venerdì 31 dicembre 2010
Ultimo post del 2010 - sembra.
Vorrei essere stata più presente negli ultimi mesi, e non ne ho avuto modo, o non ho reputato importante esserlo, non lo so. Ma questo momento voglio ricordarlo, perchè ogni anno che passa è un'esperienza che si accumula, un pensiero che avanza, un'idea che viene costruita, e vorrei riuscire a ricordare questi momenti, almeno rileggendoli qui.
E' stato un anno difficile, come non credevo. Pensavo che sarebbe stato una corsa frenetica alla laurea, invece si è rivelato una spaventosa attesa, snervante, lunghissima e prolungata. Gli ultimi esami, difficili, pesanti, studiati al massimo delle mie capacità per assicurarmi un 110 che era più facile da ottenere di quanto pensassi. L'incredibile solitudine. Il dolore della perdita e dell'accettazione, della rabbia e della frustrazione, una Verona sempre meno casa, e la sensazione di un'era che si avviava alla conclusione, senza la luce di un altro inizio.
La paura. Ecco, sì, penso che sia stato un anno principalmente di paura. Paura di me, delle mie reazioni, dei miei scatti emotivi, dei miei voli pindarici. Paura degli esami prima, di Tani poi, della disoccupazione, del lavoro, del ritorno a casa, di quel confronto con l'altro che ho rimandato finora ma che adesso non posso più evitare.
Certo, quest'anno è stato anche altro. Il consolidarsi di un'Amicizia, anzi due. Il condividere la gioia, le straordinarie novità, le emozioni. Il ritrovare, fortunamente, Vittorio, e lo scoprire Giò. Il dimenticare Edoardo, e, finalmente, il sentirmi in due. La non-solitudine.
Questo anno devo dedicarlo a Shyan e a Yuu, che mi hanno resa parte della loro famiglia, e continuano a farlo, giorno dopo giorno.
A Riccardo, che vale più delle parole che posso dedicargli, ma che rende la mia vita immensamente migliore.
A Giulia, con la quale ho chiuso un'avventura, probabilmente la più importante della mia vita.
Alla mia Metà, perchè c'è, anche quando non si vede.
Alle Babbione, che mi accompagnano, riga dopo riga, nella mia crescita.
Alla mia Prof, con la quale ho riscoperto una passione sopita.
A Vittorio, che mi ha ricordato perchè lo amo... e perchè lo avevo dimenticato.
A Giò, che mi ha emozionato.
Ora, questo anno si conclude nel migliore dei modi, per me. Nonostante veda tanta incertezza, nonostante mi renda conto che la strada è in salita e che c'è ancora tutto da fare, sento di avere le spalle coperte. Sento di poter guardare avanti a testa alta.
E quasi mi sento in colpa, di stare così bene. Mi chiedo se sia giusto, gioire di questo trentunodicembreduemiladieci, quando ci sono altre persone che non ne gioiscono. Quando una persona a me cara non ne gioisce. Ed io non riesco neanche a starle vicino. Vorrei aprire le braccia, e circondarla del mio amore, del calore che ho in corpo, e prometterle che andrà tutto bene, ma non ho risposte, e non amo dire bugie. Per troppo tempo ho beneficiato di questo conforto effimero che non porta altro che frustrazione ed infinita attesa. Ma posso dirle che le voglio bene, più di quanto io sia in grado di dimostrare o dire, e che un abbraccio, il mio abbraccio, sarà sempre qui ad aspettarla.
So che non conta. A parti inverse, è sempre stato solo un palliativo. Ma anche quelli aiutano, quando le cose non vanno. Quindi, Angelo mio, sono qui.
Vi voglio bene. A ciascuno in modo diverso, ma vi voglio bene. E grazie del vostro affetto... grazie davvero, perchè non sono facile da amare, ma voi ci provate lo stesso.
Ed ora vado a letto. Ultimo post del 2010, sembra.
La vostra Spooky vi augura un magnifico 2011... che sia diverso da come lo immaginate, più bello. Che splenda di luce propria, e vi renda felici.
Spooky
sabato 18 dicembre 2010
Il ritorno a casa - Caserta, 17-12-10
Ma questo post voglio proprio scriverlo. Un pò per non far morire la bella abitudine di raccontarmi sul mio spazio, un pò perchè ne sento la necessità. E' bello voler tornare a condividere, quando per tanto tempo più che un tentativo di connessione questo blog è stato un pozzo in cui sfogare la malinconia. E da quando le cose vanno meglio... sembra quasi che non mi serva, scrivere qui. Ma non è vero. E' solo che condividere la gioia, oltre che vanto, è dispersione: perchè donare ad altri una felicità così a lungo aspettata, temuta, anelata? Io vorrei tenerlla solo per me. Centellinarne un pò agli amici, ai familiari, e tenermi il grosso di ciò che a lungo ho desiderato invano.
Ma oggi mi sento altruista. Perchè ieri mi sono sentita... a casa, come non pensavo sarebbe potutto accadere, ed è stata una sensazione talmente tanto bella che non ho voglia di dimenticarmela... perciò la scrivo.
Il mio debutto teatrale non è stato come me lo immaginavo io. Non ci sono state grosse tensioni, non c'è stata ansia da palcoscenico (almeno non durante lo spettacolo: la generale invece è stata un disastro), nessun intoppo rilevante, a parte il freddo che ci attanagliava un pò tutti. Mi sono divertita. Ecco, la cosa principale, che non voglio rischiare di dimenticare, è che mi sono divertita da matti.
E' stato fantastico, letteralmente fantastico essere per un giorno... Ruth. E guardare attorno a me muoversi uomini attratti e sottomessi, comandarli, gestirli e riderne. Certo, lei non è me. Io ho una coscienza, una morale, un senso del dovere e del rispetto. Ma essere priva di tutto ciò è stato... liberatorio, e bellissimo. Senza senso di colpa, senza imposizioni, senza costruzioni sociali, solo io e la mia volontà d'affermazione, solo uomini e potere, che ho scoperto avere sempre una sua logica, un'etica dell'egoismo che gli è propria e che, in un certo senso, è dannatamente condivisibile.
Insomma, questo è per dirvi che a febbraio, al Manhattan di Roma, vedrete uno spettacolo tagliente, duro, "scandaloso", come recita sarcastica la lodandina... ed io sono orgogliosa e fiera di farne parte.
Vado a sistemare la mia trasferta Milanese, torno Valeria, e lascio Spooky a giocare con il ricordo di Ruth.
Ragazzi, che giornata!!!
Spooky
domenica 21 novembre 2010
Lo so, lo so...
A proposito di "dolore", ieri ho fatto la prima vera azione altruista della mia vita: sono andata a donare il sangue. E' stato bello, e nonostante mi fossi svegliata di cattivo umore la mattina, questo piccolo gesto mi ha messo in pace col mondo: mi sono sentita, per una volta nella mia vita, utile a qualcuno, per il puro piacere di esserlo. Senza la speranza di ottenere nulla in cambio. Forse una delle sensazioni più belle che io abbia mai provato: il personale poi, gentilissimo, cortese, disponibile, sempre pronto a chiedere "come ti senti? vuoi una cioccolata? Che fai nella vita?" pur di farti sentire a tuo agio. Anche il medico, professionale e distaccato, conservava una strana e piacevole gratitudine negli occhi, quasi dicesse: davvero sei qui? Davvero vuoi farti togliere il sangue, senza nessuna ragione apparente, solo perché qualcuno ne ha bisogno?
Ed anche di questo gesto, piccolissimo ma grande, devo ringraziare Riccardo. Quante cose sto imparando... cose che, nonostante fosse il mio maestro, Truman non mi ha mai insegnato. E lo stesso discorso vale per te, Edoardo... anche per te.
Un bacione,
Spooky
giovedì 4 novembre 2010
Walt Disney
Tutte le favole iniziano sempre con un "C'era una volta..." e finiscono inesorabilmente con un "... e vissero tutti felici e contenti."
Sono cresciuto leggendo Topolino e guardando i cartoni animati di Walt Disney, ed inevitabilmente ho creduto (e forse ci credo ancora) al mieloso e rassicurante lieto finale delle storie. Purtroppo non è quasi mai così, o almeno non lo è per me. Sento tante storie accadute a persone che conosco (e non i soliti amici di cugini o affini) che mi fanno pensare che in fondo Walt Disney ha ragione, ma a me queste cose non succedono. Il lieto fine è un lusso che non conosco, che non mi viene prospettato.
Posso giocarmi tutte le carte che ho a disposizione nel migliore dei modi, posso fare in modo che ogni singolo mattoncino dei lego si incastri perfettamente con un altro, ma alla fine, nonostante non possa fare oggettivamente più di quanto ho fatto, quella crepa, quell'imperfezione nata all'inizio di tutto, quando la costruzione non era neanche stata progettata, quando le carte non erano state neanche distribuite, quell'unica mossa sbagliata fatta convinto che il gioco non fosse ancora cominciato fa si che la costruzione cada, che la partita perfetta se la aggiudiche qualcun altro.
A me non resta che raccogliere quanto rimasto a terra, e cercare di limitare i danni...
Questo scrisse. Ma chi lo ha detto, che le cose hanno un solo significato?...
Spooky
sabato 30 ottobre 2010
Quiet
Ed ora eccomi qui, in una cucina che non è la mia ma che sento come mia, ad osservare un omone alto un metro e novanta girare il risotto e chiedermi consigli sul metodo di cottura... come se fossi un'esperta! Le mani ditigano su una tastiera che non conosco, sulla pelle avverto la sensazione di calore e brivido di vestiti che non sono i miei, ma i suoi. E' tutto quotidiano, dolce, caldo... qualcosa di nuovo, di incalcolabile e folle mi sta attraversando gli occhi ed il cuore, lasciandomi stupefatta ed attonita. E non so se la felicità sia davvero questa cosa qui o meno, ma ci si avvicina.
Le persone che mi sono care, che mi amano e che vogliono la mia felicità, sono contente per me... con qualche gelosia, con qualche apprensione, alcune con la malcelata paura che le cose non vadano come io desidero... ma mi sono vicine, e mi accettano, con tutti i miei difetti.
Nel mentre, altre buone notizie si accumulano. Mi laureo! Così sia :)
Non pensavo, non speravo di farcela, invece... un altro tassello che va a comporsi, nella grande scacchiera della mia vita incasinata.
Vado a seguire la preparazione dela cena... anche perchè non riesco a scerivere quando mi sento così osservata :P
Volevo solo dire a tutti che sto bene... davvero, davvero bene.
Spooky
lunedì 25 ottobre 2010
No time
Non ho più tempo per nulla. Cerco di incastrare, organizzarmi, sistemare, ma non riesco a far combaciare tutto quello che dovrebbe. C'è sempre qualcosa che resta fuori. E non è che si tratti di cose secondarie... è una questione di priorità. Questa settimana è volata via senza che me ne rendessi conto, così come quella passata. C'è chi si offende, chi non capisce, ma non posso farci nulla. Spiegherò a chi devo una spiegazione. Aggiusterò quello che devo aggiustare.
