venerdì 12 agosto 2011

Resocontiamo - Orlando

Vediamo di scrivere due parole su questo viaggetto, che di "etto" ha avuto solo i chili che ho preso lungo la sua durata.
La prima tappa era, per chi non lo sapesse, Orlando, Florida: con il solo scopo di visitare i parchi divertimento che lì abbondano. Avevamo quattro giorni pieni (non contando l'arrivo e la partenza), che dovevano, nella nostra intenzione, servire a vedere gli Universal Orlando Resort, l'adiacente Island of Adventure, DysenyWord, ed eventualmente SeaWord.
Alla fine, di tutta questa roba, abbiamo fatto solo i primi due parchi, un pò per stanchezza (il terzo giorno siamo rimasti in albergo, spiaggiati in piscina, a riprenderci dall'ammazzata del giorno prima... non abbiamo più l'età per queste cose!), un pò per pigrizia (non ci siamo informati su come raggiungere DysneyWord dall'hotel), un pò per amore (Harry... Potter...). Dentro l'Island of Adventure spicca la nuova perla del parco, l'area dedicata al maghetto occhialuto più famoso del mondo. Ed uno dei motivi principali della nostra visita.
I parchi sono organizzatissimi: file quasi sempre all'ombra, coperte, in parte dentro la struttura del gioco, quindi dotate di aria condizionata, e quando all'aperto fornite di vaporizzatori, ventilatori enormi e fontanelle d'acqua, in modo da aiutare i tenaci in fila. Già, perchè il tempo è inclemente: temperature elevatissime, con una percentuale di uminidità da non permetterci di respirare... cosa che peggiora, quando l'aria condizionata (impossibilmente alta) dei locali ti fa venire un raffreddore da paura e fai già fatica a prendere aria di tuo.
Comunque, con un pò di tachipirina e buona volontà, si risolve tutto.
Il primo giorno non mi faccio mancare uno svenimento, mezz'ora dopo essere entrati al parco, che mette a repentaglio tutta la giornata, ma grazie al gatorade ed alla mia voglia di non stare male, in un paio d'ore ero messa a nuovo! Escludendo tutti i coaster (montagne russe ed affini) che mi spaventano, i giochi migliori sono quelli di simulazione 3D o 4D: divertenti, pieni d'azione, con un'ottima integrazione tra i movimenti della postazione e quelli dello schermo... giochi bellissimi e "sicuri", almeno per quelli come me che sentivano fastidio allo stomaco anche nelle SIMULAZIONI di caduta... Un altro punto a favore degli americani, rispetto ai nostri parchi, sono le tematizzazioni: aver modo di scorrere la fila guardando oggetti legati al gioco, fotografando cose attinenti, guardando video contestualizzanti è una trovata geniale. Il tempo scorre più in fretta, ed in men che non si dica ci si ritrova a fare il gioco, anche se a volte la file supera i 60 minuti. Gli Universal sembrano più un parco per amanti del brivido (ci sono un paio di coaster da mettere i brividi) o per i bambini, con simulazioni 4D "da bimbi", come Shrek, tutto fumo e niente arrosto.
Bellissimo il simulatore dei Simpson, ed la simulazione di "training" per entrare nei Man In Black (vi ricordate J che spara alla bimba con il libro di fisica nucleare in mano?...), entrambi ben caratterizzati, divertenti, sicuri e con una fila più che accettabile.
Ma il vero divertimento (e si vede anche dalle file, decisamente più corpose) si trova ad Island of Adventure. E non parlo solo di Harry, che, vista anche l'uscita dell'ultimo film, è preso d'assalto (alle 9:05 della mattina, 5 minuti dopo l'apertura del parco, tutti i giochi avevano 5 minuti di fila: quello di Harry 45), ma anche gli altri, che nelle ore centrali si riempiono.
Nella parte dedicata ad Harry vediamo il castello di Hogwarts, dentro cui si svolge il gioco "The forbidden journey", Hogsmade, erronea sede di Ollivander, Magie Sinister, Zonco (con dentro anche alcuni Tiri Vispi Weasley), ma completo dei Tre Manici di Scopa e della Testa di Porco (che a dire il vero non ricordo se fossero a Hogsmade o a Diagon Alley, ma i primi di certo a Diagon Alley). Diciamo che l'accozzaglia c'è e si vede, ma si è talmente tanto affascinati da Hogsmade piena di neve, dal castello sullo sfondo (si vede anche da lontano, ed è bellissimo essere nel parco, girarsi, e vdere spuntare le guglie di Hogwarts), dagli stand di Burrobirra, dagli addetti all'area vestiti da studenti (in prevalenza Grifondoro, chissà perchè) che ci si dimentica di tutte le incongruenze e ci si lascia trascinare.
Nel percorso della fila di "Flight of the Hippogrif" si vede la casa di Hagrid, il campo di zucche e, sulla salita iniziale di questo (ahimè un pò troppo corto) family coaster Fierobecco in persona che si inchina ai visitatori.
Ultima attrazione vera e propria "Dragon Challenge", che ci riporta al Torneo Tremaghi: un doppio coaster, in cui si può scegliere se salire sull'Ungherese Spinato o sul Petardo Cinese, i cui vagoni sembrano quasi scontrarsi, per un'avventura da veri "coasterofili". L'ambientazione della file è fatta molto bene anche in questo caso, con cartelloni di incitamento a Fleur, Krum ed al tristemente futuro-vampiro-luccicante Diggory.
L'unica cosa che ho notato è stata la poca attenzione agli ultimi film (sesto e settimo in particolare): ho idea che le cose cambieranno nei prossimi anni, per dare spazio a nuove evoluzioni del parco.
Il gioco migliore resta "The Forbidden Journey": l'integrazione tra stanze reali e proiezioni 4D è sensazionale, e veramente bisogna far capo a tutto il proprio spirito realistico per non spaventarsi alla vista dei Dissennatori, davanti alle Acromantule, o guardando il Basilisco ormai morto della Camera dei Segreti. Per gli appassionati c'è anche un frammento di partita di Quidditch: insomma, non ci si fa mancare niente, ed è tutto deliziosamente ben fatto.
Fila interminabile, dai 60 ai 90 minuti (anche di più), ma ben caratterizzata, soprattutto per gli ultmi 30-40 minuti, che si passano girando fra le stanze del Castello: quadri in movimento e parlanti, segnapunti, aule, la bacheca di Grufondoro, il ritratto della Donna Grassa, lo studio di Silente (che accoglie chi arriva con un breve ma sentito discorso), il Pensatoio, così come Ron, Harry ed Hermione che si affacciano dalla finestra sopra l'aula di Difesa Contro Le Arti Oscure.

