Ho appena pranotato il mio weekend nella capitale. E già mi sento meglio. Lo so... lo so che non conta. Lo so che quello che sento resterà, che quello che va ed è sempre andato continuerà ad andare, e quello che non va continuare a non andare. E so anche che non state capendo un cavolo del discorso che sto facendo... ma serve a me, quindi ascoltatemi.
Non c'entra niente Roma o Verona. C'entro io. Ora lo so. Comincio a capirlo, piano piano.
La qualità della nostra vita dipende dalla qualità dei nostri pensieri.
Ancora ed ancora. Come un mantra, una Verità Assoluta, come il Verbo, come Dio. Perchè altrimenti c'è solo da scoppiare a piangere, piangere e rintanarsi... e quando accade come stasera, quando anche una cosa qualsiasi ti ricorda che sei sbagliata -ancora, ancora ed ancora... e quanto passerà prima che tu la smetta? Quanto passerà prima che tu decida di fartela passare, o inizi ad essere onesta con gli altri? Quanto, piccola maledetta e rabbiosa Spooky?...- e ti ritrovi ancora ad ingoiare, ingoiare... se non pensi in positivo è la volta che esplodi, che scoppi, che urli.
Ed io ho deciso di non urlare più. Basta. Basta, basta, basta. Ho deciso di concentrarmi su cose futili e banali, ho deciso di prendermi una vacanza da me, e di cercare di passare inosservata dall'altra parte, direbbe Gandalf... cercando di non farmi vedere.
E mi trucco perchè la vita mia... non mi riconosca e vada via...
Se andasse via... almeno per un pò...
Quindi Roma. Quindi verso cose che conosco e che mi rassicurano. Verso malattie che ho già curato, o eluso, da cui sono già scappata, e per le quali so a che velocità andare per non farmi prendere.
Casa, in un modo o nell'altro.
Senza questi fantasmi nuovi, senza questa nuova vergogna, senza questa... nuova me ad alitarmi sul collo.
Ma... ma.
This house is not an home.
Spooky
PS: senza voglia di te. Per un pò. Good God!
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