martedì 25 gennaio 2011

Con te rinasco

Se vogliamo citare.
La cosa buffa è che, con tutto questo tempo a disposizione, neanche guardo più i telefilm. Giuro. Cioè, prima, con sei esami da preparare in una sessione, una settimana (o meno) per ciascuno, il coro, la palestra, la cena, il pranzo, la colazione, la lavatrice, le lezioni universitarie, la spesa, la roba da stendere e casa da pulire, avevo il tempo di guardarmi anche quattro, cinque puntate a settimana (quando andava male) e anche tre/quattro al giorno nei momenti buoni.
Ora che non ho niente da fare, che teoricamente dovrei solo mandare curriculum e godermi la giornata, ora che non cucino, non lavo, non stendo, non preparo il pranzo, non vado in palestra nè al coro, se va tutto bene riesco a guardare la nuova puntata di House e di Grey's in tempo prima dell'uscita della successiva. Odio non avere niente da fare. Quel poco che ho, non avendo altri impegni, mi si dilata a tal punto da non farlo: avete presente? Lo faccio dopo... e quel "dopo" diventa domani, tanto non ho niente da fare neanche domani, e poi dopodomani, e poi la settimana prossima, e poi... ah, dovevo fare quella cosa? Sì, poi la faccio...
Mi perdo nel nulla. Fortuna che ora ho le prove di teatro a Civitavecchia, almeno un impegno ce l'ho. E magari, se la settimana prossima tutto va come spero, magari mi trovo anche un altro impegno, in casa editrice. Certo, lavorare gratis non è la mia massima aspirazione, ma ho preso la laurea in Lettere, ricordate? E che cosa volete che ci faccia, a parte pulirmici il mio bellissimo -dicono... o meglio, dice- fondoschiena? Quindi meglio abbassare la testa, e vedere cosa porta la marea.

Ora, come mio solito, dovrei dire per il resto... ma il punto è che il resto non c'è. Il resto è Riccardo, che è il motivo di ogni mia rinascita, di ogni mio sorriso e fonte quotidiana di rassicurazione e conforto, ma a parte lui, c'è poco da fare. Andare via quattro anni ha abituato le mie amiche (e me) al distacco e all'assenza, quindi non vedersi non è che la normale realtà quotidiana. Ognuna è presa dai suoi impegni, dai propri problemi, dal proprio lavorochenonc'è o lavorochec'è, dai propri fidanzati o dalla loro assenza. La mia Sognante si prende un periodo di pausa da quest'Italia allo sbando, e va ad imparare l'inglese nella mia Londra, cosa che sento come un'opportunità -per lei- ed una violazione - per me. E' brutto da dire, ma se io non posso essere lì, perchè qualcun altro può?
E questo per la serie "viva l'atruismo". Comunque, una scusa buona per tornare a Londra ce l'ho, ed anche per quest'anno me la sono cavata, e non ci speravo più... se non vado almeno una volta l'anno nella mia città penso davvero che potrei sentirmi ancora più persa di quanto già non mi senta.

Devo scappare. Che bolle, una volta che mi ritaglio del tempo per scrivere, che non c'è nessuno in casa e che non arrivano telefonate, e-mail, messaggi o semplicemente il blocco di Spooky (che ultimamente arriva spesso, e chissà perchè: se perdessi anche la capacità di scrivere? Cosa, se non riuscissi a fare più neanche questo? Se neanche questo mi desse più piacere e soddisfazione? Cosa, se scoprissi di non essere brava neanche in questo? Dio santo che paranoica ansiosa rompic@zzi -tua moglie è una stuzzicacazzi, questa è la verità- che sono) a fermarmi, ecco che devo uscire.

Vado.
Però, è bello scrivere sul mio blog. Mi mancava. Secondo me, chinasky fa un effettone su di me, by the way. E Ristorantopoli è fenomenale, uno dei pochi libri che mi fa ridere mentre leggo. Uno dei pochi? Ok, mi sa l'unico. Ok, ok, vado, è tardi.
Però voi aspettatemi. Dio, quanto mi è mancato scrivere. Non esiste, questa cosa io la so fare. E mi piace da impazzire.
Spooky




Nessun commento:

Posta un commento