Prima domenica di ottobre. Fa freddino senza giacca, che il sole è ancora restio ad affaciarsi prepotente dai palazzi ed asfissiare i cuori con i suoi raggi ancora quasi estivi. Ma la luce rischiara ogni cosa, l'aria pungente risveglia i sensi, e la stanchezza, o la brina, permettono al cuore voli temporali dal sapore quasi mistico.
Che è successo? Dove sono? O meglio, come direbbe Locke... quando sono? Che anno è?
Mi sembra ieri che un Simone senza Giulia e qualche personaggio che avremmo voluto chiamare amico è sceso a vedere la Sagra dell'Uva, a vivere a calca, a mangiare la porchetta e ridere con i pezzi sparsi della mia vita, ed ora... è tutto di nuovo così. Eppure, così totalmente diverso...
Ieri mi è venuta in mente una citazione. Non pensavo di ricordarla così chiaramente...
E' sorprendentemente doloroso.
Mi sono detta di non avere il diritto di sentirmi in alcun modo ferita da niente. Vivo una vita magnifica, ho tutto quello che voglio, e non c'è nulla che dovrebbe incrinare il mio sorriso.
Ho un brutto carattere.
Sì, come no.
Avere una storia non vuol dire essere sempre felici.
Bingo.
Scusate, mi sono svegliata un pò nel 2007, un pò anche prima. E stamattina... ci credete, che mi sarei quasi messa a piangere sul cornetto -anzi, sui DUE cornetti- che papà mi ha portato dal bar (essì, perchè il pranzo di oggi sarà leggero, e serviva qualcosa per tenersi su tutto il giorno...), e l'unica cosa che riuscivo a pensare è che sono immensamente stanca di tutto questo?!
Domani si torna a casa. Sarà un anno faticoso, immagino. Un pò grigio. Non buio, non doloroso, non senza fiato. Solo un pò grigio. Con gli occhi socchiusi per far finta di non vedere che, nonostante quello che tutti possano dire, Spooky è sempre Spooky, Valeria sempre Valeria, ed ognuno ha i suoi problemi, ma io, coi miei, sono proprio stanca di convivere.
Spooky
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