Domani si parte per Verona... ancora. Avrò tempo per sistemare le mail, almeno, e spedirne un paio che devo spedire. Cerco di non pensare, per non farmi sopraffare dall'ansia, dalla fretta, da ciò che avrei dovuto, dovrei, dovrò.
Metto tutto in valigia (in cui sicuramente mancherà qualcosa) e mi prendo questa settimana. Tutto il resto... chi vivrà.
Solo una cosa... ti voglio bene. E ti ringrazio per come riesci a starmi vicino in questo momento così... frenetico, ed ansioso.
Ti ringrazio per Verona. Ti ringrazio soprattutto, soprattutto per Roma.
Spooky
mercoledì 13 ottobre 2010
Alla fine il tempo di aggiornare lo trovo...
...oggi i miei occhietti non sono voluti restare chiusi. Devo ancora capire bene perchè, in realtà... mah! Sarò stressata. Quindi, dopo aver passato un'oretta circa a rigirarmi nel letto, in attesa che il sonno mi accogliesse nuovamente, ho sentito mia madre alzarsi ed ho deciso di fare lo stesso. Tara diceva che non le piaceva assistere all'alba per non aver dormito tutta la notte, ma preferiva guardarla per essersi svegliata presto, altrimenti le sembrava di vederla dal lato sbagliato. Prima credevo di pensarla come lei, ma adesso non ne sono più tanto sicura. Ricordo un'alba barese dopo una notte interminabile e magnifica che ancora mi fa sorridere. E' stata come... una luce di speranza. Non so spiegarmi bene: è stata la riscoperta della pace, del silenzio, della dolcezza.
Ricordo quest'alba chiara, il clima sereno, e la gente... che bella che è, la gente delle 6. Come la gente delle 9 di Ruffo, o la gente delle 10 di... King?! Forse, non ricordo. Comunque, quella gente lì. Tutti assonnati, precisi nei propri movimenti al rallentatore, in cerca della marcia per far partire la giornata. E noi, altrettanto lenti ed assuefatti, ma dalla notte balorda che ci aveva inciso delicatamente la pelle, ancora una volta, e -soprattutto- ancora insieme.
Ecco, il cielo s'è rischiarato. I lampioni sono ancora accesi, ma ormai non ce n'è quasi più bisogno. Ieri, o l'altro ieri, non ricordo già più, ho detto a Pig che era una bella giornata. Una di quelle in cui le cose sembrano quasi prendere una direzione che mi piace. Penso che la giornata si trasformerà in periodo. Finalmente. E chi lo sa, perchè bisogna sudarsela così tanto, un pò di felicità.
Sabato inizierò una nuova avventura, domani sera tenterò l'ingresso in un nuovo coro, dopo fit-boxe, ovviamente: riprendere non è stato facile, e per poco ieri sera non svenivo a lezione... ma mi piace, e grazie a Manuela e Nicola sono anche piuttosto brava. Rende fieri, quando si è scoordinati e "mollicci" come me, sentirsi dire "sei bravissima!" dall'insegnante dopo un quarto d'ora di ritmo forsennato. O vederla costretta a reggerti il sacco, che se lo calci da sola, lo butti giù... una soddisfazione insomma.
In tutto questo, incastrare Vittorio è sempre più problematico. Ho paura che, se non mi concederò il Q il 27, non avrò più modo di vedere Vitto prima di dicembre. Ma sono soldi, e ne stanno uscendo un'infinità in questo periodo... non lo so. Un passo per volta. Stasera si esce, e domani palestra e coro. Poi, sabato, la prima prova di recitazione della mia vita. Poi doppiaggio. Con calma, ma facendo tutto. Forse ho trovato la chiave: più sono impegnata, più riesco a smettere di pensare. Di pensare necessariamente in negativo, dico. Non ne ho il tempo, e la cosa mi rincuora. Perchè l'altro ieri... ho pensato una bella cosa, e non mi va di perdermi la sensazione solo perchè sono io. Solo perchè is House being House. Anche House è cambiato, almeno un pò. Posso farcela.
Un bacione a chiunque passi di qui. Che si sia svegliato presto, o che non sia ancora andato a letto...
Spooky
venerdì 8 ottobre 2010
La paranza
Sì, sono un pò latitante. E' che... ok, ve lo dico. Ho una nuova serie. E la sto già finendo. Quindi, perdonatemi se non passo molto da qui, ma se ho una mezz'ora preferisco dedicarla a ridere un pò. Un altro modo per distrarmi, per staccare la spina, per capirmi ed analizzare le mie fobie.
Non lo so, oggi mi sono svegliata... no, rettifico, ieri mi sono svegliata... nuova. Come due anni fa. Come gennaio di quest'anno.
Tornare a casa non significa necessariamente fare un passo indietro. Posso farne in avanti, di passi. Mi sto informando per entrare a far parte di un coro, ho fatto richiesta per entrare in un corso di doppiaggio. Sto cercando qualche lavoretto saltuario, tanto per rimpinguare il deserto del mio conto in banca, e cerco di guardarmi allo specchio convincendomi di vedere qualcosa che possa piacere agli altri.
Perchè, dopo aver passato anni a cercare di piacere a me, ci ho rinunciato. Ho scoperto che non è questa la cosa importante. Io posso continuare a piangermi addosso, a darmi contro, a dirmi che sono una cattiva persona, e che non merito niente. Ma se riesco ad apparire sincera, simpatica, spontanea e sicura di me, gli altri rifletteranno questa immagine sulla mia persona. E piano piano finirò col credere alla maschera che indosso. Lo spero almeno. E' inutile cercare la mia approvazione, non sono in grado di darmela. Ma posso provare a prendermela dagli altri.
Esclusa mia madre, che ieri mi ha di nuovo chiesto se mi laureo a dicembre. Vi giuro, vi giuro che mi laureerei a marzo solo per darle torto. Solo per farle capire che la vita è la mia, e ne faccio quello che voglio.
-Quante volte devo ripeterti che NON mi laureo a dicembre?! MARZO, mamma, MARZO!
-Eh, lo so, tu me lo hai detto ma... non mi va. Non mi va.
Le staccherei le braccia, quando si comporta così. Stavo anche per dirle che non presentato la domanda di laurea, e che quindi non potrei laurearmi neanche volendo. Non so cosa mi abbia trattenuto. Detesto questo suo modo di fare, sopra ogni cosa. Ma porto pazienza, e cerco di rendere il più indolore possibile il mio soggiorno, che chi ci rimette sono sempre e comunque io.
Sicuramente, in questo... rinnovato atteggiamento, c'è anche un pò di chiarezza in più. Il vedere le cose con un seppur minimo distacco. Non è stato voluto, ma questa settimana mi è servita molto. Ho capito diverse cose. Non è che sia totalmente sicura delle mie scelte, ma sono che sono giuste ed oneste, e devo farmi bastare questa consapevolezza. Ed è inutile che io stia qui ad ipotecarmi il futuro: le cose verranno, un passo dietro l'altro. Devo solo continuare a cammiare. A testa alta, perchè sono in grado di farlo.
Vado a sistemare un pò di cose. Ah, mi sono fatta una maglia sensazionale *__*
Non è venuta esattamente come mi aspettavo, ma penso mi accontenterò. E poi... House è sempre House, no?! Ovvio, che è sempre lui. Anche con i cambiamenti, anche con la piega sunshiner che fa sorridere, anche con tutto ciò che non va. Arranca, ma non demorde. Quindi, non cederò neanch'io.
See ya,
Spooky
martedì 5 ottobre 2010
Non sempre c'è bisogno di parlare...
Quando parlerò di te
Quando parlerò di te
non avrò lacrime da offrire
l'autunno intorno e dentro me
e un gran silenzio da smaltire.
In una notte che non so
cambiasti umore e vita mia
lei abbassò gli occhi e disse no
lì fini una magia.
Tornare libero così
non era quello che volevo
e mentre parlerò di te
di quel rimpianto sarò schiavo;
non è normale alla mia età
stringere una fotografia
Lasciarmi andare non dovrei
ti vorrei, ti vorrei...
Dimmi di no dimmi di no quando verrò
lasciami là senza pietà se insisterò
avevo promesso che avrei dimenticato
che non sarei ritornato indietro mai
non ho quella volontà, peccato
anche l'orgoglio mi ha tradito
trovassi anche tu la pace, anima mia!
Dimmi di no dimmi di no dimmi di no
se mi darai la libertà io guarirò
non dovrò più mendicare nessuna carezza da te
ti prego lasciami andare
non insistere, fallo per me
dimmi di no...
Quando parlerò di te
sarà fiorita la mia serra
la primavera tornerà
niente più ostilità nè guerra.
L'amore cresce a parte noi
percorrerà la strada sua
ma quando parlerò di te
la mia mente andrà via.
Ti scorderò ti scorderò ti scorderò
davanti a Dio prometto che ti scorderò
dimmi che fine farà questa passione
saprò raccontarmi che non esisti più?
Un'imprudenza averti amato
non riavrò indietro ciò che ho dato
scusami se non ti perdonerò
ti scorderò ti scorderò ti scorderò
ci proverò...
Be honest. Eventually, it's happening. Hope so. Trick or treat?...
Spooky
lunedì 4 ottobre 2010
Rome
I've already decided.
I just don't want to know, 'cause ignorance is bliss. However, I've already decided. Stop stall.
Spooky
giovedì 30 settembre 2010
Citando...
...pensavo fosse un'esplosione, ed è stato un sospiro. Ok, non è che sia la persona più allegra del mondo stamattina, ma sopravvivo con discreto successo. Mi son fatta il mio piantarello ieri notte, ho mangiato torte a volontà, ed ora ho solo freddo, ma sto bene.
Come dice Sognante, è solo un passaggio. Un momento di incertezza. E sta anche per finire. Ogni cosa che faccio è l'ultima, ed ha un sapore nuovo, un pò metallico, ma non del tutto spiacevole. Dò valore alle cose.
Ho dato valore alla prova di ieri, perchè sapevo che non ce ne sarebbe stata un'altra. Niente più sproloqui di Luca, niente più battute. Niente risate tra una scala e l'altra, niente nottate in bianco, birra, e altro.
Ieri sera ho avuto un momento di sovrapposizione Verona/Roma, che per poco non mi ha mandato ai matti. Poi è passata. Mi sono detta di focalizzare un guaio alla volta, ed ho ripreso a piangere. E non bisogna pensare che sia un male: ho contrattato una mediazione con l'anima. Se ho una crisi, sputo fuori questa manciata di lacrime -perchè diciamocelo, un pianto serio non lo faccio da una vita, e chissà quando arriverà purtroppo- e poi mi sento meglio. Non peggio, non come prima, ma un pò meglio. Mi sembra già un'assoluzione.
A proposito di assoluzioni, ieri volevo scrivere a Vitto. Mi sono detta che, in caso, lo farò da Roma. Che brutta, questa sensazione che si senta in obbligo. Diamine, si diventa così razionali e stupidi crescendo. Preferivo esser bambina, che ogni cazz@ta che ho fatto, l'ho fatta per e con amore. L'ho fatta onestamente, e visto che l'unica cosa che mi resta...
Almeno, XXX non dovrà più esser gelosa di me. E' stata fortunata: ha incrociato una persona onesta...
