martedì 27 aprile 2010

Crying

Quando nasce un amore non è mai troppo tardi
scende come un bagliore da una stella che guardi
e di stelle nel cuore ce ne sono miliardi
quando nasce un amore, un amore.
Ed è come un bambino che ha bisogno di cure
devi stargli vicino devi darli calore
preparargli il cammino il terreno migliore
quando nasce un amore, un amore.
E' un emozione nella gola da quando nasce a quando vola
che cosa c'è di più celeste di un cielo che ha vinto mille tempeste
che cosa c'è se adesso sento queste cose per te
farò di te la mia estensione farò di te il tempo della ragione
farò di più farò tutte le cose che vuoi fare anche tu.
Ti fa bene, ti piace questa voglia di dare
e ti senti capace non ti puoi più fermare
come un fiume alla foce che si getta nel mare
quando nasce un amore, un amore...
E' l'universo che si svela quante parole in una sola
amore mio immenso e puro ci penso io a farti avere un futuro
amore che sta già chiedendo strada tutta per sè
farò di te la mia estensione farò di te il tempo della ragione
farò di più farò tutte le cose che vuoi fare anche tu.

Sì... quando nasce, quando nasce un amore.


Diciamolo, è come guardare un cane mangiarsi la coda. Mi sembra che il tempo passi, e che l'unica cosa a restare ferma sia la mia voglia di non muovermi, e di assecondare le mie paure lacrima dopo lacrima.
Non mi sento in grado di fare niente. Sono ferma, statica, piena di ansie che non riesco a gestire, e con la sola volontà di sprofondare e non svegliarmi più. Sembra quasi che tutte le mie energie, le mie sole energie, siano concentrate sul farmi sentire impotente e sola.
Non lo so, non riesco a tirarmi su. Sono tornata ieri da Londra, ed oggi è stata una giornata da dimenticare, dal primo all'ultimo momento. Dalla magnifica nottata, al magnifico risveglio... come se avessi il bisogno -o il dovere?- di piangere tutte le mie lacrime, in modo da non averne più dopo e potermi concentrare su altre cose.

Va tutto in malora. So che non è così, ma è così che lo percepisco: e non riesco ad uscirne. Vorrei chiedere aiuto, vorrei urlarlo, vorrei chiedere scusa, vorrei spiegarmi, vorrei essere forte e coraggiosa, ma mi accorgo di essere, ancora una volta, solo me stessa. Inutilmente me stessa.
Vado a cercare di studiare un pò. E' un casino. E' un casino, e non riesco a venirne fuori.
Mi sento ad aprile 2002. E no, questa non è proprio una bella cosa. Mi fa paura. Tanta. Troppa.
Spooky




1 commento: