mercoledì 1 giugno 2011

Eventually!

Sembra che il tempo per scrivere qui non ci sia mai. Che poi, non è che non c'è, è che ho sempre altro da fare, o voglio fare sempre altro. Che poi, che cosa dovrei raccontarvi di nuovo? In realtà, diverse cose. Perchè in questi ultimi mesi, anche se non sarei in grado di spiegarvene la ragione, ho omesso di dirvi una serie di dettagli. Stamattina ho abbastanza sonno, o abbastanza incoscienza, per scoprirmi un altro pò.

Vediamo. Il mese scorso ho iniziato uno stage di doppiaggio, che mi è costato anche un bel pò (e con il viaggio in USA alle porte, forse erano soldi che avrei potuto risparmiare). Probabilmente è questo quello che ho pensato da quando ho iniziato il corso... che è stato solo un inutile spreco di tempo e denaro. Perchè nonostante mi piacesse, non trovavo risultati, o almeno mi sembrava di non riuscire a migliorare.
Fino a ieri, quando il mio insegnante mi ha fatto una sfuriata epocale su un anello (nda: una porzione prestabilita di film/telefilm da doppiare), concludendo, cito a memoria: "smettila di giudicarti! Non chiuderti, vedi che se lasci la mente aperta le cose entrano, e trovano terreno fertile!". Dopo l'anello è venuto un pò meglio. Sono tornata al mio posto che ero ad un passo dal piangere, ma mi sono trattenuta. Ma penso che qualcosa tra me e questo insegnante (ne abbiamo due, e l'altro lo conosco da molto più tempo) si sia "sbloccato" ieri. Perchè mi sono sempre detta che non era in grado di capirmi, che non riusciva a rendersi conto di come sono fatta, e del modo migliore per dirmi le cose. Beh, ieri mi sono resa conto che non sono l'unica che può dire "sono fatta così". Che tutti abbiamo un modo di essere, e che non necessariamente gli altri devono piegarsi al mio. Questo insegnante ha un suo modo di dire le cose, e di gestire i consigli che da. E tocca a me essere in grado di capire che se urla, non vuol dire che sono stupida, o che non sarò mai capace... ma che quello è il suo modo di spronarmi, e di dirmi come migliorare.
Spero di riuscire, stasera, a cogliere il meglio di quello che mi dirà. Ieri alla fine aveva un bel sorriso. Stanco, ma bello. Spero di riuscire a migliorare. Perchè ha ragione lui "che sia qui o altrove, le conoscenze che vi do sono spendibili". Sto acquisendo qualcosa. Devo solo smettere di pensare di non essere in grado. Ieri, mentre sfuriava, ha citato Proust. Cioè, uno che sfuria cintando Proust dovrebbe quando meno vedermi inginocchiata ai suoi piedi, comunque. Parlava del convincimento. Ovvero di come uno si convince talmente tanto di una cosa che anche quando l'evidenza gli dimostra il contrario, lui non riesce a vederla. Io sono così. Bisogna smetterla, però.

Il resto, più o meno, va avanti. Sto somatizzando in maniera terrificante il mio lavorare come segretaria, tanto che conto i giorni che mi separano alla fine di questa tortura. Perchè è vero, non faccio molto e mi pagano parecchio (rispetto a quanto faccio, almeno), ma non è proprio il posto che fa per me. Non mi trovo a mio agio. Sono sempre sotto pressione. Ed il fatto che tutta la tensione mi si scarichi sull'intestino mi distrugge. Altri 9 giorni (compreso l'attuale), e sarò fuori.

Sarà brutto tornare a non lavorare, ma per me è una liberazione... e poi c'è il libro, in fondo. Questa settimana mi sono imposta di chiudere questo discorso. Dovrei essere in grado, non mi manca molto. Così posso passare tutto a Simo, che impaginerà, sistemerà, ripulirà. E poi via, in stampa.
Stampato. Un libro mio. Un libro vero. E non importa quanti entroiti farò, non è quello il punto. Il punto è che, sugli scaffali di qualche libreria sperduta, si potrà trovare ilmiolibro. Quasi quasi mi commuovo.

Vado.
Beh, si, ammetto che è bello, chiacchierare sul mio blog. Dovrei ricordarmene più spesso.
Spooky



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