Mi prendo del tempo che dovrebbe essere destinato ad altro, e vi scrivo un pò. Sono a Roma da diversi giorni, ed ancora non avevo trovato il tempo -o la voglia- per venire qui a buttare qualche minuto. Chissà perchè poi.
Venerdì è stata una piacevole giornata, rivedere i miei amici fa sempre l'effetto di sentirsi a casa, tra persone che possono non condividere le mie idee o le mie scelte, ma che conoscono tutto ciò che sono stata, e che mi accettano per quella che sono. Discorsi quotidiani o seri che siano, quando sono con loro sento resuscitare una parte di me: quella a cui piace stare in compagnia, quella della famiglia, dell'affetto del consueto, del morbido cullarsi sul noto. Tutte cose che dovrei conoscere anche a Verona, ma che mi rimangono estranee dalla diffidenza, dalla divisione, da tutto quello di cui non posso far altro che lamentarmi. Dalla domanda a che pro? di cui oramai sento l'esigenza ad ogni passo.
Sto mangiando in maniera impressionante, e capita anche che mi spaventi: per fortuna passa in fretta, è come un pensieo che scivola via, si confonde tra le pagine dei miei giorni, e lascia il tempo che trova.
Ieri, giorno di Pasqua, come non capitava da anni mi pare, sono riuscita ad andare al cinema. Nel senso: a casa mia, quando ero piccina, il giorno di Pasqua ed il primo dell'anno si andava al cinema. Non sempre, ma spesso. Perchè di norma erano giornate piovose o fredde, e per passare il pomeriggio, dopo un'abbuffata epocale, il cinema ci sembrava una bella cosa. Andavamo tutti e quattro: io, mamma, papà, Alessio. E' un'abitudine che abbiamo perso piano piano, senza accorgercene, e che ci ha portato via un pezzo di noi, temo. Comunque, sono riuscita a vedere Mine Vaganti.
Come al solito, quando guardo un film apprezzabile arrivo ad identificarmi con tutti i personaggi. Non con uno, non con il protagonista o il caratterista... con tutti. Ciascuno per un suo tratto, ciascuno per una sua debolezza. E nonostante non mi ci voglia uno scienziato per dire che quello che sto vedendo è finto, è estremamente difficile uscirne, sui titoli di coda. Io penso che sarei stata una di quelle che scapparono davanti al treno in corsa della prima rappresentazione cinematografica. Anzi, ne sono quasi certa. Per me i film non raccontano una storia, ma un pezzo di vita. La mia vita, potenzialmente. E vorrei poterla vivere come fanno loro, con dubbi ed incertezze segnate su un copione.
Diventano reali. Ieri c'era questa frase, che mi ha colpito fra le altre: le cose che scrivo, diventano reali. Riesco a dire ciò che penso, ciò che provo, e che non sono capace di esprimere a voce. Già. Ho pensato subito a questo blog. So che non scriverò mai un romanzo, non ne ho la costanza, la giusta determinazione. Ma penso che continuerò a pubblicare pezzetti di me su questo blog, perchè qui riesco ad esprimermi. Ad essere, in un certo qual modo, e farmi capire, anche da me.
Detto ciò, vi lascio. Magari spunta il sole. Magari non sarà la solita Pasquetta di pioggia. Magari farà freddo e basta, il che si può anche sopportare. Magari, magari, magari... magari accade tutto, prima o poi.
Magari, deve solo passare quest'anno. Poi andrà tutto a posto. Lo sento, lo so. Devo solo tenere duro. Che poi, non è quello che faccio da sempre?... già, qualcosa del genere.
Buona giornata a tutti i "pasquettinari".
Un abbraccio,
Spooky
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