giovedì 18 marzo 2010
Mattinata in casa
Stamattina, nonostante la voglia mi portasse via, m sono decisa a sistemare la valigia, che giaceva abbandonata ed intatta da ieri sera, e cominciare a lavare qualche vestito. Fuori ovviamente il cielo è grigio, ed è impossibile non pensare al dolce sole di Villa Borghese... se proprio volessi buttare tutto il resto, potrei dire che questi anni a Verona mi hanno almeno dato misura della bellezza di Roma, di ogni suo pregio, anche il caos, anche il "folklore", per usare un eufemismo.
Nonostante non abbia fatto molto, concretamente, in questi giorni a Roma, diciamo che ho ripreso coscienza di un clima familiare e intimo, quotidiano, che di norma non appartiene alle mie trasferte: scendere spesso mi avvicina sempre un pò di più al ritorno, e comincio ad abituarmi all'idea di un futuro che non è detto sia necessariamente catastrofico. E lì ci sono i miei affetti di sempre, ovviamente, e le mie twins, che sono la cosa... sei la cosa più bella che mi sia capitata quest'anno, dissi ad una persona anni -che sembrano secoli- fa, ed effettivamente forse le mie gemelle sono questo: una cosa bella, nel senso letterale del termine, che mi è capitata, tra capo e collo, senza che io me ne rendessi conto, diventando necessaria e vitale. In questo c'è un pò di destino, non credete?... O del karma, per dirla alla Shogun.
Quindi, rivedere Yuu, nel sole di una primavera che comincia ad affacciarsi timida, è stato ossigenare la mente, cacciare i brutti pensieri, riallinearmi con le spinte positive della mia vita.
Poi, certo, c'è tutto il resto.
Il fatto che non sono furba, per dirne una, o che mi avrebbe volentieri portata a letto -ma porca misera, PORCA MISERIA, sono l'unica, su questo insensato pianeta, ad avere ancora una vaga idea del significato del termine fedeltà?! I criceti continuano a morire d'infarto nella mia testolina, altro che montagna di calzini spaiati!!- o quel che è. Devo solo continuare a non pensarci, chiudendo la mente alle recriminazioni sulla mia ingenuità, perchè sembro cinica e cattiva, ma alla fine sono solo un cucciolo spaventato, in cerca del bello. Non l'ho ancora capito, che il bello, come Dio, è morto secoli fa. Non fa niente. Prima o poi capiterà anche a me, di dovermi liberare da questa zavorra cristiana che è il senso di colpa e tornare alla cultura della vergogna.
Perchè questo mi sembra che stia succedendo: dalla cultura della colpa, così tanto radicata nella perbenista società occidentale, stiamo lentamente tornando alla cultura della vergogna. Tolto il pubblico dileggio ed offesa, il resto non conta. Non importa cosa si faccia, non importa quanto brutto possa essere: se il popolo lo accetta, approva, acclama, diventa giusto, diventa bello.
Penso di non essere pronta, a questa cosa qui.
Spooky
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