Ovvio che non gliel'abbia mandato. Era così, per far finta. Per illudermi di esere ancora in grado di scrivere idiozie, lettere di cui pentirmi a dieci anni di distanza, come con Truman.
Ho freddo, e tra un paio d'ore tocca andare in università a farsi malmenare dal nano: è tutta una corsa ad ostacoli... magari prima o poi imparo a correrla.
Spooky
venerdì 24 settembre 2010
One week
Una settimana. Unasettimanaunasettimanaunasettimana. Diamine, che ansia maledetta. Come se una valanga stesse per abbattersi su una stradina di montagna, proprio la stradina di montagna che sto percorrendo io. Ho appena letto, nell'ordine, un blog ed una mail, e prima di fiondarmi a rispondere, a chiedere, a dimostrare, mi cimento nell'aggiornamento del mio blog. Chissà perchè poi.
Sarà che sento il cuore accelerare al solo pensiero di tornare a casa. E non tanto per... per quello che è sospeso e che non basterà una valanga a smuovere, ma per il resto. Per me.
Sognante ha detto "...e poi?".
Io ho alzato le spalle. Cosa vuoi che ne sappia, io, del poi.
Mi tengo stretti i sogni ipocriti che faccio, l'iperventilazione del mio respiro, e cerco di continuare a camminare. Mi vien da piangere. Se sento... se provo ad immaginare di tornare a casa, non posso far altro che trovarmi a piangere: c'è qualcosa di spaventoso e terribile nel tornare a Roma. Eppure, è quello il riparo, quello il rifugio di una vita.
Ma se... se quello diventa quotidiano, quale sarà, poi, il rifugio e riparo? Dove andrò a nascondermi, quando le lacrime dovranno uscire? Dove scapperò quando ci sarà da scappare, dove coltiverò le mie bugie ed i miei fallimenti?
Mi vengono in mente delle cose.
Marco, per prima cosa. Ed un dolore... così inaspettato e sincero, che tutti quei singhiozzi non sarebbero potuti passare in silenzio. Dove andrò a piangere la mia incomprensione, se mai dovessi trovarmi ancora così incapace di comprendere la vita?... Chi tornerà a casa pronta ad abbracciarmi senza parlare, coccolando il mio caos e portandomi un bicchiere d'acqua in cui sciogliere la rabbia?...
Il coro. Ed un mercoledì che non sarà più... non sarà più mercoledì. Chi mi farà ridere come mi hai fatto ridere tu in questi anni?... Chi mi darà modo di sognare ancora un abbraccio, un bacio, un'intesa che sia solo nostra?...
La mia stanza. Calda. Non riesco a credere che non ci sarà più una stanza calda. Dio, che paura che mi fa, questa cosa qui.
Ora vado. Ho solo un momento di... visualizzazione. Quello che vedo è talmente tanto più grande di me che mi lascia senza fiato. E non vorrei più uscire di qui, più muovermi... vorrei fermare il tempo.
Sono contenta di tornare a casa, ma quello che mi aspetta mi terrorizza. Il passato mi terrorizza.
Spero di essere in grado di salvarmi, ancora, da me.
Devo solo continuare a respirare...
Spooky
Sì, viaggiare, evitando le buche più dure...
Lo so, lo so, non mi faccio mai sentire. Sono giorni un pò così. Oggi, per dire, dovrei leggere una parte della mia tesi, per sistemare eventualmente quello che non va e portarla al mio relatore in maniera discreta. Ma non ne ho la più lontana voglia. Vedremo cosa se ne farà, alla fine è un'oretta di lavoro, non di più... è che proprio ho la nausea di leggere ancora quella roba. Bah.
Intanto viaggio in direzione ostinata e contraria: i pensieri si accavallano incoerenti e contraddittori, in attesa che un tram mi investa costringendomi a fare qualcosa di me.
Per il resto, mangiopregoamo... film che vorrei vedere, fra l'altro.
Non lo so. Mi sento in attesa dell'isola che non c'è.
Ho voglia di viaggiare, di vedere posti e visi nuovi, di incontrare anime ed organizzare i miei pensieri, ma per il momento non faccio nulla di tutto ciò. Aspetto, e spero che domani la marea mi porti qualcosa. Mi dico che, forse, sarebbe il caso di mettersi in mare, per vedere se gli si può andare incontro, al destino... ma alla fine ritiro sempre in remi in barca, ed aspetto.
Vedremo. Insomma, va tutto bene. Sono solo un pò apatica, ma anche questo passerà. Intanto, fantastico su gite fuori porta e weekend nel Nord Europa.
Spooky
martedì 21 settembre 2010
domenica 19 settembre 2010
Tired
So di essere un pò latitante. Scrivo post citando altri, o me stessa, per timore di scrivere, o forse solo per stanchezza: ieri sono uscita, la sera prima anche, ed oggi ho studiato come una disperata: non ho la forza per mettere assieme i pensieri... tranne un paio, ovviamente, di cui non riesco a fare a meno.
Sto sfogando tutta la mia ansia con disturbi psicosomatici di cui non avevo mai sofferto: rush su braccia e gambe, infezioni alle gengive, fame compulsiva, dolori di stomaco...
Avrei voglia di parlare con Vitto. Anzi, in effetti, avrei voglia di accoccolarmi dentro un abbraccio di Vitto, e farmi dire che andrà tutto bene. Che non c'è niente che non vada, che il mio corpo sta bene, anche se adesso è un pò sottosopra, e che riuscirò in tutto ciò che devo affrontare... avrei bisogno di un pò di coccole. Ma senza sangue, perchè adesso non ce la farei proprio.
Intanto, ho comprato un sogno: mi sono sentita dannatamente in colpa, ma pazienza.
Vado, non ce la faccio neanche a scrivere. Un pensiero a chi, in questo periodo, è stanco più di me. Ric, Maura, e chiunque altro ne abbia bisogno.
Mi manca Blue. Mi manca Jimmy, mi manchi tu.
Spooky
giovedì 16 settembre 2010
Few lines
Suoni intensi e dolore
miscelano malinconie nell’aria fredda,
ed i rumori rombano pesanti e immobili
tra lo spazio bianco di parole scritte.
Lampi uccidono volontà schiave
ed implacabili vittime della luce fatale
dei binari su cui corre
il filo sottile delle lacrime.
Riflessi
Risvegliata da un sonno di Sole,
interrogo la mia stanchezza
ed i brividi che non cessa d’impormi.
La testa
dolorante di paura e curiosità sopita
commuove gli occhi dediti al pianto,
le passioni ricolme d’abbandono.
E dov’è la primavera
in questo afoso esplodere di alberi in fiore
se non nella pallida fantasia
che mille inverni non hanno ancora ucciso?
Trema ancora
benedetta bimba del cielo,
e l’incanto
come in favola
riuscirà a compiersi, se vorrà.
Fili di sogno
Ripongo nel cuscino i sogni di questa notte
futuri e passati dentro le dita.
Mi agito piano
cercando il tuo volto disperso nel fumo,
imbevuto di cemento.
Non trovo il tuo sguardo
Me stessa
invento piume di realtà inconsistenti nel vuoto,
la tua presenza si nasconde nei miei occhi.
Cosciente riordino le nuvole per domani notte
Ogni notte
ancora i miei occhi ed i tuoi nella sabbia scivolosa dei pensieri.
Vivi i miei sogni senza esistere
Raggio di luce nera
ti aspetto
Mai.
Camminando verso l’alba
Nell’attesa consumo i miei giorni
e la mia impazienza bambina.
I sogni troppo attesi
falliscono e si disperdono
al primo venire della notte.
E mi spaventa il tuo passo ed il tuo respiro
le voci di chi ti ama,
mi spaventa il cielo e chi mi vuole bene.
Ancora rileggo i tuoi passi
osservo quanto distano dai miei.
Le labbra tremano,
attendono che la tua voce le porti via,
là dove non esiste la paura.
Ma intanto sono qui,
a lottare con la sottile linea invalicabile
che ci separa da sempre,
e non ricordo più la sensazione di quando
t’ho avuto, e amato
in un solo gesto colmo di amicizia,
e dei sogni
che mi pesano addosso e mi schiariscono gli occhi.
Arriverai?
Quando, cantastorie?
Sento da lontano la tua voce,
questa favola non è per me.
E forse non ce ne sarà mai una.
Arriverai?
Ecco, sento le tue battute
recitate a memoria fra gli scaffali del tempo.
Ecco,
ti avvicini.
Questa storia è per me?…
...da sempre, Drama Queen.
Ti penso. Tanto.
Spooky
sabato 11 settembre 2010
Juliet Letters
Lettera n. 6
Lo sguardo in gabbia, dov'è la grazia?
La tua famosa risata è vuota...
Tu dispensi vuoti abbracci,
e se ti bacio è aria che bacio...
Chi credi di essere?
Nella tua citando Proust
sveli soltanto la tua viltà...
Mille violini oppure di più,
che cuore piccolo e avaro che hai!
Chi credi di essere?
La sigaretta brucia e diventa cenere,
vuota è la tazza del mio caffè,
un cameriere in giacca bianca,
la sua cortesia stanca...
Chi ti credi di essere?
Concludo e saluto così...
L'uomo della cartolina in abito blu sono io...
Chi credi di essere?
Nella tua assenza io cerco il mio meglio
anche se penso che è te che io voglio
sotto i miei piedi io schiaccio conchiglie
e palpiti, e meraviglie...
Ma a questa distanza non è semplice lo sai
quella tua idea che inseguo ritorna e mi aggroviglia
e cado dal tuo abbraccio e poi
do baci al vuoto immaginando le tue ciglia...
Lettera n. 7
Tesoro, io travolgente temo arrivi tardi questa mia.
Pensa a quanto può valere un semplice foglio
se lo aspetti come una magia...
Giorno e notte io soffro qui, nei miei sogni tu sei...
E ogni volta che a me ti stringerei
tu sparisci via con l'alba e te ne vai...
Il giorno andrà
la notte verrà
e il sonno arriverà...
Ritornerai nei sogni con me
e per mano tu mi prenderai
e per mano tu mi prenderai
per mano mi prenderai!
Non so tesoro mio più caro
cosa provo quando sei vicino a me...
Non vuoi leggere di noi
e le mie lettere ritornano,
io le strapperò per te.
Ma ti inganni se credi così
che potrei sparire,
perchè inventerò parole che
non avrò il coraggio di spedire!
Il giorno andrà
la notte verrà
e il sonno arriverà...
Ritornerai nei sogni con me
e per mano tu mi prenderai
e per mano tu mi prenderai
per mano mi prenderai!!
Spooky
Un passo dietro l'altro
E' tempo di fare un pò di bilanci. Di dire qualcosa, in questo spazio, invece di continuare a temporeggiare sperando che questo cambi la situazione. La situazione è questa, e nulla e nessuno può cambiarla. Quindi tanto vale prenderla di petto.
Per prima cosa, penso di aver scoperto una cosa di me. E mi sembra un'ottima notizia. Insomma, non ci si conosce mai abbastanza, ma il sapere di aver scoperto un altro tassello del proprio io dovrebbe quantomeno rendermi un pò orgogliosa, io credo.