Insomma, i parchi sono straordinari. Gli shop, soprattutto per quel che riguarda Harry, un pò meno: hanno puntato molto sul vestiario dei film, su magliette per bambini (troppo "vistose" per un adulto), e le uniche cose carine da comprare erano i boccali di birra, e le bacchette. Nessuna calamita o quasi, nessuna collanina, solo dei portachiavi davvero orrendi... e, assurdità, il boccale di Grifondoro era esaurito da più di tre settimane O__O Un parco così grande ed organizzato che non prevede un quantitativo valido per un articolo tanto "papabile" mi è sembrata una manchevolezza. Comunque, il resto è stato fantastico.

Tolti i parchi, la vacanza Orlandiana lasciava poco spazio per altro: la sera, stanchi morti, ci tuffavamo una mezz'ora nella piscina dell'albergo, poi doccia e cena, dove ho gustato le strisce di pollo fritte più buone della mia vita, oltre che un quantitativo ingente di patatine fritte e hamburger.
Di altro da fare non ce n'era, visto il caldo e la stanchezza... ma ci siamo rifatti a New York, dove, di cose da vedere, ce n'erano un'infinità.

Alla prossima, per il resto del racconto!!
Un bacione,
Spooky




1 commento:

  1. Vedo che ve la siete passata bene, caldo a parte. Harry ha lasciato il segno.....
    Franca

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