lunedì 6 aprile 2009

Anni affollati

Ieri ho visto "Il caso di Alessandro e Maria", scritto da Gaber-Luporini, ed interpretato da Barbareschi-Noschese. E questo per dire che è proprio vero, che i Grandi Uomini possono rivivere a teatro... perchè ieri posso dire di aver assistito alla mia seconda visione dal vivo di Giorgio Gaber, anche se, ahimè, il caro Signor G è morto ormai 4 anni fa. Comunque.
La storia racconta di due ex che si incontrano, diciamo, ogni 2-3 anni, e da quel che ho capito (o immaginato) fanno l'amore ogni volta, senza avere la forza o il coraggio di tornare insieme ed abbandonare definitivamente le rispettive ipocrisie, lui la moglie ed il figlio, lei i suoi mille amanti. Profetico, potrei dire, ma mi viene in mente solo... reale.
E la cosa orribile è che nel secondo atto si insultano, e non si insultano come due persone normali, no, si insultano odiandosi, con tutto il loro essere, con tutta la loro persona, e la cosa orrenda è che non è una scenata, ma sono monologhi di insulti, prima lei a lui, poi lui a lei, e lui le dice che è una bestia, un pezzo di merda, che schiaccia chi è già a terra per il gusto di poterlo fare, e mi è presa una stretta allo stomaco che sembrava li dicesse a me, tutti quegli insulti, ed io gridavo, un grido totale, immenso, che ribatteva che non era vero, non era vero, che lo amava, che lo amava fino in fondo... eppure, ogni cosa era silenzio.

Oggi è successa una cosa strana. Ad un certo punto nella mattinata (che poi la mia mattinata è iniziata alle 14:00, quindi...) mi sono resa conto che andava tutto bene. Che il mio cervello aveva finalmente settato ogni suo neurone in modo da farlo incastrare con l'altro, e che ogni cosa si sarebbe risolta. Anzi, che in realtà tutto si era già risolto: mi sono sentita di nuovo in pace, di nuovo libera, di nuovo con dello spazio per respirare.
Ed in questa consapevolezza un pò stentata, ma di certo rassicurante, è arrivato un sms ad invadere gli argini.
Sapete cosa vi dico? Che gli argini hanno retto. Ok, qualche falla c'è stata, ed ok, ne sono uscita un pò malconcia ma... la mia diga ha retto. La mia diga ha retto. Che fuor di metafora vuol dire che per una volta sono rimasta coerente ai miei pensieri, nonostante gli altri.

Oggi ho detto una frase. Ho detto so che è a causa mia, ma non è colpa mia. Sapete per quanti anni, per quanti, ho aspettato di avere la forza per dire una frase così?
Ovvio che non è che vada in giro a brindare. Ogni scelta, qualsiasi scelta, implica dei dolori. Ora me ne rendo conto. Ma non è colpa mia. E' la vita. Bisogna prenderla ed affrontarla. Tanto non c'è scampo, che non la affronti tu, verrà lei a cercarti. E sarà ancora più inc@zzata, a quel punto.

Non posso avere Edoardo, mi sono resa conto anche di questo. Pazienza. Io non posso avere Edoardo, così come Giuseppe, Mirko, o il nuovo arrivato non possono avere me. Non è colpa mia, nè loro. Accade. E bisogna prendere atto di questa verità.
La solitudine non è mica una follia, è indispensabile per star bene in compagnia...

Spooky


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