Ho scoperto che la mia competitività cattiva forse, in fondo, non è così cattiva. Sono competitiva nella misura in cui so che questo rientra nelle mie capacità. Non mi metto a gareggiare i 100 metri, perchè so che non potrei neanche lontanamente arrivare a piazzarmi. Ma posso, che so, andare sui pattini. Non arriverò prima, ma so che posso gareggiare, e quantomeno divertirmi. So che posso partecipare ad una gara di scrittura, avendo almeno qualche strumento per non andare in giro a far ridere i polli (o il pollo, volendo fare una citazione...).
Ecco, questo. Ho scoperto che la mia competitività mi spinge nei campi in cui posso giocarmi qualcosa. E non importa -ed anche questo è importante- che io vinca o meno, quanto che io abbia fatto del mio meglio per meritarmi la posizione che ho ottenuto, se questa è rispondente all amia preparazione. Non mi interessa prendere un 28 contro un 30 di un'altra persona, se la mia preparazione era da 28 e la sua da 30. Mi scoccia se ero preparata meglio di lei, ma questa è un'altra storia.
Rendermi conto che non voglio passare sul cadavere di nessuno, ma semplicemente fare ll meglio che posso, e provare a farcela, è già un discreto risultato, visti i miei standard.
Poi. Questione... questione lui: quasi risolta. L'esame di coscienza sta finendo! E stasera sono positiva, e sento che, qualsiasi scelta farò, sarà la più giusta per me. Per una volta, per una volta soltanto, voglio proprio essere egoista, e cercare di non vedere di un palmo oltre il mio naso. Non posso sempre rimetterci, no?! Quindi, vedremo. Speriamo le mie certezze reggano alla nottata che sta per sopraggiungere. Mah.
Altro? Vorrei sentire Vitto. Raccontargli. Ma ho la strana e buffa sensazione, adesso, che... mi ascolti. Non sto dicendo che prima non lo facesse... prima non mi interessava se lo facesse o meno. Scrivergli serviva solo a me, per sfogarmi. Non mi aspettavo una risposta, non la cercavo. Ora, invece, ho paura che... lo so, è buffo: ho paura che lui pensi che debba rispondermi. No, no, Vitto. Io scrivo per me. Scrivo a te, è vero, ma non c'è alcun bisogno che tu mi risponda. Non voglio. Non serve.
Non venire a salutarmi, che è pieno di gent...
Ecco, una cosa del genere. Solo che lì... solo che, quando ci si può guardare negli occhi, è tutto diverso. Io ho la possibilità di capire che lo fa solo perchè vuole farlo e non perchè se ne senta in qualche modo obbligato, e lui di capire che andrebbe bene anche se non lo facesse. E' ironico pensare che io possa complicare in modo così... sciocco un rapporto che è sempre stato di un'onestà infantile e disarmante. Chi vivrà...
Vado. Insomma, qualcosa vi ho raccontato, no?
Oggi, nonostante il mal di pancia e l'indomabile voglia di dolci, sento che le cose possono andare. Buon per me.
Spooky
giovedì 9 settembre 2010
Stasera avevo voglia di sentirti
Fortuna che, in un modo o nell'altro, riesco sempre a trovarti.
Spooky
martedì 7 settembre 2010
Magari domani la marea porterà di buono. Chi lo sa...
Forse dovrei dire qualcosa. Forse dovrei sedermi qui, rimandare di un'altra mezz'ora il mio andare a letto, e scrivere. Ma sono stanca, e ho gli occhi gonfi di un pianto che non mi ha liberato, ma ha lasciato tutto vibrare dentro, come in una delle campane di Notre Dame.
Oggi è stata solo una giornata storta. Attendo la sorte che mi spetta, o meglio, quella che mi sono scelta, e vado avanti. Mi soffermavo oggi a ripensare alle parole che ho detto dopo la serata dei Promessi in Rai: Vitto è la mia assoluzione. Forse finalmente ho capito come descriverlo. Forse dovrei dirgliela, questa cosa qui. Vitto, ho trovato la definizione. Quello che sei, quello che fai. A me, almeno. Tu mi assolvi. Per questo ti amo, per questo non smetterò di seguirti.
Ma è un discorso lungo, e non sono abbastanza lucida per riuscire a censurare tutto quello che non potrei o non dovrei dire, quindi rimando.
Un bacino.
E adesso so cosa devo fare, devo continuare a respirare… perché domani il sole sorgerà e chissà la marea cosa può portare...
Spooky
sabato 4 settembre 2010
Sfera di cristallo
Sidonia, regina della notte, tu che vedi tutto dal trono del cielo... dov'è Mario? Cos'è il nostro amore? Parlami nel sonno... quale alba vedremo domani?...
Spooky
giovedì 2 settembre 2010
...bum!!
Così descriverei la sensazione che provo stamattina. Ad un passo dall'esplosione. Dal rompermi in mille pezzi, per tutto quello che ho dentro.
Ogni... ogni volta che sto male, ogni volta che mi sento sola, inadeguata, isolata, che non capisco cosa voglio nè quello che valgo, vorrei potermi ricordare questa sensazione. Quella di emozionarmi in modo così geniuno per la futilità. Quella di mettermi ad urlare per strada, urlare fino a perdere la voce, e poi piangere, perchè le emozioni in qualche modo devono uscire, liberarsi... andare in giro ridendo a squarciagola, con un sorriso ebete e bellissimo, e ricordarmi di quanto sia straordinario, sentirsi così.
Niente... penso che nulla, nessuno, penso che niente sul pianeta potrà mai darmi la stessa sensazione di felicità profonda. Di libertà, di spensieratezza, di speranza ed assoluzione.
E l'unica cosa che vorrei fare adesso è... guardarlo negli occhi, prendere una bella rincorsa, e sprofondare, letteralmente sprofondare dentro un suo abbraccio, strngendolo così stretto da sentirgli le ossa, da farmi mancare il fiato, e cercare di restituirli l'intensità, il calore con il quale la sua voce mi accoglie, ogni volta che inizia a cantare.
La sua voce è un dono di Dio. Lo stesso a cui non credo, ma è inumano quello che è e quello che mi fa... quindi sì, è un dono che non viene da qui. Non può venire da qui. Perchè posso innamorarmi, posso vivere, posso provare le emozioni più forti che un essere umano abbia mai provato... ma Vittorio, Vittorio è un'altra cosa.
Ci sarà un giorno in cui analizzerò questa cosa. Un giorno in cui mi metterò a tavolino, e farò una lista di priorità. Ma non oggi. Oggi, voglio godermi la sensazione, ancora una volta, di essere stata assolta, per ogni peccato, ogni condanna autoinflitta.
Ti voglio bene. Un bene totale, assoluto, inimmaginabile, sciocco anche, ma vero, che riempie ogni cellula di me. Tanto grande che sarebbe da egoisti non condividerlo, esternarlo, farlo di tutti... perchè nel mondo c'è bisogno di un affetto così!!
Lo senti?! Lo senti, quello che crei? Lo senti, quanto mi rendi felice?!
Nessuno può capire... nessuno sa il dolore... ma nessuno sa anche la gioia. E' vero, provo il dolore in un modo straordinariamente cattivo... ma quando sto bene, quando sento quello che ho nel cuore stamattina... non esiste nessuno che ringrazi la vita più di me. E' una sensazione impareggiabile, impagabile. E'... tutto!!!
Spooky
mercoledì 1 settembre 2010
Fagiolini sul fuoco
...da tanto non mangiamo i fagiolini. Da tanto non scrivo su questo pc, la cui tastiera mi semrba dura adesso, scomoda, quasi non mia. E' tutto strano, diverso, sensibile. Mi sembra quasi di troavre un posto differente... o magari differente sono io. Ne parlavo ieri con Giulia: ogni volta che siamo a Verona, ed ultimamente la sesaizone si è acuita, mi sembra di stare in una realtà parallela. Virtuale. Mi sembar di essere diversa, mi sembra di diventare un'altra persona. Forse è per questo che... ma non ne voglio parlare. Non ci voglio pensare.
E' quasi pronto, vado a dare una mano.
Un bacino.
Io... scriverò. Poi. Scriverò. Promesso.
Spooky
sabato 28 agosto 2010
Citazione degna di Lonardi... X'D
Una sirena va e il suo lamento,
Si confonde nella città.
Non c'è più tempo ormai,
Per i santi e per gli eroi.
Nessuno, li piangerà!
E la sirena è come una preghiera,
L'ultimo addio di chi va via.
Nell'aria un triste canto che
Non è poesia!
Paperino… L'hanno arrestato già!
Dietro le sbarre, finirà…
Senza pietà!
Paperino… Ma cosa c'entra lui,
Già tutti possono sbagliare, ma non lui!
L'hanno accusato di drogarsi,
E sotto effetto di servirsi, di una pistola
Per rubare a un bimbo
I suoi pop-corn…
Adesso è chiuso là,
E' dimagrito e non sorride,
Che pena fa…
Qualcuno viene e va,
Portandogli amore,
E pacchi di pop-corn!
E Qui Quo Qua,
Lo aspettano da sempre,
Pregando la sua libertà…
La libertà ha gli occhi,
Il cuore e i gesti
Di… Paperino!
Il mondo fa presto a condannare,
Ma fa fatica a ricordare,
Che Paperino è il nostro eroe…
"Signora, che è uscito Paperino ?"
"No, non esce più!"
"Allora mi dia Playboy!"
Paperino!
Paperino!
Senza mani!
Senza piedi!
Sempre più difficile è…
Senza denti!
Paperino!
Spooky
PS: ...grazie.
mercoledì 25 agosto 2010
Propositi
Io sono brava.
Io so scrivere, sono determinata, ho buone capacità di ragionamento, ed il crossover è il mio forte.
Non importa se il nano non mi apprezza, non importa se sono spaventata.
Fuori non lo sanno.
E non devono saperlo.
E' un segreto, ed è solo mio.
Se nessuno mi guarda mentre piango, sarà come non averlo fatto.
Se pensano che io sia solare, estroversa, simpatica, io lo sarò.
Io sono forte.
Sono forte.
Sono figlia di mia madre, e per questo sono forte.
Ho i suoi geni, il suo DNA, il suo sangue e la sua pelle.
Io sono forte, quanto lei. Più di lei.
Io sono forte.
E tutto questo non mi ferirà, nè mi farà cadere.
Continuerò a camminare.
Per dimostrare a tutti che posso farlo.
Perchè da qualche parte, sotterrato dalle mie lacrime, ho ancora un pò d'orgoglio.
Ed è necessario che resusciti dalla tomba. E' giusto così.
Spooky
martedì 24 agosto 2010
"Jump down, turn around, pick a bale of cotton..."
Sto solo vivendo un'estate di qualche tempo fa. Non fa niente.
Spooky
mercoledì 18 agosto 2010
Pausa blog
Di sottofondo una vecchia canzone di Giò, che come tutte quelle del primo cd non è nulla di sensazionale. Aspettiamo il nuovo disco -sempre che esca sul serio- ed intanto accontentiamoci della poca musica nuova che abbiamo.
