giovedì 17 giugno 2010
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Oggi è stata una giornata un pò difficile. Mi metto alla tastiera e ne scrivo un pò, perchè se andassi subito a letto, nove su dieci so che non riuscirei a dormire prima di essermi sciorinata una serie infinita di pensieri inutili e ripetitivi. Quindi preferisco far così, anche se son stanca.
Io e Giuli abbiamo studiato poco. Poco... meno di quanto avremmo dovuto. Alle 17 di oggi mi ero già data per sconfitta. Ho comprato due pasticcini che non hanno aiutato il mio umore a sentirsi meglio, ma solo ad aumentare il girovita.
A proposito di girovita, sono ingrassata. E non lo dice solo la bilancia, che segna un chilo in più, fisso, nonostante non abbia mangiato per due mesi, poi ancora per uno, e che tutt'ora stia attenta alle calorie, ma i vestiti. Non mi entrano più. E non è che, con il tessuto, puoi scherzare più di tanto. Prima c'entravo, ora no. Bene. Magnifico. Meraviglioso.
Poi c'è stato coro. Ah, questa è deliziosa! Neanche al coro sono riuscita a tirarmi su. Le cose sono un pò migliorate quando Lucia s'è appollaiata vicino a me, al suo solito posto oggi abbandonato per "prova", e sembravano risolte sul gioco teatrale finale... Ma nei pochi momenti di lucidità, è stato doloroso. Faticoso, al solito, ma mi è sembrato più inutilmente faticoso del solito. Non so più che raccontarmi. Non so più come gestire le cose. Mi sento trascinata, ancora una volta, ed ancora una volta lascerò che gli eventi decidano per me. In modo da non dovermi assumere colpe, poi...
Un profumo. Un profumo particolare. Cerco di portarmelo via e di sorridere, ma vien fuori una smorfia che sa di vecchia abitudine.
E poi... stavo per esplodere in una crisi isterica, sapete?! Ah, ci sarebbe stato da ridere, a quel punto! Insomma, stasera ero davvero stanca. Mentalmente stanca. E così, non so, una battuta di troppo, un altro piccolo mattoncino -sempre uguale, sempre color ruggine- nella mia giornata tesa, e c'è mancato tanto così che scoppiasi in lacrime. O che mi mettessi ad urlare, che poi sarebbe stato più d'effetto.
La sensazione, a dire il vero, aveva un che di buffo e di curioso... ho sentito tutti gli allarmi scattare, tutte le convezioni sociali drizzarsi, come peli sulla schiena, ho sentito le mie difese chiamare lo stato d'emergenza, e gridarmi che c'era gente, che dovevo stare calma, che non era successo niente, che c'era gente, c'è gente, diamine, controllati, controllati, C'E' GENTE!!
Un momento. Un solo, dilatatissimo momento di puro terrore, in cui mi sono sentita sfuggire ad ogni controllo, ogni razionalità, in cui avrei solo urlato, con quanto fiato avessi in corpo, fino a perdere la voce, fino a farmi sanguinare le corde vocali... ma questa è un'astrazione, è un'idea di chi appartiene ad una razza in estinzione...
Basta così. E' abbastanza tardi, e sono abbastanza stanca. So anche quel che verrà dopo, quindi non c'è molto da preoccuparsi. Vorrei solo riuscire a prendere le cose diversamente da come faccio. E visto che non ci riesco, mi accontento di quel che c'è. Conforting, isn't it?
Spooky
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RispondiEliminaEpperò mò hai rotto il cazzo.
Quando ti deciderai a prendere in mano la tua vita?
m