Sento di essere proprio arrivata al capolinea. Dormo pochissimo, mi sveglio di soprassalto, piango senza ragione e le lacrime si seccano sulle mie guance, mi tirano la pelle, senza neanche che provi ad asciugarle.
Ho bisogno di una pausa.
Ho bisogno di una pausa.
Mi dico che devo resistere, resistere fino a mercoledì, ma mi sembra davvero un'impresa quasi impossibile. So che ce la farò. Lo so, perchè è questo che si richiede che io faccia. Perchè è questo che io chiedo a me stessa, eppure stavolta mi sembra... tutto troppo stancante. Tutto troppo veloce, ed immobile al contempo.
Mi stancano i miei pensieri, mi stancano i miei dannatissimi sogni, mi stanca Edoardo, a cui comunque non riesco a smettere di pensare, seppure in versione light da quando lo studio si è fatto intensivo, i muscoli si atrofizzano, gli occhi si gonfiano. Ho la palpebra sinistra che sta crollando, ogni giorno un millimetro di più, e che resta aperta per miracolo: mi sento come se mi avessero presa a pugni.
Mi sento come se mi fossi presa a pugni.
E la cosa che mi spaventa, in tutto questo, è che comunque sto bene. So di essere arrivata al capolinea, al mio limite fisico di accumulo, ma è tutto ok. Capita che io riesca ad usare le valvole di sfogo che ho per sorridere. Per allentare un pochino la pressione. Mi dico che ormai ci sono quasi. Devo solo stringere i denti.
La cosa che mi spaventa, è che va tutto bene. Questa è la normalità. E non so se riesco a conviverci.
Spooky
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