Comunque, sto divagando. Fra meno di due setitmane dovrei tornare a Verona. Non fraintendetemi: non mi dispiace tornare, anche se solo per un mese, a fare vita indipendente. Quello che non mi fa dormire è il dover parlare con il mio prof. Ammettere di essere dannatamente indietro, di non riuscire non solo a concentrarmi, ma a concretizzare, a capire, a razionalizzare, a mettere in parole le poche idee confuse che ho in testa... ed il farlo senza lasciarmi prendere dal panico crescente, inutile, cattivo.
Perchè Verona sarà anche altro... sarà un mese di addii, che io lo voglia capire o meno. Quest'estate è stata... un ritorno al passato, qualcosa di triste e poco chiaro, i chili che salgono e che non riesco a controllare in alcun modo, le lacrime trattenute, che non ho più fiato per versarne ancora in questa stanza, il distacco persino con mio padre, ed una solitudine immensa e vuota, che parte da me e da me si propaga all'esterno, come un morbo, o peggio na vocazione.
Lo scorso anno... per un motivo o per l'altro, sentivo di avere addosso un pò d'energia positiva. Un qualche stimolo, fosse la dieta, fosse la prospettiva del mio mese a Londra. Sentivo qualcosa di buono, infagottato sotto tutto il resto. Ed ora? Ora chiudo gli occhi e spero che il tempo si fermi, perchè di quello che è passato non ho saputo servirmi, e di quello che deve venire sono troppo spaventata.
E poi vivere in due... e scoprire che siamo tutti soli...
Mi manca anche parecchio Vittorio. E neanche come papà lontano, ma solo come... compagno d'armi? Diciamo così, e chi vuol capire capisca. Faccio fatica. Vedo, in lontananza, dei punti di luce, ma so che non sono per me. Non lo saranno, fin quando non imparerò ad amarmi, fin quando non imparerò a convivere con le mie debolezze ed i miei errori... il punto è che non so se questa cosa avverrà mai, in fondo.
Vado. Come le dita su un piano, vedo muoversi le mie mani su questa tastiera non mia, comparire sullo schermo frasi quasi prive di senso, angosce che non avrei il diritto di raccontare ad altri che non a me stessa, nel buio di un letto a mezzanotte. Ma sono quella che sono, ed i miei drammi sono pubblici, è un vizio che ho da tempo.
Mi sono trovata tra le mani vecchie lettere... bozze di una vita che, in un altra epoca, è stata mia. Eppure, sono sempre qui... cos'è cambiato, in fondo? Le ciglia sugli occhi, gli orecchini ai lobi.
Il resto non si è modificato... ed è del resto che è composta la mia vita.
Pazienza. Pazienza.
I sogni sembrano non salvarmi quasi più. Tento di restare sulla nuvola, aggrapparmi ai bordi, nonostante non fossero destinati ad essere stretti da me, ma ho la netta sensazione di scivolare via. Scivolare, scivolare...
Vorrei poterti raccontare questo. Vorrei avere il tempo, la forza, l'occasione per raccontarti questo. Per togliermi questo peso dagli occhi... perchè non vedo quasi più. E sono stanca di andare avanti alla cieca.
Mi vieni a prendere?...
Spooky
lunedì 16 agosto 2010
La cacciata dall'Eden
Bentornato nano malefico! Bentornato Edoardo!....
Altro che Vittorio.......
Spooky
sabato 14 agosto 2010
Piccoli passi
Si corre sempre troppo. E si arriva ad un certo punto in cui, volenti o nolenti, si cade. Si lacera il volto, si feriscono le ginocchia, si perde del sangue. Si piange, e ci si maledice per non aver prestato attenzione.
Poi, pian piano, da soli o con l'aiuto di qualcuno, ci si rimette in piedi. Si procede. Ma a piccoli passi. Come a non volersi fidare più, mai più del terreno, che già una volta ci ha beffati.
E' che poi non si cade per troppo, troppo tempo. Talmente tanto da dimenticarsi perfino di esser caduti. Le ferite non ci sono più, le cicatrici si scorgono appena.
Siamo sani. Siamo liberi. E siamo forti. Non cadremo più. Abbiamo imparato, non cadremo di nuovo, siamo più attenti, basta avere buon occhio, e registrare eventuali sassi, ostacoli sul sentiero.
Si riprende a correre... e si cade ancora. Ci si rialza, si procede lentamente... e poi, di nuovo, in corsa. Non per incapacità di imparare, ma per la pura volontà di correre. Di andare avanti. Di provare ancora, di nuovo, l'emozione del vento fra i capelli, della pioggia lieve sulle guance, della risata dispersa dal sole.
Solo quando ci si fa male troppe volte, poi, non si cammina neanche più. Si striscia. Ed a volte neanche quello. A volte si preferisce l'immobilità, il silenzio, il vuoto.
Non voglio questo. Non voglio restare l'assenza. Ma non voglio neanche correre. Non posso correre. Non devo permetterlo a me stessa. Per il mio bene...
Continuo a camminare. Ma a piccoli passi. E con le mani tese, verso chi mi sosterrà al primo segno di cedimento. A piccoli passi... sono già arrivata lontano, e non sempre di corsa. A volte, pensando addirittura di aver preso una strada che mi portava nuovamente indietro.
Devo avere fiducia, ma solo in me.
A piccoli passi.
Spooky
venerdì 13 agosto 2010
Invece di...
Si vede che doveva andare così!!
Di norma le crisi d'astinenza durano un paio di giorni, non di settimane. Due settimane... mi sembrano secoli che non vedo Vitto. Uff uff uff. Si vede che ho bisogno di lui, in questo momento, chi lo sa. Sarà così... o forse solo che, alle cose belle, ci si abitua prestissimo.
E dopo questa massima di cui non potevate fare a meno... vo in leto!
Spooky
mercoledì 11 agosto 2010
Il gioco del silenzio
Mi ero dimenticata di quanto fosse snervante fare il gioco del silenzio. Di quanto fosse lungo, faticoso, estenuante, ed alla fine inutile. Ma non conosco altro modo per esprimere la mia rabbia. Ho urlato fin quando i polmoni hanno retto, e le corde vocali implorato pietà. Per compensazione, immagino... per sfogo, per tirare fuori almeno parte di quella rabbia sciocca che mi rode dentro. Ed eccomi a mostrare l'altra faccia della medaglia, Valeria muta, Valeria collezione "estate 2006", un abito di qualche anno fa, ma che conserva intatto il suo fascino e che non passa mai di moda, a quanto vedo.
Mi sento un pò sola, ma in modo diverso. Quasi fiera della terra bruciata che vedo attorno a me. Tanto, il resto, a che mi è servito? A che mi serve?... Ogni persona nuova che entra nella mia vita porta scompiglio, confusione, disordine. Le vecchie conoscenze, le antichità, sono solo specchietti per le allodole, che fanno finta di conoscermi e che invece contemplano il ricordo di una mia foto da bambina.
Forse è questo. Forse dovrei davvero creare il vuoto, l'assenza, e cibarmi dell'orgoglio di una solitudine che mi porto dietro comunque, in qualsiasi caso. Tenermi strette le mie illusioni, i voli pindarici che mi accompagnano -fortunatamente!- da che ho sedici anni, e godermi l'odio e la disapprovazione come nuova linfa per le mie scelte. Perchè non so quanto potrò resistere, andando avanti a denti stretti, e lottando ad ogni passo contro i miei sensi di colpa. E' una battaglia che non vinco mai, che senso ha combatterla? Non sarebbe meglio eluderla, ingannarla silenziosamente, e vivere sottovoce, senza svegliare il cane che dorme?
Ritagliarmi uno spazio che sia mio, isolato, su un'altura dalla quale veder arrivare i pericoli, e schivarli? Vantandomene poi solo con me stessa, con il mio blog, e con qualche animale di passaggio, ma evitando la furia bieca, l'invidia, le macchinazioni, la cattveria degli Altri?
Il mio orecchio mi sta uccidendo. Cinque puntate di The Twilight Zone in cuffia destra, ed il mio bel timpano sta esplodendo, rimbomba piano, chiede pietà, giustizia. Non avrà nè l'una, nè l'altra. Perchè se il mondo è cattivo con me, ed io non posso esserlo con lui, lo sarò con me stessa, e mi vendicherò d'odio con l'odio, di fango con fango.
Lo so, son discorsi stupidi. E' che stasera ho letto la confessione dell'Innominato e mi sono commossa un pò. E' che sono due giorni che non guardo in faccia mio padre -letteralmente- e la cosa mi sfianca. E' che non ho cenato e mia madre ha urlato dicendo, tesuali parole "Non mangi?! Non prendi la pillola, già stai in queste condizioni..." come se fossi malata di cancro solo perchè sono ipotiroidea. E' ipocondriaca per me: se ho mal di testa, mal di pancia, la nausea, qualsiasi cosa, o è il ciclo, o è l'ovulazione, o è l'eutirox, o è la pillola... ed ora che non prendo la pillola, è il non prenderla, ovviamente. Povera, povera piccola Valeria! La pupa ha male al pancino! E facciamola mangiare, che sta sciupata, deperita, che non mangia, portiamola dalla nonna, perchè non può accendere il gas da sola, che è troppo piccola per farlo! Troppo piccola per lavorare, per uscire di sera, troppo piccola per fumare, bere, per fare delle scelte, beate lei, così piccola, così ingenua, ancora persa dietro i suoi cantanti, dietro a Matteucci, e che non si rende conto, di quanto dura sia la vita, ah, ma se ne accorgerà, sì! E mia madre potrà urlare te l'avevo detto!
E cosa farai, mamma, quando non potrai dirlo? In silenzio, come se non avessi mai proferito verbo, come con Vittorio? Come con un'ammirazione che doveva passare nel giro di qualche mese, e che ora non sfiori che criticandola, perchè sai che non passerà più? Continua, continua, sputa fango, sentenze, giudizi, umiliami, come al solito, ripetimi che devo laurearmi a dicembre, e scaricami addosso tutta la tua tensione ed il tuo disprezzo quando Giulia si laureerà entro quest'anno ed io no, ma resterò in piedi!
Resterò quel che sono, per quanto possiate provate a rendermi la persona grigia e prevedibile che volete che sia!!!
Spooky
lunedì 9 agosto 2010
"Quell'uomo è già pazzo di lei..."
Prendere la "mia" fedele Fiesta, mettere su della buona musica, chiacchierare in ottima compagnia e macinare chilometri. Non troppi, ma quanti bastano per lasciare il Lazio. Inoltrarsi in una regione che conosco poco, e che ho scoperto da bambina, per andare sulle montagne a vedere la neve. Trovarsi sperse in mezzo ai campi, ed arrampicarsi su una collinetta, in un paesino di cinque case e una piazza, per un concerto. Non è il concerto, non mi aspetto che lo sia. Tutto mi ricorda il mio Marco (Masini, ndr), le strade, la gente, l'occasione, il palco professionale ma stentato, come un paradosso architettonico, arroccato davanti ad una modesta chiesetta. Mi aspetto di vedere i musicisti di Marco, i miei musicisti, accordare gli strumenti, fare un pò di sound-ceck, e venirmi a salutare. Invece no. Non c'è Masini, non sono con le mie cugine, che condivisero con me quell'esperienza.
