Ogni tanto mi manchi. Mi manca parlarti, poterti raccontare. Oggi, finito questo estenuante esame, ho preso in mano il cellulare. E mi sono resa conto di non aver nessuno da chiamare, a cui dare la bella notizia, con cui chiacchierare, a cui raccontare dettagli futuili di una cosa che presto scivolerà via dalla mia memoria. E' ovvio che poi, i nomi, mi sono venuti. Persone, amiche, familiari. Gente con cui avrei voluto condividere il mio successo.
Ma tu non ci sei.
Posso immaginarti, posso fingere di raccontarti di me, ma non esisti, non sei che nera immagine, fumo indistinto. Mi mancano anche le tue maschere. Adesso, mi accontenterei anche di questo, di una pura figura. Che poi non è vero, perchè maschere ne ho avute, e non hanno fatto altro che aggravare l'ampiezza della distanza che ci separa. Ma nel breve tratto confortano. Mi danno un pò di pace, mi illudono di una presenza. So che non ci sei. Vorrei solo dimenticarlo, di tanto in tanto, e godermi sorrisi di passaggio.
Ieri, tentando di non farmi travolgere dall'ansia pre-esame, mi sono messa a pensarti. Immagino discorsi, a volte, simulazioni di un addio lontano che si avvicina a grandi passi. E mi scopro a ridere, a dire parole che so di non poter dire, a compiere azioni ridicole anche nel sogno.
Canone in re maj
Manca ogni cosa.
La tua realtà, ogni maschera
che non ti ha celato abbastanza,
perdo i tuoi gesti
-scandiscono il tempo...
i suoni che non sono per me
ma ascolto, invano
distesa nel sogno.
Cosa resterà, quando non mi avrai?
Grido spento,
tacet.
Dio, da quanto non scrivevo una poesia.
Un "grazie" al signor Montale, che forse a preparare quest'esame mi è tornata un pò di voglia :)
Spooky
sabato 12 giugno 2010
Ogni tanto...
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