata, come a volte capitava dopo un lunghissimo pianto. Ci sono gli effetti positivi, ovviamente: è sempre orribile addormentarsi piangendo, sempre, sempre orribile svegliarsi con le guance tese per il sale di un altro dolore lasciato incustodito nella notte. Quindi da una parte sono contenta del cambiamento. E' dall'altra. E'... è il fatto che a volte avrei bisogno di sfogarmi, e non riesco a farlo.
E' anche strano come i miei momenti di tristezza siano incanalati in una specie di buco nero, del quale vedo solo l'entrata (com'è tipico dei buchi neri, Spooky, se fai una metafora calzante sfruttala e basta, non spiegarla, idiota), e che non so dove spedisce la mia malinconia, che dura a malapena dieci minuti, e poi si dissolve, a volte sotto la doccia, a volte sulla cyclette della palestra, a volte facendo fit-boxe. Non so. Un pò mi spaventa anche questo: il non sapere dove sto accumulando i miei pensieri negativi. Perchè lo so, da qualche parte si stanno accumulando, e prima o poi faranno un bel botto sonoro.
Forse aspettano che torni a Roma. Nella mia stanza fredda sono sempre stati bravi a farmi male. Ne avrei quasi bisogno. Per svuotare il buco nero, ecco, essere certa che non ci sia un'esplosione incontrollata, un principio di fusione nucleare in corso.

Stamattina mi sono svegliata con una leggera sensazione di malinconia che è bastata a ritardare di una mezz'ora il mio alzarmi da letto: è stato difficile. Quasi come con Truman, senza le tendenze suicide. Mi chiedo se magari sia un segno che tutto quello che ho scritto sopra in realtà sia solo una fase passeggera, transitoria.
O magari semplicemente mi piace sul serio, Christian. O magari lo sguardo di quella ragazza è stato troppo per me, e per un momento mi sono sentita di nuovo al liceo, di nuovo giudicata, e giudicata nel peggior modo possibile. Due minuti dopo però, sorridevo, felice nel sentire una canzone che mi ricorda il mio papà. Mah. Vedremo.

Vado adesso. Ho dei pensieri strani in testa, confusi ed irrisolti, a cui non voglio pensare.
Un bacio,
Spooky

PS: ...è solo che mi sento un pò sola. E' San Valentino, dopotutto.


1 commento:

  1. No allora io per le lacrime ho un amore davvero sproporzionato! E' assurdo davvero! IO penso che non solo siano una valvola di sfogo! Io penso che sia un modo per trovarsi in intimità con se stessi, per far cadere ogni copertura, smettere dimentire, aver chiara la situazione nel modo più sincero, davanti ai nostri occhi. SInceramente io anche quando sono felice piango. Basta poco. Io penso sia una delle cosa più belle e magiche, a modo suo, la lacrima!

    RispondiElimina