Sono con Chiara, la Chiara di Vittorio, ed in realtà mi guardo attorno, come a cercarlo, a sperare inconsciamente che spunti da qualche angolo e ci venga incontro. E' tutto molto strano, surreale.
E' prestissimo, facciamo una piccola passeggiata, chiacchieriamo, il tempo scorre via. Ci si avvicina alle 20, chitarrista, bassista, tastierista e batterista salgono sul palco e montano gli strumenti. Aspettiamo, l'aria è uin pò sospesa ed un pò noncurante, come se, non dando peso alla cosa, questa potesse arrivar prima. Lancio occhiate furtive alla piazza, mi guardo attorno, lo cerco, ma senza darlo troppo a vedere.
Poi, improvvisamente, si materializza sul palco. Il mio primo istinto sarebbe di alzarmi, di corrergli in contro, e buttargli le braccia attorno al collo. Una vocina nella mia testa mi ricorda che non è Vittorio. Che non mi conosce, che non sa chi sono, e che non ho più l'età per fare la fan senza cervello. Mi mangio le mani, vorrei aver già passato tutto questo anche con lui, e non ritrovarmi, di 24 anni e mezzo, innamorata (citazione culturalmente altissima).
Non posso farci niente. Chiara mi vede fibrillante, asseconda le mie ansie e ci avviciniamo. Non voglio rischiare in una seconda Agrigento. Sono qui per lui, ho macinato chilometri per lui, e non mi farò scappare l'occasione di portarmi a casa un ricordo della sua bravura. Eppure... eppure è difficile, slegarsi dalle convenzioni, chiudere gli occhi, ed abbandonarsi ai sogni. Così aspettiamo, aspettiamo... i fans ci scavalcano, le persone del luogo se lo contendono, e pur non essendo in molti (Vitto ci ha abituato ad altri numeri), scivoliamo nell'ombra, silenziose, in un'attesa snervante ed un pò ridicola. Alla fine, quando tutti o quasi hanno avuto modo di rubarcelo, mentre pian piano la luce del giorno lascia posto alla luna, mi faccio coraggio, e lo avvicino.
Nel mentre, ho avuto modo di notare quanto sia bello. Bello nel senso più naturale del termine.
"Scusami se ti disturbiamo... ma ad Agrigento non ci siamo incrociati, e non vorrei succedesse di nuovo"
"Eri ad Agrigento? Anche tu? -indicando una Chiara ormai povera di parole e pensieri-"
"Già..."
Ricorda tutto, fa un sorriso, gli diciamo che l'opera è straordinaria, la gente continua a pressarlo, ma lui è risoluto: dobbiamo fare una foto. Una alla volta, ci posizioniamo e scattiamo, nonostante io tremi, nonostante, nell'abbracciarlo, io senta del "morbido", percepisca la tenerezza di quest'uomo, e gli accarezzi piano il fianco, così, per assecondare un desiderio di comunione. Gli chiedo anche scusa, se lo sottraiamo ad altri per questo "rito fotografico", e lui risponde, con una semplicità disarmante, "figurati, ma che scherzi?!".
Ci allontaniamo, un pò intontite, un pò scansate da fans che col senno di poi definirò "iene". Mi metto a fare confronti, noi fans di Vitto (affezionate, ndr) e loro, ma non è il momento. Avrò tempo, poi, per tutto questo. L'attesa per l'inizio del concerto si fa servante e lunghissima, tanto da farmi pensare che forse non ne è proprio valsa la pena.
Alle 22:20 un cappello ed una sciarpa fanno capolino dal palco.
I musicisti sono pronti, parte l'intro di Ogni cosa.
Giò di Tonno comincia a cantare.
Ed io perdo coscienza di quello che sono.... di me, di noi, del perchè sono lì. Bevo la musica e la assaporo, mi sento libera, leggera, trasportata lontanissimo da tutte le ansie che, purtroppo, avvolgono la mia vita in questo momento... mi lascio coccolare, sembra che canti solo per me.
Solo per me.
E sorride. Sorride in un modo... semplice. Genuino. Fresco, allegro. Quasi volesse dire "ho provato a fare altro, ho provato ad essere una persona normale, ma non ci riesco. Io ho bisogno di cantare. Ho bisogno di essere su questo palco. Questo sono io... se vi va, prendetemi così". Non posso fare a meno di sorridere a mia volta, di urlare canzoni che conosco a metà, di smozzicare frasi, di lasciarmi attraversare dalla purezza ingenua dei suoi interventi, tra una canzone e l'altra.
Canta Bella.
E' tutto diverso. Alle sue spalle, partono le immagini di Notre Dame. Vedo Vitto. Vorrei scrivergli, vorrei parlargli, raccontargli che sto vivendo una serata splendida e che vorrei condividerla con lui. Voreri dirgli "ma lo vedi, quanto è bravo?! Ma la senti, la vedi, la tocchi, la musica, la passione, il calore?". Un senso di familiarità e di pace, di dolcezza, senza strutture, senza preconcetti. Una scelta di brani di altri artisti, uno migliore dell'altro, dalla Nannini a... De Andrè. Mentre aspettavamo l'inizio del concerto ci eravamo trovate a parlare di come ci piacerebbe che Vitto cantasse "Un giudice"... Giò ci accontenta.
Ma già le cose sfumano, i ricordi si mescolano al "resto" di una serata che mi ha lasciato un grande vuoto, un senso di incolmabilità e rabbia. Non sono cose che voglio raccontare ora, non voglio rovinare la gioia che il ricordo di questi pochi frammenti di vita mi ha lasciato stamattina.
Scusate per il lungo post.
E' incredibile, inverosimile, e mi spaventa un pò.
Ma la sua voce, i suoi modi, la sua onestà...
Spooky
giovedì 5 agosto 2010
Illusioni
Così le chiamavo. Illusioni. Belle, belle le mie illusioni. Belle le labbra di Jun. Tutto torna, prepotente, nostalgico, vibrante... come se il passato fosse rimasto lì ad aspettare, in attesa che tornassi a trovarlo. Non lo so. Più ci penso, più mi sembra il voler mettere la retromarcia ed evitare di affrontare un futuro meno che mai certo, stabile, sicuro.
Vorrei aver già passato anche questa. Vorrei guardarmi avanti e non vedere la nebbia che vedo, ma sentirmi certa di un futuro, anche a breve termine. Invece...
Oggi girovagavo per le strade di Marino, esterrefatta alla sola idea di stare qui per tutto il mese. Starci una vita poi... come si fa?
Non voglio stare a Verona, che le uniche persone che contano sono qui. Non voglio stare qui, che gli unici ricordi che ho sono di dolore e solitudine, o di un'infanzia che per forza di cose non può tornare. E allora? Qual'è la soluzione? Andare via? Scappare, ancora?... E poi? Quando scoprirò che neanche un'altra città mi riempie e mi soddisfa? Spostarmi, tutta la vita, alla ricerca disperata di una me che non trovo?...
...e poi Vittorio. Basta. Bastabastabasta. Penso ad altro, e torno a lui. Studio, mangio, dormo, canto, ed il pensiero latente resta sempre, sempre Vittorio. E' da troppo che non vivo così. Talmente troppo che riprendere a farlo mi sembra davvero una volontaria costrizione al rivangare, ripercorrere, riutilizzare. E quanti inganni, quanti silenzi, quanti sussurri da cancellare, tra una pagina e l'altra... per quanto potresti ancora andare avanti? O tornare indietro? E' tutto molto confuso, al momento.
La cosa che so è che sto maturando la decisione di non laurearmi a dicembre, e la cosa mi rallegra. Mi sento meglio, più leggera, più serena, meno pressata. Almeno questo... mi sembra di poter ricominciare a pensare, almeno, a dei piccoli progetti "mensili" qui. Un lavoro, la palestra, la macchina, qualche uscita. Niente di eclatante, ma qualcosa che mi dia modo di riprendere contatto con questa realtà, da troppo tempo dimenticata, o mai vissuta.
Per il resto... io continuo a sperare. Io continuo a tenere le dita incrociate, per far tornare a sorridere chi amo. I miei invecchiano, ed io... io non cresco. C'è qualcosa che non va, in questo ragionamento. E mi spaventa.
Domenica Giò. Ed il 13 ed il 14 Vitto che canta... troppo lontano per pensare di andarci sola, troppo vicino per escluderlo del tutto. Illusioni, le chiamavo...
Spooky
martedì 3 agosto 2010
Soldi soldi soldi tanti soldi, beati siano i soldi, chi ha i soldi vive come un pascià...
Poi ora... sto cercando un lavoretto per questo mese, ma ovviamente dare una disponibilità così minima non aiuta. Mi dico che ad ottobre -...- andrà meglio, visto che sarò qui in pianta stabile, ma... chi lo sa, come andranno le cose.
Già, nove a dieci, ho concluso la mia esperienza veronese. Le cose a casa non sono quelle di un tempo, e visto che l'unica che non lavora sono io... insomma, mio padre non me lo fa pesare, ma mia madre, per carattere, sì. Ed io non voglio più sentire almeno questi sensi di colpa. Devo uscirne in qualche modo. Anche perchè sono giovane, ho voglia di fare, di vedere,di muovermi... e non riesco, con questa spada di Damocle sul collo. Quindi, lavoro. Soldi miei. Da spender dietro i Promessi, ma insomma... vedremo.
Vado a studiare un pò, nonostante la voglia sia quella che sia... nel mentre, avete un lavoro in zona Castelli per me?!
Spooky
domenica 1 agosto 2010
Reality
Vedremo. Intanto, dovrei fare la tesi. Dovrei studiare, scrivere, mettermi sotto. Lo farò... ma è faticoso, con questo bel sole fuori, e nel cuore solo Vittorio, Vittorio a 360 gradi, come allora, come quando sembrava che nient'altro contasse...
Ora so che c'è tanto altro che conta. E' anche più frustrante, in realtà: gli anni, invece che affievolire il mio pesante senso di colpa, lo rinvigoriscono. Ma sopporto anche questa, perchè sono fatta così, e dobbiamo accettare le cose di noi che non riusciamo a cambiare.
Vado, studio un pò. Perchè devo farlo... e perchè prima è, prima sarò libera, finalmente.
Vorrei sentire Vitto. Da brava ragazza, farò quello che ci si aspetta da me... come sempre.
...ma io, cosa mi aspetto da me?
Spooky
sabato 31 luglio 2010
Agrigento... ed il cielo si tinse di Vittorio!
Vittorio... grazie. Grazie, grazie, ed ancora grazie. Perchè per ogni cosa che non va, per la vita che ti fiacca, per le lacrime, le ingiustizie, la fatica, la paura e l'ansia, tu riesci a restituirmi la voglia di stringere i denti.
...se solo riuscissi a dirti quanto ti voglio bene!
Valeria... M.
lunedì 26 luglio 2010
giovedì 22 luglio 2010
Si sa...
...che quando attendi una cosa, questa si faccia aspettare, ma è proprio ridicolo come quest'ultima ora stia passando a rilento. Mi sento quasi più ansiosa di Jesolo, ed anche lì non è che mi muovessi proprio a cuor leggero. Sarà che, pur essendo solo ed esclusivamene piacere, vorrei che tutto fosse perfetto. Comicio a capire perchè Simo è sempre agitato prima delle trasferte del coro: c'è sempre qualcosa che può andare storto. Probabilmente anni fa l'euforia era talmente tanta che, anche se qualcosa fosse andata male, non ci avrei fatto caso. Ed ora?... Non sono preoccupata di Vitto, non più. E' il resto.
