domenica 9 gennaio 2011

Velocità


Avevo scritto altro, ma il pc ha deciso che era troppo brutto, forse, ed ha cancellato da sè. Pazienza. Dicevo che il mondo corre, fugge, e che le cose che sembrano durature finiscono in un lampo, e quelle fuggevoli restano, dicevo che tutto scorre, che ci sorprende, vanifica le distanze, e si comporta con il relativismo del tempo: imprevedibile, sferzante, ed ironico.
Da domani comincia la mia seria ricerca di lavoro, per dire. Così. Qualsiasi cosa, anche se qualsiasi cosa poi so che non mi andrà bene. Ma non fa niente, è un'inizio, e gli inizi non sempre sono come li vorremmo.

Intanto, ieri sono tornata da Bilbao. E' una città moderna, nuova, lo si capisce subito arrivando, Piena di ponti dal design futuristico, illusorio, minimale e  potente al contempo. Incassata tra colline che ingloba al suo interno, addolcisce e leviga, come parte di una composizione unica. Si può dire che natura ed architettura, qui, abbiano fatto un patto di alleanza. Nonostante attorno regni la natura allo stato semibrado, la città vi si inserisce per contrasto ma senza essere mai brusca, quasi come un passaggio cromatico netto ma inevitabile.
Il Guggenehim Museum è l'esatta rappresentazione della città: sinuoso, elegante, curvilineo, massiccio ma leggero, scattante e marmoreo. L'esterno rispecchia l'interno, ed è bello da vedere in sè, al di là delle opere d'arte in esso contenute. Poi ci sono anche quelle, ovviamente, ma al di là del primo piano non c'è niente degno di nota. Il terzo ed ultimo piano è troppo "antico" per colpire in un museo del genere, ed i dipinti del 1600 stonano con l'insieme. Le tele del secondo, moderne, non rendono giustizia (anche perchè, personalmente, non le capisco) alla moderna interpretazione del mondo delle sculture del pian terreno. Tutto studiato, calcolato, millimetricamente composto per fornire l'immagine di qualcosa di duraturo, ma in movimento.

Una cosa buffa della città sono le abitudini alimentari. I baschi non cenano: o almeno, così ci è parso di capire. Verso le 20:00 si ritrovano, giovani ed anziani, coppie e famiglie allargate, con tanto di neonati e nonne al seguito, al bar, a fare l'aperitivo, che è accompagnato da "pinchos", stuzzichini farciti di ogni sorta, panini con l'immancabile e buonissimo prosciutto, tortillas dai gusti più disparati. E basta. Se cerchi un ristorante, non lo troverai. Al massimo uno o due, con dei prezzi esorbitanti. Buoni invece i pranzi, con menù fissi a 10-12 euro, molto buoni e sostanziosi.
Non ci siamo fatti mancare la classicissima paella, OTTIMA, annaffiata da un'altrettanto deliziosa sangria: e poi donuts sparse, panini, bombe, cornetti... tutto straordinario!

Bon, vi lascio, ho da fare, e parecchio anche... sono afona, del tutto: ma sono stati giorni meravigliosi, e già mi mancano.
Buona giornata a tutti, gente, dalla grigia Marino :)
Spooky




 

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