Oddio, non è una preoccupazione che mi sta facendo strappare i capelli o simili, ma... non lo so, è come se dipendesse da me. Della serie se pensi che ogni cosa che accada sia una tua colpa, vuol dire che credi di essere al centro del mondo (#2x03). Non è letterale, ma passatemela. Ma io mi credo al centro del mondo! Eheheh...
Sciocchezze a parte, non ce la posso fare... devo iniziare a prepararmi o entrerò nel panico :P
Vado a vestirmi.
Poche ore... ancora poche ore, e rivedrò Francesca. Sono CONTENTISSIMA!!
Spooky
PS: Laura... mi mancherai. Mancherai a tutti.
lunedì 19 luglio 2010
...
...che mi succede?...
...che sto facendo, e perchè?...
...qualcuno sa dirmi che strada è questa?....
Spooky
domenica 18 luglio 2010
Back
Sono tornata poche ore fa, ed ho già avuto il tempo di ingozzarmi di Sacher e ciambella... ma vabbè! Diciamo che il melone mi fa sentire meno in colpa.
Comunque, dovrei raccontarvi un pò della mia vacanzina. In realtà non ne ho molta voglia... sarà il caldo asfissiante, sarà il silenzio un pò irreale che c'è qui, sarà l'idea di pulire casa domani, ma non mi va di parlarvi di Sesto. Posso solo assicurarvi che si sta divinamente, con dieci gradi in meno, ci si abbronza benissimo, il cibo è squisito, ed il personale del campeggio veramente simpatico... se non fosse che le mie capacità di fare la splendida sono di norma misere, ed in persenza dei miei si azzerano del tutto.
A proposito dei miei: oggi ho preparato loro una valigia da portare a Roma, e dentro ci ho messo un mio giacchetto estivo... dentro al quale, non ho idea del perchè, ma c'era un famoso pacchetto di sigarette comprate... immagino in quel di Bari! Ed una US che penso fumerò ad Agrigento, diciamo per... no, non scherziamo. Mi era venuto in mente di dire "per commemorare", o "festeggiare", ma il fatto è che vorrei solo ribadire, provare a me stessa che non sono quella di quattro anni fa. Che questa mia follia, a cui non avrei mai pensato di prender parte, non mi ricaccia nella schiera dei funs... perchè quattro anni fa non avrei fumato, ed adesso potrei farlo senza sentirmi... bimba.
A Jesolo ho detto a Vitto "niente, eh, non riesci proprio a smettere di fumare... io ci spero, ma vabbè, mica si può volere tutto..." o qualcosa del genere. Due minuti dopo mi sono trattenuta dal chiedergliene una. Già, perchè da una parte vorrei, vorrei che mi vedesse sempre come la prima volta, come quella bambina innamorata, e non come la persona che sono adesso... più spaventata, più insicura, di certo meno spontanea, meno vitale. Ma d'altro canto... non sono cambiata anche io? La vita non ha influenzato anche me, rendendomi inevitabilmente diversa da quella che ero? Ed il non volerlo mostrare... il celare, il tacere... non è... non è quello che non avresti voluto fosse capitato?...
...ecco, questo vi potrebbe dare misura di quelli che sono stati gli ultimi giorni. Ricordi, frammenti di un abbraccio troppo bello per essere dimenticato, ma già più mite e fumoso nei pensieri. Ed una strana... frustrazione, mi viene da dire, nonostante la parola implichi un fastidio che non provo, ma solo malinconia, la frustrazione di sapere di dover aspettare un'altra settimana -da quando i giorni sono diventati così lunghi?!- prima di sprofondare ancora in un abbraccio simile. Prima di essere io l'Innominato, e Vittorio Borromeo. Prima di essere salvata da me, ancora.
Ok, la mia stanza si sta facendo insopportabilmente calda.
Vo di là!
Un saluto a tutti quelli a cui son mancata... ed anche a quelli a cui non sono mancata :P
Spooky
lunedì 12 luglio 2010
Vacanze
Ci sono quasi. Domani, dopo essermela fatta addosso per il confronto/scontro col mio amatiSSimo relatore, me ne andrò in vacanza per qualche giorno. E poi... praticamente un tour di force di gioia e follie fino al 31 luglio. Ed in mezzo alla follia ci sarà anche Vittorio!! :)
Non ricordo più come amassi Vittorio prima. Cioè... ricordo il pensarlo continuamente, ricordo le mail, l'ossessione, le bambinate... ma il tutto è molto sfumato nel ricordo. Ora l'affetto è diverso, ed il mio pensarlo è... penso di aver capito solo in questi ultimi giorni cosa significhi davvero "pensare" ad una persona.
Vabbè, non ho l'energia per spiegarlo stasera... mi sento stanchina, e domani devo svegliarmi alle 7. Quindi me ne vo a letto... due settimane -anzi, meno!!- e la mia estate si "materializzerà"... saranno giorni stupendi, lo so.
Un abbraccio a tutti,
ci rileggiamo tra una settimanella.
SpookyInnamorata
PS. Ti penso...
sabato 10 luglio 2010
Vittorio, il mio Vittorio.
Ieri...
Qualche giorno fa una persona mi ha detto che mancavo a Vitto. Ci ho creduto come sempre, e come sempre ho fantasticato. Ma quello che è successo ieri... quello che ho visto ieri è stato tutt'altro che una fantasia. Era reale... ed era profondamente mio.
Dopo la DCO... pensavo di averlo perso. Pensavo di avere perso Vitto per sempre, perso e basta. Invece... ringrazio che le cose stiano diversamente. Era contento di vedermi, era felice di sapermi lì, ed il suo abbraccio è stato...
Ieri mi sono sentita una principessa. Non come La Stanza di Giada, in modo più autentico e personale. Mi sono sentita vicina a Vittorio in un modo che non pensavo mi fosse concesso. Mi sono sentita... anche un pò utile, e non pensavo sarebbe mai stato possibile. Mi sono sentita coccolata, amata, viziata, vezzeggiata quasi.
Ed ogni volta che Vitto mi dice che mi vuole bene... io non sento di meritare il suo affetto. Non me lo deve. Non è necessario, non serve a lui. E quando... quando mi fa sentire come mi sono sentita ieri, valgono tutti i viaggi, tutta la fatica, tutte le follie. E' forse una delle persone che amo di più nella mia vita. In un modo in cui amo solo lui, in un luogo del cuore che è esclusivamente suo, e che non potrà essere occupato da nient'altro.
Oggi ho "sistemato" la mia trasferta ad Agrigento. Ci vado davvero. Sarà una bella cosa. Una cosa... leggendaria.
Vitto... ti voglio bene!
Spooky
venerdì 9 luglio 2010
Count down
Non so come mai io abbia preso tanto a cuore questa serata di Vittorio. Forse perchè segna l'inizio delle mie vacanze, forse perchè segna la fine dei miei esami. Forse per una mail, forse per un sorriso che ho bisogno di ricevere. Forse per te, forse per me.
Spero solo che stasera vada tutto bene. Non mi serve molto, Vitto, solo il tempo di guardarti negli occhi, darti una cosa, e... capire. Diciamo così. Avrei proprio bisogno di capire. Perchè sono preoccupata, sai? Sono una sciocca bimba preoccupata. E vorrei riuscire a darti almeno la metà di quello che tu dai a me, per farti stare un pò meglio. Comunque, smancerie (di cui son regina, eh eh eh...) a parte.
Ho due ore di tempo da buttare... che me ne faccio?! Tanto sarò in fibrillazione tutto il tempo, mi vestirò duecento anni prima per star certa di non far tardi, suderò ed arriverò lì in condizioni pessime... ma chissene, in fondo, no?!
Vabbè, oggi sono monotematica... quindi mi vo a guardare Grey's Anatomy, tanto per far passare questo paio d'ore :)
Un bacino,
see ya tomorrow!
Spooky
martedì 6 luglio 2010
Post it
Ho scritto una cosa. Che non posso postare qui. Mi sento in colpa.
Non fa niente. E' solo la prima sera in cui mi manchi un pò Edoardo. Passerà presto.
Non mi concederò di stare male. Non me lo merito. Non ora.
Spooky
Le dighe sono fatte per crollare...
Non so se questo sia il momento giusto per fare dei ringraziamenti. Ma sono così stanca... così felice, e svuotata, e piena, e terrorizzata, e sola, ed euforica, e spaventata e lacera, che non penso potrebbe esserci momento migliore per sfogare qualche emozione ed esser sincera.
...mi sono tenuta dentro tante cose per così tanto tempo... mi sono tenuta dentro il dolore, lo sfinimento, le urla, ogni volta che mi sono sentita incapace, indecisa, impreparata ad affrontare le cose o solo una nuova mattinata... ogni volta che un esame mi è sembrato troppo grande, o troppo difficile, ogni volta che non ho capito un passaggio, ogni volta che avrei voluto essere dovunque pur di non vivere l'università...
Vorrei piangere fino a riuscire a sfogare tutto questo. Tutta la tensione, e meglio ancora, tutte le lacrime che non ho versato, perchè non me le potevo permettere. Farle uscire tute, tutte assieme, per liberarmi un pò il cuore. E dopo 5 dannati giorni, piangere anche per te, Luca, piangere come non ho mai fatto, e dirti che t'ho voluto bene, e dovresti considerarlo un privilegio, perchè non so farmi amare, non so farmi conoscere, non so avvicinarmi agli atlri, ma amo in un modo totale, completo, dolorosamente aperto e schietto, e penso sia un privilegio essere amati così. E che tu mi abbia voluto un pò di bene o meno, io ti ho amato così, e dovresti saperlo, per avere una cosa di cui sorridere quando i tuoi nipoti ti chiederanno cos'è l'amore.
L'ultimo periodo è stato un continuo stringere i denti. Un continuo contare i minuti che mi separavano da... da ora, ad essere sinceri. Non ci sono stati squilli di trombe, non ho sentito le campane a festa, non è cambiato niente. Eppure, è cambiato tutto. Ed ogni lacrima che solca il mio viso adesso è... è una lacrima nuova, inaugurale, purificatrice.
Mi alzo di nuovo da terra e riprendo a camminare. Verso la laurea, e poi chissà. Ma stasera concedetemi di restare qui, e riposarmi. Di godere di questa gioia primitiva ed antica. E di addormentarmi pensando che la vita è tutt'altro, e che mi farà un male implacabile ed oscuro, ma che saprà darmi qualcosa di nuovo. Di diverso. Di sereno.
Vado a letto. Vorrei solo dire grazie a tutti coloro che mi hanno sopportato, in un modo o nell'altro. Permettetemi, per gli ultimi cinque giorni, di dire un grazie particolare a Vittorio, perchè non mi ha lasciata sola. Ed io me ne stavo per dimenticare.
Grazie, grazie, grazie!
Spooky
sabato 3 luglio 2010
Giorni
Meno 2 all'esame.
Meno 6 a Vittorio.
Meno 9 alle vacanze coi miei.
Meno 19 all'arrivo di Yuu.
Meno 24 all'inizio dei Promessi Sposi ad Agrigento... con me, o senza di me.
Spooky
giovedì 1 luglio 2010
Onestà
Da onèsto agg. [dal lat. honestus, propr. «onorato», der. di honos -oris «onore»]. – Di persona che agisce con onestà, lealtà, rettitudine, sincerità, in base a principî morali ritenuti universalmente validi, astenendosi da azioni riprovevoli nei confronti del prossimo, sia in modo assoluto, sia in rapporto alla propria condizione, alla professione che esercita, all’ambiente in cui vive.
Arrivi ad un certo punto che ti rendi conto che i principi servono a qualcosa. Non capisci bene a cosa, ma ti rendi conto che, se li hai, non è poi un male. Stasera sono triste. Magari piangerò, magari domani sarà una giornata persa dietro una maschera di negatività. Ma stasera mi sento solo triste.
Triste ma onesta. E' come se la cosa mi rincuorasse un pò. Non avrei potuto fare altrimenti. A me piace Edoardo. Mi piace in un modo buffo e divertente, se trovassi da ridere nella situazione. E se lui è felice, lo sono anche io. E lui lo è. Lei è carina, simpatica, divertente. Ha degli atteggiamenti che non capisco, degli aspetti caratteriali che non collimano con la mia persona, dei vuoti dove per me dovrebbero esserci presenze nette, ma non è a me che deve piacere. Non sono io che devo starci bene assieme. E lui ci sta bene. Quindi pace così.
Sono contenta di aver passato questi anni a modo mio. Sono contenta di essermi comportata come la mia etica, come i miei valori mi hanno imposto. E -perchè negarlo- come la paura e la timidezza mi hanno aiutato a fare. Ma è ok. Non fa niente.
E non serve a niente che lui sappia di questi due anni, come non sarebbe servito farlo sapere a Truman: sono stati i miei due anni, non i suoi. Sono state le mie lacrime, i miei silenzi, i miei sguardi a perdere. E per lui non hanno significato altro che lacrime, silenzi, sguardi a cui non ha assistito, di cui non gli sarebbe importato.
Verona mi ha dato questo. Potete biasimare la mia voglia di andar via?...
Ti voglio bene. Vorrei dirti che ti voglio bene. E mi piacerebbe pensare che te ne importi, almeno un pò. Ma non è così, e dannazione, prima di lasciare questa città riuscirò ad accettarla, questa squallida mentalità veronese, riuscirò ad accettarla, prima di andare via e di ridere della vostra chiusura mentale.
Grazie a Dio Vittorio è toscano... e ridete pure, se mi aggrappo -ancora- a Vittorio, perchè m'ha salvato e mi salverà, e dovrei ringraziarlo di ogni presenza, perchè... perchè...
Vado a letto. Domani devo studiare, e tanto anche. Addormentarmi piangendo non è mai stato un problema, svegliarmi con le guance che tirano per il sale neanche.
Sono io. Presto finirà anche questa.
Prima o poi finirò anche io.
Spooky
martedì 29 giugno 2010
Memo :D
Sono contenta. Oggi ho sostenuto il mio penultimo esame. Una mail che mi terrà buona fino a dimenticarmi di averla ricevuta. Ho preso trenta in un esame difficile. E sono contenta.
Non sto pensando a quanto io debba studiare domani, nè a domani sera.
Sono contenta! Ed ora me ne vado a Gardaland :)
Spooky
Notes for self
- Ti mancano due esami. Domani te ne mancherà uno. UNO SOLO. Basta somatizzare!
- Ti mancano due esami. Domani te ne mancherà uno. UNO SOLO. Non fare cazzate.
- Domani sera, a Gardaland, urla. Sfogati. Poi c'è mercoledì.
- Non piangere, non serve a niente. Non servirà ad averlo, comunque.
- Smetti di fissare come un'idiota il cellulare. Ti chiamerà quando vorrà. E tu non sentirai il cel. Accettalo.
- Se devi fare le analisi con la prolattina, non svegliarti all'alba, ti chiameranno comunque alle 9.
- Il cibo è una fonte di energia, non un modo per sfogare l'ansia.
- Il cibo ipercalorico serve solo a farti sentire in colpa dopo averlo mangiato. Pensaci.
- Ogni tanto taci. Non tutti sono interessati a sapere ogni istante della tua vita.
- Ogni tanto perdonati. Magari te lo sei meritato.
- Sei gelosa? Pazienza. Tra poco finirà anche questa.
- Sorridi. Magari aiuta.
Spooky
lunedì 28 giugno 2010
Messaggi nella bottiglia
Cerchiamo di comunicare attraverso distanze incolmabili. A volte sembriamo così vicini che non riuscire a dire sembra ridicolo, eppure ci è impossibile. Così, crescendo, inanelliamo una serie di mattoni di fronte a noi, su una lancia che allontana di altri 5 centimetri gli altri dalla nostra persona.
Poi ci sono le eccezioni, ovviamente. Le persone che, in un modo o nell'altro, riescono ad urlare sopra tutto quel cemento, al di là di esso. Ma sono pochi, pochissimi rispetto alla massa, e spesso tacciati di ridicolo e di immaturità.
Io ero così, da adolescente. Ora faccio fatica a dare un bacio alla persona a cui più vorrei darlo, perchè questo mostrerebbe agli altri una parte di me. Così, mi vergogno ad aspettare Vittorio fuori dai teatri, perchè non ho più l'età, l'incoscienza, la semplicità per farlo senza sentirmi ridicola. Tu mi dicesti "non cambiare mai", tanti anni fa. Ma ora non ci sei più, ed io sono cambiata. Tu lo sei. Tutto lo è.
Vorrei poter fare qualcosa, fare di più. Ma non servirebbe, e lo so perchè oggi avresti potuto fare di più anche tu, e non mi avrebbe aiutato, o almeno, non molto. Eppure forse quel poco... quel poco... io sono qui.
Io sono qui.
Forse c'è un motivo, se sono qui, ora, così.
Dopodomani ho il mio penultimo esame universitario. Ed ogni mia lacrima contiene tutto, tranne quello.
Spooky
PS: scusate il post senza senso. Sto tentando di comunicare, a modo mio. Sto tentando di non essere un'assenza, seppur fragile.
domenica 27 giugno 2010
Empty
...sono solo un pò rassegnata. Come quando sai una cosa, ma... ma speri con tutta te stessa che la vita ti dimostri il contrario. Invece non accade: io sono io, e non c'è niente che si possa fare per questo.
Sei solo un'altra cosa che ho perso...
Avrei voluto provare, provare almeno a tenerti. Ma io non sono fatta così. Io non sono così. Ed ogni tanto mi odio per questo... perchè riesco a farmi tutti i film di questo pianeta, ma quando è il momento di mettere qualcosa in pratica, nessuna sceneggiatura sembra avere senso.
Non è neanche rabbia, la mia, o dolore: è solo tristezza, rassegnata tristezza. Non potevo fare niente. Visto che sono quel che sono, non avrei potuto fare niente. Solo aspettare... aspettare... aspettare...
Ho aspettato. E ti ho perso. E non mi importa non averti mai avuto: il punto non è quello lì. Il punto è collezionare rimpianti, tutta la vita.
Non fa niente. Sono solo stanca perchè il coro è finito, e stasera abbiamo cantato proprio bene. Sono solo dispiaciuta che anche quest'avventura si sia conclusa, in silenzio, o sottovoce.
Domani andrà meglio.
Solo il silenzio ora può parlare, solo il silenzio ora può spiegare...
Spooky
sabato 26 giugno 2010
Ultima esibizione del coro
Stasera c'è la mia ultima performance (ultima... chissà) come soprano del Coro Università di Verona.
Stanotte non ho dormito. Ho pensato a tutto, tranne che a stasera. Sopra ogni altra cosa, pensavo alle parole di una mail, e sorridevo. Sorridevo, sorridevo... neanche il pensiero di Edoardo ieri sera è riuscito a mettermi di cattivo umore. Neanche il pensiero di stasera come mio arrivederci al coro che sa proprio di addio.
Sono passati tanti, tanti anni. Eppure, Vittorio è ancora in grado di darmi una gioia, una forza, uno slancio vitale tale da farmi dimenticare tutto il resto. Pensavo questa emozione si fosse persa, in realtà: dopo Dracula tutto è stato molto... strano. Diverso, perfettibile, distante. Quasi uno strumento scordato che non fossimo più riusciti a sistemare. Come se non fossimo più in grado di capirci, di parlarci.
Dopo I Promessi Sposi del 18 sono capitata sul suo profilo, ed ho visto l'entusiasmo bambino con cui moltissime persone hanno commentato l'opera. Emozionarsi per le risposte di Vitto, per la sua presenza, per una parola. E scoprirmi a sorridere, ma non tacciando di ridicolo quella ridicola meraviglia, ma con la nostalgia e l'umorismo di chi sa di non poter più provare un brivido così intenso, gioioso, futile.
Pensavo di non riuscire più ad emozionarmi così.
Poi... poi riesci a stupirmi. Comunque. Ed io mi scopro di nuovo innamorata. Perchè aveva ragione la mia Prof, nel dire che l'essere innamorati ti spalanca il cuore. Ed io sono incondizionatamente, totalmente, perdutamente innamorata di Vittorio. In un modo che non pensavo possibile. L'ho amato come adolescente, l'ho amato come figura Truman, l'ho amato come un Dio, l'ho amato dolorosamente e disperatamente. Poi l'ho amato come amo il mio papà. E come mio padre, è scivolato tra gli esseri umani. E' sceso dal piedistallo, e s'è fatto più piccolo, almeno sotto il palco.
Eppure, ora sono innamorata. Ed in pace. Nonostante sia agitata per gli esami, nonostante io non sia riuscita a dormire stanotte, nonostante stasera mi sentirò sola e sconfitta, nonostante l'ultimo esame si porterà via la mia essenza, e le correzioni alla tesi strapperanno l'ultima energia rimasta al mio cuore, sono innamorata, ed in pace.
Ti abbraccio, Vitto. Ti abbraccio, ti abbraccio, ti abbraccio con tutto il cuore, con tutta l'anima, con tutto il sangue, con tutta la passione. E ti voglio bene, in un modo talmente bello che dovrei ringraziarti solo per l'idea di poter amare così. E' tutto strano. Ma è bello. Ed in questi giorni... non so come sia possibile. Non so come sia stato possibile, riuscire a tirarmi fuori dal baratro, stavolta. Ma ci sei riuscito, ancora.
Forse un qualche Dio deve esserci, se stavo sprofondando, e tu sei arrivato a tendermi la mano. Forse, qualcosa da salvare, c'è ancora. Ho messo tra le cose da salvare...
So che penserete che sono una sciocca, una ragazzina, un'immatura. Ma se aveste mai provato le cose come le provo io, vi sareste resi conto che il dolore è una cosa soggettiva ed immensa, come il senso di colpa, la solitudine, la paura. E vedere la luce, anche solo un pò di luce... è un miracolo. E' il Miracolo.
Spooky